Questo Corto parte da premesse decisamente banali (tornare indietro nel tempo per ammazzare Hitler), e all’inizio presenta anche qualche formulazione un po’ dubbia (“prendere” una scelta invece che farla, un ronzio che… “si stoppa”) ma per me è uno dei migliori di questa edizione.
Le poche regole sono semplici ed efficaci, la struttura reiterativa del Corto ha qualcosa di ipnotico che ho molto apprezzato, ed è uno dei Corti che offre di più da leggere, visto che dovremo tornare sui nostri passi molte volte!
La struttura è complessa ma perfettamente navigabile e gli “enigmi” non sono insormontabili, anche se le scelte sbagliate possono essere comunque punitive e quindi il livello di sfida non è basso.
Io ho avvertito la costrizione del limite delle pagine nelle descrizioni dei vari luoghi, piuttosto scarne se non proprio assenti, ma capisco la situazione e non credo sia il caso di penalizzarlo. Riflettendoci sopra un attimo, non capisco perché “Valkyrja” sia stato scritto così nel titolo, ma si parla di mondo alternativi, può starci.
Resta il dubbio che non sia in concorso, un po’ perché si possono creare molte realtà alternative e non solo le due previste dal bando, un po’ perché non è esattamente un’opera inedita. In ogni caso, VIA! (Voto Inviato ad Adriano)

Questo Corto mi è piaciuto, essenzialmente per due motivi: l'idea di fondo (raccontata anche abbastanza bene) e la giocabilità solo apparentemente difficile. Ho trovato tutta la parte tecnica basata su ragionamenti interessanti e piccoli calcoli non impossibili. Non so quanto potrebbe appassionarmi un'espansione di tutto ciò perché ho paura che alla lunga il sistema mi stanchi ma su piccola scala l'ho trovato un rompicapo divertente. Assegno quindi con piacere un buon voto.
Voto inviato ad Adriano.

Anche qui l'autore ha inviato risposte:

L'autore misterioso ha scritto:

Alla domanda di GGigassi su "non capisco perché “Valkyrja” sia stato scritto così nel titolo, ma si parla di mondo alternativi, può starci" è perché è la forma in Old Norse invece di quella Inglese. Fa riferimento all'ambientazione originale in cui è inserito questo corto, un mio vezzo di coerenza narrativa in pratica.

Per Giax. Infatti non influisce sul nostro. Strige è inviato per rendere un Mondo Adiacente simile a quello da cui proviene, una sorta di "Conquista Temporale". Influenzo la timeline finché un Mondo Adiacente non diventa così adiacente al mio da essere accumunabile. E poi si passa al successivo. L'inverso della teoria del Multiverso.

Per Anima di Lupo. Facendolo più esteso potrei usare tutto il resto della Prigione da cui ho preso ispirazione ma ho tagliato perché non c'entrava e potrei aggiungere di nuovo le altre meccaniche che ho dovuto tagliare.

Per il discorso di Pirata delle Alpi: Per come funziona il Viaggio nel Tempo in questa mia ambientazione originale non si può fare questa cosa. Ho dovuto tagliare l'inizio per colpa del poco spazio ma visto che si viaggia tra "wormhole stabili" stile Ponte di Einstein-Rosenberg puoi viaggiare indietro soltanto fino alla costruzione del primo Wormhole stabile, che si collega con quello/i nel futuro. Quindi non si può andare più indietro del 1924. Poi certo, andare a cercare Hitler è solo per flavour. Andare a cercare il Padre non sarebbe molto divertente.

EGO ha scritto:

specialmente se è vero che è una versione alternativa di un altro racconto proposto altrove e, dunque, non dovrebbe affatto avere problemi del genere, avendo probabilmente alle spalle una serie di critiche che avrebbero dovuto portare a perfezionare questi aspetti

Occhio che, se non sbaglio, l'autore non ha ancora avuto modo di leggere il parere della giuria del concorso Teseo: la fiera in cui dovevano essere pubblicate le votazioni, infatti, è stata rinviata (mi sembra causa Covid - non ho seguito molto la vicenda).

Voti dei Giudici:


Adriano:

Purtroppo non sono riuscito ad appassionarmi di questo corto.
Dal titolo immaginavo qualcosa di storico, ma non è questo il punto: le prime partite hanno evidenziato una struttura piena di avanti/indietro, riletture multiple degli stessi paragrafi, ricerca esasperata di parole che spesso servivano solo ad escludere paragrafi...
Ma cerco di andare per ordine:

REGOLAMENTO: il corto parte benissimo con due aspetti molto interessanti, cioè il Faro e le linee temporali. Il primo, in particolare, mi ha fatto brillare gli occhi per la sua originalità e, unito alle linee temporali, ha fatto presagire un corto ricco di spunti e contorto al punto giusto.
Una piccola scheda e un Prologo arricchiscono il tutto, anche se alcune indicazioni fornite sono in effetti abbastanza surreali (vieni catapultato a qualche km dalla prigione, e ok, ma in che modo il suggerimento “non farti scoprire” dovrebbe esserci utile, visto che dobbiamo infiltrarci in una prigione?).
Prime due pagine da 9.
TRAMA: La trama, purtroppo, non è riuscita ad appassionarmi. L’idea di impersonare un mercenario che obbedisce ciecamente ad un ordine ha impedito che potessi immedesimarmi nel protagonista. Praticamente è crollato tutto il castello su cui si regge il corto, almeno il “mio”.
STRUTTURA: Non mi è piaciuta. Inizialmente sembrava ci fosse un loop, poi ho realizzato che deve esserci qualche problema di rimandi, nel senso che il numero della cella in cui si trova il nostro obiettivo si capisce nei paragrafi 6 e 12, ai quali non c’è accesso dai paragrafi percorribili. Anche la parola Rapporto si può prendere solo da quei due paragrafi, quindi anche il 14 è bloccato. Se non sbaglio, quindi, resta l’enigma del 15, ma affidare il proseguimento di un corto ad un enigma obbligatorio non mi sembra la scelta più felice... Inoltre, tantissimi paragrafi sono un avanti/indietro continuo, e se ci mettiamo che col faro torniamo indietro di default le riletture sono davvero tantissime, troppe...
Vale poi il discorso fatto per altri corti sulla struttura a mappa senza i relativi codici, con percorsi che si ripetono ma le descrizioni sarebbero dovute essere differenti.
PARTE LUDICA: le continue ripetizioni di cui sopra hanno portato ad una mappa completa del corto, ma questa operazione a ritroso ha rovinato l’esperienza di gioco, che si è ridimensionata non poco.
Certo, resta la bellezza di fondo del dove piazzare il faro, e questa è stata la sfida più intrigante di questo corto.
NARRAZIONE: La scrittura è buona, non ci sono errori e tutti è adeguato al ritmo del racconto e all’ambientazione, quindi bravo autore.

Visti i presupposti, questo corto poteva essere davvero eccellente, invece la sua struttura ed un Prologo che non mi ha convinto hanno fatto crollare un po’ il castello di carte.

Aloona:

Sarò onesta: non avrei saputo che giudizio assegnare, senza confrontarmi con altri per capire se ad incastrarmi in loop infiniti fossi solo io, per mancanza di adeguate facoltà mentali, o ci fosse davvero un errore da qualche parte; sollevata di sapere che, in effetti, uno ci fosse (niente di personale, mi ha ridato autostima). Non posso certo bocciare il corto intero, ma nemmeno riesco a giudicarne troppo l’effettiva efficacia, dato che anche un solo errore in un sistema “a orologio” rischia di farti frullare il libro per la frustrazione dopo il 3°/4° loop senza uscita. La costruzione è interessante, sentir tirare in ballo Tesla mi emoziona sempre e il viaggio nel tempo sarà sempre il mio punto debole. L’idea del Faro è originale, anche se non devo aver colto a pieno la strategia migliore nel posizionamento o abbiamo il primo modello di “True-Faro”, cioè ne esiste una precisa da seguire? L’errore di cui sopra ha vanificato i miei ragionamenti? Nota dolente: veder accorpare un sistema così strategico a enigmi sempliciotti, quali contare le lettere per trovare i paragrafi, mi fa storcere la bocca:“dall’Alpi alle Piramidi”, diceva qualcuno. Scrittura senza lode né infamia: avrei evitato i dialoghi “spiegone”, funzionali agli enigmi, ma fin troppo artificiosi (sicuro, poi, che l’infermiera non si chiami Corinna?). Si poteva fare di meglio. Nel complesso, merita comunque un buon giudizio per l’impegno indiscutibile e la buona trovata del Faro. L’idea di mondi alternativi in cui i peggiori criminali della storia siano stati fatti fuori prima di fare danno è stata già sfruttata molte volte dalla letteratura e dal cinema, ma fa sempre piacere crederci.

FinalFabbiX:

Questo corto mi è piaciuto, anche se, a mio parere, non è fra i migliori del concorso.
Se non fossi organizzatore, penso che avrei passato molto tempo a chiedermi perché alcuni aspetti e spunti del corto non vengono approfonditi (anche se, ovviamente, ci ho dato più rilevanza sapendo la storia del corto prima della lettura).
La risposta è che, probabilmente questi elementi sono stati approfonditi, ma nella versione estesa del corto che ha partecipato al torneo Teseo.

La società per cui lavoriamo non viene mai caratterizzata in alcun modo, non ci viene mai spiegato come siamo giunti a lavorare per essa, né tantomeno perché sia necessario uccidere Hitler in un’altra dimensione temporale. Il resto della trama è, purtroppo, un pretesto per permetterci di risolvere gli enigmi ambientali. L’atmosfera, però, è descritta con grande efficacia e l’ambientazione, nel complesso, risulta facile da immaginare e molto suggestiva.

Anche nella parte game qualcosa scricchiola: a mio parere, la meccanica del faro non è adeguatamente sfruttata. Non esiste alcun vantaggio nel piazzarlo in un paragrafo diverso dall’1, se non arrivare più in fretta ai paragrafi di destinazione.
Non mi era chiaro come andasse usata l’energia prima dei chiarimenti dell’autore.

Un plauso agli enigmi che, invece, sono ben distribuiti all’interno del corto e riescono a dare molta soddisfazione al lettore, pur nella loro semplicità. Non si tratta di indovinelli o ragionamenti matematici, ma principalmente di semplici associazioni fra gli indizi che si possono trovare nella prigione.

Le soluzioni, purtroppo, sono scarne. Probabilmente questo problema è dovuto all’inesperienza dell’autore; personalmente, non ne terrò conto nel voto.