e vengo subito catapultato da un’altra parte. Ora mia chiamo Mac (storpiatura di Marco?) e non ricordo cosa facevo fino a cinque minuti fa. Vado dal chitarrista stonato e gli butto due spicci, ricevendo un suo ringraziamento e il suo nome, Apollo. In un corto come questo è di sicuro un’informazione importante, meglio ricordarselo. Poi torno in piazza e posso scegliere di nuovo il musicista… Chiedo scusa a chi ha scritto il corto, ma ho voluto tentare e sì, posso parlarci un numero infinito di volte facendo scelte diverse. Dopo aver tenuto gli spicci (?) decido di procedere. Visito la sedia gigante, ma non ci casco due volte e invece che entrare perlustro le pareti esterne. Arriva il primo enigma e non ho la più pallida idea dell’ordine, ma sono troppo curioso e scelgo a caso la prima opzione. La sequenza non è quella giusta… Aspetta, posso riprovare? Allora vado di brute force… Sento un forte rumore e poi buio. Maglie del tempo, Marco e Mac, eterno oblio, ricomincia dall’1. Eccoci qui. Final ci aveva avvisato che quest’anno ne avremmo visti tanti di corti del genere, quindi mi rimbocco le maniche. Proviamo a bussare alla casa diroccata ma trovo solo un’oscurità fredda e totalizzante. Va bene dai, torniamo in piazza. Questa volta vado nel negozio e il testo mi tenta due volte con la playstation. In un corto dove vieni avvolto dal buio una volta si e l’altra pure con il cavolo che mi metto a fare lo scemo. Insomma chiacchiero con il commesso e lo spirito del Doc Brown si impossessa di lui per dirmi che sono stato bravo, poi vedo una stella… Dovrebbe essere un indizio per la sequenza? Beh, so che c’è una stella, ma a me interessava la posizione ^^’ ripenso se in quello che ho letto sono comparsi il cuore e il rombo, magari nel primo pezzo di storia… Niente, proprio non mi viene in mente. Forse mi ha detto qualcosa in merito Apollo? Torno da lui a dargli le 500 lire, ma non mi dice niente di che… Apollo… Il dio del sole… Il sole è una stella… Stella? Posso premere più volte lo stesso simbolo? Vado all’enigma e no, non posso premere più volte lo stesso simbolo. Procedo con il brute force ed è subito buio. Beh dai almeno ho la possibilità di scoprire qualcosa in questa prima parte, finalmente! Scelgo l’automob… Buio. Quindi abbiamo una prima parte del tutto inutile. Vabbhè dai, forse devo provare qualcosa di diverso dal solito. Provo a entrare nel portale senza paciugare con la sequenza e Loop! Wait, what? Quindi c’è un conto dei loop? Ora sono ancora più confuso… Riprovo l’automobile, ma non cambia di molto la storia. Loop! Eh? Ma sono nella location successiva! Meglio andare alla sedia. Indovino la sequenza corretta(?) e il testo mi chiede se sono pronto. Dopo aver riletto il corto tre volte senza scoprire niente di nuovo, ci mancherebbe anche. Sono in un altro luogo ancora, ma questa volta sembra tutto un po’ più chiaro: era tutto un sogno, sono andato in piazza con un taccuino dove gli appunti sono più confusi del corto stesso. Insomma c’è questa porta magica e io devo attraversarla. L’indizio sono le divinità romane, e sulla destra ci sono Giove, Venere e Apollo! A-ha! Apollo è la stella, Venere il cuore e quindi Giove il… rombo? Quindi è questa la sequenza corretta! Anche se non ricordo affatto se ho messo quella o no. Vabbhè mi sembra chiaro che debba mettere la mano sotto questa sequenza. Dal testo mi pare di capire che ho fatto la scelta giusta. Un paragrafo onirico stile Akira mi annuncia un’ultima prova, e David Bowie mi chiede quanto sono stato bravo. Sapevo di non dover rubare la playstation! Vengo sorpreso da un punteggio finale e mi chiedo quanti pezzi di storia non ho visto… Le domande sono alquanto ambigue, ma onestamente parlando non ho fatto più di 3, quindi approdo in quello che pare il migliore finale (?). Ma c’è ancora un colpo di scena che mi aspetta!

 Riviviamo i ricordi passati di Marco attraverso il Neurosense e possiamo cambiarne le scelte per avere un risultato diverso con l’entità Ziggy Stardust. Il finale mi ha ricordato molto San Junipero, ma ammetto che non mi ha trasmesso la stessa carica emotiva. La prosa non è malaccio ma a volte ci sono scivoloni che mi hanno fatto storcere il naso (ex: 10, 100, mille. Ho passato cinque minuti a pensare se ci fosse un enigma dietro al fatto che alcuni numeri sono scritti in cifre e altri in lettere. Se mi sono perso qualcosa fatemelo sapere). Peculiare e molta apprezzata la scelta di raccontare in terza persona i ricordi e il finale, mentre in prima persona le parti dove siamo l’anima (?) che affronta il giudizio di Ziggy/Anubi. Una scelta sottile ma di carattere, che aiuta a capire un po’ la storia senza essere troppo didascalica. Nota di demerito per l’impaginazione. Ci sono diversi paragrafi consecutivi senza scelte (il più evidente è 19->42->48->47) che se accorpati facevano guadagnare un bel po’ di spazio che forse faceva risparmiare a chi ha scritto il corto il bisogno di un’interlinea così stretta. A livello di trama, spulciando il corto, direi che è tutto chiaro tranne il finale al 50… Quindi il neuroverse dipende dalle nostre scelte? Ziggy dice che comportandoci bene salviamo la nostra anima e il nostro mondo, e fin qui tutto bene. Ma perché se falliamo anche altre persone muoiono?

 Ho apprezzato tutto il filone nascosto (ovvero le interazioni con la prima parte della storia) che, nonostante il corto sia un loop, ho scoperto solo a una seconda lettura perché nascoste bene all’interno di un paragrafo apparentemente copincollato, che alla prima run ho mancato chirurgicamente, anche perché i paragrafi che tengono conto del loop sono nascosti bene. Ho apprezzato anche gli enigmi con gli indizi sparsi per il corto, ma meno il fatto che fossero così tanto nascosti! La barista, per esempio, è una parte importante: ti aiuta con l’indovinello dei simboli, ti da un consiglio chiave per la riuscita positiva del corto e ti da ben 2 punti se fai la scelta giusta… Eppure ho finito la prima run ottenendo un finale positivo e manco sapevo della sua esistenza. L’enigma stesso dei simboli ha i suoi indizi sparsi per il corto, ma anche questi nascosti molto bene. Tanto che ho trovato la soluzione sparando a caso, escamotage che, per mio gusto personale, non ho apprezzato. Capisco che gli enigmi non debbano essere bloccanti, però qui passiamo dall’altra parte… Il bilancio finale poi delle azioni mi ha lasciato perplesso. L’idea è buona ma la realizzazione un po’ carente. Al di là della mancanza di paragrafi antiloop all’interno della stessa “run” (dove appunto ho dato e non dato le monete ad Apollo), la struttura del corso ci da la possibilità di compiere scelte diverse: se in un loop non ho rubato la PS, in quella dopo sì; quindi come la devo contare nel finale? Il conto dei loop poi mi prende in contropiede. Sicuramente è chiaro come comportarsi, ma perché contare i loop solo se passi da quei paragrafi? Rappresentano scelte particolarmente infelici? Non credo, visto che ci finisci sia se scegli di guidare la macchina invece che visitare i luoghi, sia che entri nella sedia senza premere i tasti… Poteva essere un’idea aumentare il numero di loop concessi in questi paragrafi e farci finire il lettore quando fa una cattiva azione, in modo che il corto tenesse il conto del punteggio in sottofondo…