Un girone non al livello del precedente ma comunque interessante.

ULTIMO VIAGGIO
Lo stile è buono, anche se si limita a una cronaca degli eventi, tanto da togliermi un po’ d’immedesimazione con la IA alla guida dell’arca. C’è un’unica via giusta (ma ci si può arrivare da due ramificazioni differenti) mentre tutte le altre portano a inevitabili ID (ne ho contate ben 13, senza contare i finali buoni e meno buoni). In sostanza, le scelte sono tante e varie e il viaggio si percepisce tutto. Forse il corto paga un po’ la sua somiglianza con Star3 della settimana scorza che gli ruba un po’ la scena e la novità.  Degna di nota la parte in cui veniamo chiamati a compiere una scelta morale che cambierà le sorti della spedizione. Forse, la scelta giusta è fin troppo scontata e dettata dall’etica (anche se io ho scelto con pragmatismo e me la sono presa in saccoccia).

IL VIAGGIO DELLA MALIA
La meccanica mi è piaciuta molto. L’idea di base è ben studiata, con la posizione delle dita che ricorda davvero l’animale in cui dovremmo tramutarci e la scelta si sposa molto bene con le sue caratteristiche di Forza e Magia. L’autore/autrice ha avuto una bella idea e l’ha saputa sviluppare con cura. Non ho trovato particolare difficoltà a mantenere la posizione, così come a ricordare le due keyword (anche se quest’anno sembra un problema insormontabile tenere a mente pochi calcoli elementari).
L’ho dovuto leggiocare più di una volta per capire la giusta combinazione da seguire per uscire vittorioso da tutti gli scontri (soprattutto gli ultimi). Gli stessi richiedono un minimo di logica su quale mutazione scegliere, anche se il testo ci da indizi e non lascia molto spazio alla casualità.
Ho apprezzato il fatto che il finale buono non si ottenga con il classico stereotipo dell’eroe che impugna la spada magica, ma con una ben meno scontata indulgenza.

SOLO TU SENTI LA VOCE DI MIKE CHE PARLA NEL VENTO
Nutro sentimenti contrastanti per questo corto. L’idea di fondo mi è piaciuta molto e apprezzo che esca fuori dagli schemi con un layout diverso dal solito che ricorda quasi un diario di viaggio. Tuttavia sono rimasto spiazzato dall’intro. Non capisco il motivo di tutte quelle spiegazioni e disclaimer, quando il corto si può leggere benissimo come un normale LG cartaceo (senza bisogno di estrapolare nulla, stampare cose o seguire percorsi con il dito). Semmai si sarebbe dovuto specificare il fatto di dover tenere a mente i colori, cosa che ho scoperto solo alla fine e non ho avuto voglia di andarmi a ricontrollare tutte le pagine lette. Ho fatto semplicemente una seconda run e via. Una cosa che mi ha infastidito un po’ è il senso di teletrasporto che si ha da un paragrafo all'altro. Mi sono ritrovato a New York ed ero in un parco a Philadelphia, poi da Soho alle cascate del Niagara. Detto ciò, l’intrico che c’è dietro è ben celato e si devono sbloccare tutti e tre i finali per capirne la trama. Mi sono preso qualche giorno in più per giudicare questo corto, perché a un primo impatto può risultare spiazzante, ma nasconde un’anima ben più profonda e merita la gusta attenzione. Vedremo nel ripescaggio.

Il mio voto va a IL VIAGGIO DELLA MALIA

Questa settimana procedo in senso inverso, partendo dal terzo corto.

SOLO TU SENTI LA VOCE DI MIKE CHE PARLA NEL VENTO

Cosa mi è piaciuto
Lo stile narrativo, con il dialogo tra la figlia e la mamma, è senz'altro originale e dona molta intensità alla storia raccontata. Le immagini sono molto evocative; alcune sono meglio riuscite di altre, ma nel complesso mi sono piaciute e danno il loro apporto (anche se in termini di meccanica di gioco potevano essere gestite meglio, ma lo vedremo dopo). Nel complesso, l'approccio un po' 'autoriale' del corto non mi è dispiaciuto.

Cosa non mi è piaciuto
L'impressione generale è che chi scrive abbia voluto un po' troppo enfatizzare le caratteristiche distintive dell'opera, con una premessa un po' troppo pedante (io, ad esempio, ho letto da computer, ma anche da cellulare, senza problemi) e con una scrittura a mano che risulta un po' pesante (anche perché la grafia non è che sia proprio delle migliori). Inoltre, a mio parere è un grosso difetto il fatto di presentare la meccanica principale per accedere ai diversi epiloghi (la conta dei diversi colori) solo appena prima degli epiloghi stessi: nella premessa sarebbe stato più utile specificare questo aspetto, secondo me. Tra l'altro, mi sembra un po' assurdo che se non c'è una predominanza di un colore occorre rigiocare il corto finché non si arriva ad un epilogo... Avrei cercato una soluzione più elegante.

Tema del viaggio
Presente, sebbene gli spostamenti da un luogo all'altro siano un po' bruschi e poco o per nulla narrati.

Semplicità delle meccaniche
L'unica meccanica presente, quella dei colori, come già spiegato non è implementata bene, secondo me, perché ti costringe a ripercorrere i tuoi passi per ricordare quali colori hai incontrato.

Giudizio finale
Ho apprezzato la ricerca di un formato diverso, con le parole scritte che si fondono con le immagini, così come ho apprezzato la storia ed i diversi epiloghi e il modo in cui è scritta e narrata. Un ottimo esperimento che con qualche accortezza in più avrebbe potuto spiccare il volo, ma che così, ahimè, rimane al di sotto del livello medio di quanto visto finora. "Il tutto secondo la mia opinione soggettiva", come dice qualcuno!

Com scriverò anche sulla pagina FB, il mio voto va al Viaggio della Malia.
La mia scelta è condizionata dall'ambientazione fantasy della storia; ho apprezzato anche l'ironia di alcuni termini come Speda (flessione pugliese di spada? ), che già a sentirli, fanno desistere dal conquistarli (come anche la vetta del monte Cucco). Questa sorta di metanarrazione è una chicca che ho apprezzato.
Le meccaniche di gioco le ho trovate originali e ben orchestrate, di più rispetto agli altri due corti, molto suggestivi a livello narrativo, ma non altrettanto per quel che riguarda la parte ludica (secondo il mio gusto, ovviamente!).

Martinico ha scritto:

ho apprezzato anche l'ironia di alcuni termini come Speda (flessione pugliese di spada? )

ahahah anch'io l'ho letto con la voce di Lino Banfi