Corto 09 - Storia di un famiglioRe: Corto 09 - Storia di un famiglio A primo impatto il racconto è davvero molto gradevole.
"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".
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Re: Corto 09 - Storia di un famiglio Ecco, passiamo dalle troppe virgole di un Corto a un altro che invece punteggia quasi sempre fermamente, al servizio di una prosa che punta a stupire sacrificando la chiarezza. Forse voleva rispecchiare il pensiero e il punto di vista non umano del famiglio, ma l’effetto finale è straniante e confonde le idee, appesantendo la lettura. Soprattutto i dialoghi non convincono: sono evidentemente scritti a bella posta per chiarire un po’ il testo nebuloso, ma in questo modo risultano artificiosi.
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Re: Corto 09 - Storia di un famiglio Giustifico il mio ritardo con una premessa: mentre scrivevo questa recensione, la mia gatta è salita sul pc e tra tutti i tasti calpestabili ha scelto di tenere delicatamente la zampetta sul tasto power per qualche secondo... ovviamente non avevo salvato. Allego foto prima del danno.
(Del resto avrei dovuto immaginarmelo, quell'espressione non prometteva nulla di buono.) Questo corto inizia con una promessa che cattura immediatamente chi legge: la possibilità di scegliere la propria forma animale. Si tratta di un format che vedo molto bene in un libro pubblicato, sebbene presenti delle indubbie problematiche a livello di stampa: già immagino lo stonfo che chiederà il tipografo... per fortuna però le icone degli animali potranno ben sopperire alla questione colori. Il problema più grande di questo corto, a mio parere, è che la narrazione è oscura. Si vede che chi scrive ha un'idea chiara del mondo che va a raccontare, ma lo stile che utilizza non aiuta chi legge a vederlo con la medesima chiarezza. Per spiegare cosa intendo, ripropongo un walkthrough della mia prima giocata con perplessità a corredo. I primi dubbi li ho avuti sin dal paragrafo 1: il racconto inizia in media res. Siamo in una cella con la nostra strega e padrona, all'alba sarà eseguita la sua condanna a morte*. La strega è stoicamente pronta a sacrificarsi e ci espone il suo piano: la sua vita in cambio della salvezza della terra. Noi non vogliamo arrenderci alla sua volontà: 'sti cazzi la terra! Vogliamo salvarla, checché ne dica la nostra padrona. Questa sospira di fronte alla nostra cocciutaggine e ci dice "Fa' ciò che vuoi. Ti aspetterò fino al termine della notte, per chiacchierare di cosa farai domani". E qui ho messo il primo punto interrogativo: al termine della notte, ovvero all'alba, la strega verrà uccisa. Di cosa dovremmo chiacchierare? Non stiamo forse già chiacchierando adesso? E il "cosa farai domani" è da intendere come "cosa farai domani per salvare la strega" o "cosa farai domani quando la strega non ci sarà più"? Soprassiedo. Ora c'è la parte interessante: "calpestare le strade del mondo richiede una forma. Quale assumi?". Domanda che sorge spontanea: ma quindi al momento non abbiamo una forma? Siamo solo una sfera di potere liquido in attesa di essere plasmata all'occorrenza? Poco importa, andiamo avanti. Resisto alla scelta più scontata (il gatto), e opto per la serpe. Paragrafo 2. Il racconto inizia di nuovo in media res. Due miliziani che litigano. Dove siamo noi? Qual è la nostra posizione rispetto a questi due nuovi personaggi? Lo scopriamo solo andando avanti nella lettura, esattamente alla fine del paragrafo. Non è esattamente comodo per chi legge, e neanche la discussione dei due è molto cristallina. Il primo miliziano prende in giro il secondo riguardo al suo "sasso di fiume nuovo di zecca" (capisco il sarcasmo, ma funzionerebbe di più se prima si chiarisse che si tratta in effetti di un pendaglio). Non riesco a capire di cosa parlano i due, e anche la dinamica non è chiarissima: la frase "il miliziano più alto ride", per la posizione che occupa, dovrebbe riferirsi al secondo miliziano, quello che ancora non ha parlato (quindi Pietro), invece mi rendo conto che si riferisce a Luca. Il verbo "intasca" nella frase successiva porterebbe a supporre che il pendente venga "rubato" da Luca, quando invece è lo stesso Pietro che lo nasconde in saccoccia, prima di ribattere: "non capiresti i miei affari neanche se ti sputassero in faccia". Se è un modo di dire, non lo conosco, e neanche capisco in che modo sputare in faccia a qualcuno potrebbe aiutarne il comprendonio. Ma anche qui, soprassiedo e vado avanti. Scelgo di nutrire il rancore sopito di Luca: non so cosa aspettarmi onestamente, ma forse se la faccio finire a scazzottata posso squagliarmela. Paragrafo 4. Non so in che modo ho nutrito il rancore sopito di Luca, visto che il primo a sbottare è Pietro: "quasi vent'anni senza una moglie e ora sei tu a latrare per la gelosia". Due righe prima si diceva che i miliziani erano giovani, come fanno a stare senza una moglie per vent'anni se hanno vent'anni? E in che modo il non avere una moglie è correlato con la gelosia? Fatico a capire, ma vado avanti. Il fatto che i due miliziani avessero una relazione l'ho appreso più tardi dai commenti nel forum. Paragrafo 8. Altra scena in media res. E adesso dove siamo? Ci vengono presentati due personaggi che parlano come se li conoscessimo "la madre... la figlia", ma come siamo arrivati qui dalla prigione? Teletrasporto? La rosa di scelte non aiuta: "persuadi Alba ad aiutarti per un amore sicuro con Pietro" ah quindi questa Alba sarebbe quella che ha dato il pendente a Pietro. E a noi chi ce lo dice? La voce narrante. Non è esattamente un bel modo per venirlo a sapere. L'altra scelta disponibile pure è spiazzante: "le offri il potere di una Strega", a che pro? La madre di Alba mi sembra una strega anche lei, visto come mescola il pentolone e come parla della nostra padrona, che per lei non è altro che una "fattucchiera forestiera" (paura della concorrenza?). Il fatto poi che dica "siamo sole a questo mondo" mi sembra sottintenda che siano streghe anche loro. Ma forse qui mi sbaglio io. Il problema è che di paragrafo in paragrafo la situazione si fa sempre meno chiara, e detesto fare le scelte senza criterio. Opto per la seconda: le offro il potere di una strega, senza avere la più pallida idea di quello che sto facendo, e vado al 14. Paragrafo 14. "Non risponde", chi? Ok, era Alba, potevo arrivarci. Alba si fionda fuori dalla finestra. E noi che facciamo? La seguiamo? A quanto pare sì, perché lei ci parla. Stiamo correndo? Stiamo fuggendo? Boh. Andiamo avanti. Paragrafo 25. Adesso siamo tornati in prigione dalla strega. Dev'essere così visto che c'è la nostra padrona che parla. Come siamo entrati? Beh, noi siamo una serpe, possiamo sgusciare tra le sbarre, ma Alba? C'è pure lei con noi. A questo punto immagino che ci sia una finestra e che lei si trovi al di fuori, se non fosse che la presenza di una finestra ci avrebbe potuto evitare di dover distrarre le guardie all'inizio. Mi sento annaspare: il testo non mi dà nessuna indicazione, non so come immaginare la scena e non è una bella sensazione. "Attendete il momento opportuno per fuggire", dice la voce narrante. Qualcosa non torna: se l'obiettivo era fare scappare la strega, non lo potevamo fare anche prima? La presenza di Alba era fondamentale? Non sembrerebbe. A meno che non le abbiamo fatto veramente dono del potere di una strega, come le avevamo promesso... ma no, andando avanti è la strega che le fa dono del suo potere, prima di trasformarsi in germoglio. Alba adesso è la nuova strega. Mi sta bene così? Non lo so, non ci ho capito molto. Provo a rigiocare, ma la sensazione di frustrazione permane. Insomma, la narrazione non è chiara, la storia resta oscura, le mie scelte sono affidate al caso. Non è quello che cerco in un librogame, però ammetto che ci sono tanti elementi interessanti e una struttura valida. Probabilmente migliorando lo stile e la narrazione, gli autori di questo corto potranno fare grandi cose.
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Re: Corto 09 - Storia di un famiglio In questo racconto l’autore, o autrice che sia, adotta la visione distorta della stregoneria dovuta alla Riforma protestante e alla Controriforma cattolica, lontana dalla realtà della sopravvivenza di culti pagani uniti a conoscenze erboristiche e mediche. Quindi già questa visione mi lascia dubbioso, se a questo aggiungo il contrasto che la strega è, in fondo, animata da buoni propositi pur accompagnandosi ad un famiglio demoniaco, non riesco proprio ad apprezzare l’ambientazione.
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