Per me il vincitore di questo girone è L’Ultimo Viaggio, ma come nel caso del primo girone è un alloro che do per esclusione.

L’Ultimo Viaggio è uno SLTA e quindi ha i pregi e i difetti di quel formato. Tra i primi c’è il sense of wonder e la semplicità mentre tra i secondi c’è l’assenza di un filo conduttore forte e, di nuovo, la semplicità. Non rientra assolutamente tra i Corti più belli visti in questi anni, ma è piacevole stare al gioco e lasciarsi trasportare in questo universo in cui può succedere un po’ di tutto. Viene proprio voglia di rileggerlo e provarne tutte le sfumature tornando un po’ bambini. La prosa, ineccepibile ma priva di guizzi, aiuta a ricreare questa atmosfera, anche con il meccanismo della parola FINE che diventa parte integrante dei paragrafi conclusivi.

Il Viaggio della Màlia è senz’altro bello e in un altro contesto avrebbe scalzato L’Ultimo Viaggio. Originale, ben scritto (abbastanza ben scritto… ho beccato qualche virgola tra soggetto e predicato) e se ho ben capito riferito ad alcune tradizioni popolari italiane, una mia passione. Solo che io il “viaggio” in questo Corto non l’ho proprio visto.
A questo vanno aggiunti dei collegamenti tra paragrafi non sempre fluidi e l’ambiguità del testo in riferimento alla forma della protagonista: in molti paragrafi si sottintende che Ruru abbia forma umana mentre io me l’immaginavo nell’ultima forma che aveva assunto. Immagino che mantenga le corna anche in forma animale. Il meccanismo delle dita è semplice e funzionale ma forse le regole avrebbero necessitato di qualche approfondimento in più, penso ad esempio a una tabella in cui venissero indicati i punti di M e F a seconda della forma. Lo spazio non mancava visto che in totale le pagine sono 22 su 23 consentite. Ma forse (non mi sono messo a contare) i caratteri invece erano contati e per questo l’autore ha usato il termine “muta” invece della formula più lunga “puoi mutare forma”. Solo che così alle prime leggiocate ho dovuto rileggermi le regole per sincerarmi che il cambio di forma fosse facoltativo e non obbligatorio visto che MUTA poteva essere inteso come un imperativo.

Solo tu senti la voce di Mike che parla nel vento è a sua volta un bel Corto, ma il consiglio (che poi diventa necessità) di leggiocarlo usando un computer o dei fogli stampati non va contro il bando? Qui siamo ben oltre il tabellone di Fuduroo e pur se capisco le osservazioni di giax forse sarebbe stato il caso che fosse l’autore a proporre esplicitamente quel tipo di leggiocata. Si tratta di uno dei Corti più originali mai visti a un concorso, sia per tema che per dinamiche, però l’autore avrebbe dovuto curare di più la grafica e anche la grafia. Forse voleva dare un’impressione di immediatezza e spontaneità, ma lo ha fatto a scapito della leggibilità.

Tipico esempio di terzo che gode (o meglio viene premiato) mentre i due Corti teoricamente più meritevoli litigano, questo girone non offre per me stimoli per ripescaggi.

ffdesign ha scritto:

GGigassi ha scritto:

Il meccanismo delle dita è semplice e funzionale ma forse le regole avrebbero necessitato di qualche approfondimento in più, penso ad esempio a una tabella in cui venissero indicati i punti di M e F a seconda della forma.

In realtà è abbastanza facile e immediato perché sono le dita a indicarti Forza e Magia.
Se hai forma d'orso, quindi con il mignolo abbassato, sai che hai 4 punti Forza (indicati da anulare, medio, indice e pollice). Non so, forse una tabella, e il conseguente doversela andare a cercare ogni volta, avrebbe complicato di più?

anche questo è vero.

L’ultimo viaggio

Un corto dove vestiremo i panni di un’intelligenza artificiale molto umana, che dovrà condurre gli ultimi terrestri nella loro nuova patria, tra mille insidie.

Mi sono piaciute le illustrazioni del corto, e mi è piaciuto che fosse sempre possibile un ragionamento per evitare le instant death (anche se non ci sono sempre riuscito). Ma soprattutto mi sono piaciuti quasi tutti i (numerosi) finali, positivi, meno positivi e pessimi che fossero: nella maggioranza di essi si rimane sempre con qualcosa di molto emozionale in mano, dopotutto sulle nostre spalle ricade la sorte dell’umanità, e il nostro cuore di macchina empatica sarà messo a dura prova.

Non mi sono piaciuti molto certi incontri, in particolare quello con la seconda navicella, e il fatto che non ci sia alcuna concatenazione fra gli eventi, ma siano l’uno indipendente dall’altro. È un peccato che non si sia potuta sfruttare la peculiarità del protagonista di essere una AI, perché davvero assomiglia in tutto e per tutto a un essere umano.

In generale un buon corto, i cui finali molto carichi emotivamente fanno dimenticare l’assenza di meccaniche degne di nota.

Il viaggio della malia

Un corto bellissimo, con una parte narrativa esaltante e una meccanica di combattimento semplice e strategica al punto giusto.

Mi è piaciuta la storia, il mondo, la protagonista e tutto quello che ha a che vedere col lato narrativo. Le scelte che si prendono cambiano davvero la vicenda, generando percorsi alternativi tutti interessanti. Mi è piaciuto tantissimo anche il meccanismo per il combattimento: facile da capire e ricordare (l’utilizzo della mano è praticamente inutile, una volta capita la sequenza logica 0-4 1-3 2-2 3-1 4-0), e al tempo stesso improntato al ragionamento e alla tattica. Le forme animali sono il tocco di classe, calando la meccanica alla perfezione all’interno del mondo del corto.

Non mi è piaciuta molto la figura di Ado, che avrei voluto più approfondita, ma lo spazio è poco ed è già stato sfruttato molto bene. Il vero problema del corto, purtroppo, è la scarsa aderenza al tema. Sì, la protagonista si sposta da un luogo a un altro, ma non per intraprendere un viaggio, più per la necessità di seguire lo svilupparsi degli eventi. L’unico vero viaggio che ho visto è quello verso la montagna, e lo si può addirittura evitare.

In definitiva, un corto davvero eccezionale, dove narrativa e meccanica si sposano alla perfezione. Peccato per la scarsa aderenza al tema, ma se in futuro dovessi indicare a qualcuno come si scrive un librogame, gli farei prima leggere questo corto. Nonostante tutto, è il mio preferito di questa settimana.

Il viaggio della Màlia

Questo Corto fantasy si caratterizza con un'ambientazione originale e interessante, con i rapporti difficili fra Màlie e umani.

Il tema del Viaggio è azzeccato, almeno secondo me: c'è un punto di partenza, un punto di arrivo e una strada da fare fra i due punti.

L'autore misterioso ha un buon stile: i personaggi sono vivi e credibili e le loro varie interazioni mi sono piaciute tanto.

A livello ludico, ci sono buone idee: il sistema delle metamorfosi è interessante e si deve pensare bene a quale forma indossare già dai primi istanti, perché condizionerà le altre trasformazioni per metà del Corto. Bene i vari path e le conseguenze di una sconfitta in battaglia.

Quindi, un buon Corto che ho scelto come finalista per via della sua ambientazione, dei rapporti fra personaggi, del suo sistema di gioco e per il suo spirito. Anche se devo ammettere che la lotta contro L'Ultimo Viaggio" è stata tostissima.