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Re: Corti 2023 - Settimana 3
L’ultimo viaggio: il corto conferma ancora una volta come il tema del “viaggio” si sposi bene con una trama di fantascienza. Anche in questo caso, il nostro compito – come intelligenza artificiale forse troppo “umana” – è quello di condurre gli ultimi esseri umani verso un nuovo pianeta abitabile, dopo che la Terra è stata resa invivibile a causa delle sconsiderate azioni dei suoi abitanti. Il tema del viaggio, quindi, è pienamente rispettato, essendo quest’ultimo la nostra “raison d'être”.
L’ultimo viaggio si presenta molto bene, con tanto di copertina alla Librinostri, e con varie immagini disseminate tra i suoi paragrafi, che però non hanno alcun ruolo in termini di gioco, se non quello di essere piacevoli alla vista.
Il sistema di gioco è quello di uno Scegli la Tua Avventura, palese ispirazione del corto; nessun numero o caratteristica da tenere a mente, semplicemente si sceglie dove recarsi tramite le opzioni possibili. Rispetto a uno SlatA, le scelte sembrano avvenire meno alla cieca e il testo fornisce – non sempre – qualche indizio su quale sia la scelta migliore. Anche gli avvenimenti che accadono durante la lettura sono tutto sommato sempre coerenti con la missione iniziale, e la struttura ad albero è abbastanza ramificata da permettere più di un finale positivo (anche se con diverse gradazioni)
Lo stile di scrittura non è eccellente e un po’ ingenuo, ma tutto sommato l’Ultimo Viaggio è un corto che non presenta particolari storture e compie il suo dovere.
Il viaggio della màlia: finalmente un corto “fantasy”! Incredibile aver dovuto aspettare tanto. La màlia protagonista appartiene ad una società di umani dotati di poteri magici, al tempo stesso temuti ma sfruttati dalle altre persone, costretti a vivere in una località isolata all’interno di una foresta (impossibile non farmi tornare in mente il mio stesso Spettromante, che parte dal medesimo antefatto). In questo caso, i nostri poteri magici ci consentono di mutare in creature della natura.
Il sistema di gioco, che fa diretto riferimento a gesti da compiere con le mani – come le tecniche ninja di Naruto! - è più complicato di quanto sembri. Ad ogni forma, infatti, è assegnato un punteggio di Magia decrescente e uno di Forza crescente: una volta capito questo, usare le dita diventa superfluo e si può fare tutto a mente.
Il corto presenta una trama ben strutturata, con diversi accadimenti e colpi di scena, un cast piuttosto numeroso e la possibilità di scelte anche piuttosto importanti. Molto bella l’idea (mutuata ad esempio da Kata Kumbas) che la sconfitta in combattimento non conduca alla perdita del gioco, ma apra opzioni differenti. Si vede anche che l’autore ha prestato molta attenzione durante la creazione del sistema di gioco, dato che la possibilità di mutare solo in una forma adiacente avrà senz’altro richiesto diverse prove di bilanciamento.
Il problema maggiore del corto è che il tema è solo parzialmente centrato: nel corto intraprendiamo sì un viaggio, ma è solo strumentale al raggiungimento del nostro obiettivo (o obiettivi).
Solo tu senti la voce di Mike nel vento: il terzo corto della settimana è chiaramente un’opera sperimentale, come si intuisce sin dalla presentazione tramite un disclaimer, che fornisce in realtà informazioni da una parte superflue e dall’altra “contra legem”. Il rimando all’uso di supporti esterni per giocare, come una stampante a colori, è infatti contrario al bando; mentre manca inspiegabilmente l’indicazione di tenere conto dei diversi colori in cui ci si imbatte durante la lettura, che è invece indicata appena prima dell’epilogo e costringe il lettore distratto a tornare sui suoi passi.
Sottolineate queste pecche non di poco conto, il corto si presenta come un’opera senza dubbio originale, sin dall’essere scritta a mano (anche se all’inizio credevo fosse la mano di una bambina e non di una donna adulto) nonché dall’essere composto sostanzialmente dal dialogo – o meglio monologo – che la nostra accompagnatrice ci rivolge. Interessante anche l’idea di usare un caso di cronaca (a me sconosciuto) e i diversi epiloghi, che svelano mano a mano i retroscena dell’azione.
Anche il tema del viaggio è rispettato, anche se il viaggio tra i paragrafi si svolge in maniera repentina. Tuttavia, sono presenti più viaggi: oltre al viaggio attuale, è infatti richiamato quello di vent’anni prima, che viene inoltre rivissuto nella nostra memoria. Il corto è dunque pienamente in tema.
Ciò detto, mi trovo in una situazione simile a quella della prima settimana. Voterei "il viaggio della màlia" in quando è il corto complessivamente meglio riuscito, ma la minore attinenza al tema rispetto a "L'ultimo viaggio" mi fa votare per quest'ultimo.
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Re: Corti 2023 - Settimana 3
L'ULTIMO VIAGGIO
Questo corto è scritto da chi ci sa fare. Non ci sono meccaniche e la parte ludica è ridotta all'osso. Il lettore si troverà solo ad affrontare diversi bivi, ben fatti, che portano a interessanti diramazioni e a molti finali. L'errore è sempre dietro l'angolo, così come le morti istantanee. In suo vantaggio posso dire che è facilmente e piacevolmente rigiocabile. L'altro lato della medaglia è che la sua forma, per quanto semplice e tradizionale, ricorda qualcosa di non troppo moderno. Ho recuperato le vecchie edizioni del concorso e ho notato come la direzione sia l'innovazione e la creatività (non necessariamente, ma sono qualità apprezzate). Quindi, mettendo da parte il solo lato tecnico, non mi sento di premiare questo corto semlicemente perché ce ne sono altri in cui sicuramente gli autori si sono impegnati di più dal punto di vista creativo.
IL VIAGGIO DELLA MÀLIA
Mi ha regalato due piccole gioie: la prima è stata quella di vedere finalmente un corto fantasy; la seconda è stata quella di vedere UN SOLO corto fantasy finora. È il genere che preferisco, ma è anche il più utilizzato in questo ambito. Il viaggio della màlia casca a pennello in questo momento del concorso e non presenta alcuna banalità. Il sistema delle dita/trasformazioni è ben pensato e ben implementato. Rende il racconto molto godibile. Ho apprezzato il fatto che non ci siano morti per un combattimento sbagliato, ma altre conseguenze. Questo mostra che il tutto è stato progettato bene. La questione del tema è delicata: il viaggio c'è ma può anche non esserci. Ma il fatto che in concorso ci siano altri racconti, a mio avviso, ancor meno aderenti al tema, non mi fa penalizzare questo corto.
SOLO TU SENTI LA VOCE DI MIKE CHE PARLA NEL VENTO
Un corto insolito, ma nemmeno più di tanto. L'impaginazione particolare la fa da padrona e crea l'atmosfera giusta: la scrittura a mano, parti di testo che fungono da link e disegni eterei contribuiscono a dare la dimensione onirica che caratterizza questo viaggio. Viaggio che c'è. Frenetico, saltellante, a tratti non molto chiaro, ma c'è.
I problemi di questo corto sono quelli già evidenziati dalla quasi la totalità dei lettori: l'obiettivo principale (la conta dei colori) doveva essere specificata fin dall'inizio. La pretesa di stampare o salvare le immagini sarebbe stata totalmente superflua se tutto fosse stato messo in chiaro nel regolamento iniziale. Un po' pesante la digressione sui tester che mi ha dato la sensazione di trovarmi più davanti a un saggio che non a un libro game.
Mi è piaciuta la scrittura e anche gli epiloghi. L'autore/autrice non mi ha dato la sensazione di essere esperto del settore librogame (forse mi sbaglio!), ma sicuramente ci sa fare con la scrittura!
Per il terzo round scelgo IL VIAGGIO DELLA MÀLIA.
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Re: Corti 2023 - Settimana 3
Già nelle scorse settimane si è parlato di come fosse difficile prendere una scelta, ma questa a mio avviso è stata la settimana più dura di tutte... il che mi fa pensare anche a quanto quest'anno il livello qualitativo dei partecipanti si sia alzato terribilmente!
L'ultimo viaggio è la dimostrazione di come affidandosi ai semplici bivi privi di qualsivoglia meccanica si sia in grado di offrire una storia non solo piacevole da giocare, ma ancor più piacevole da RI-giocare. È uno dei pochi casi in cui le instant death risultano talvolta più soddisfacenti dei finali veri e propri. Un plauso poi va fatto alle scelte, che non sono mai risultate banali, e che anzi, stimolano molto la riflessione.
Il viaggio della màlia offre una trama costruita magnificamente, solida e con personaggi ben caratterizzati malgrado il poco spazio a disposizione. Grande merito poi va fatto al sistema di gioco implementato: si evince che è stato davvero ben studiato, dal momento che la stessa forma delle mani sembra addirittura somigliare alla creatura collegata, giustificandone anche i livelli di magia e forza. Apprezzo poi che nella storia siano stati sparsi degli indizi per anticipare in qualche modo la forma più corretta in ogni circostanza, così da non far sembrare che la cosa venga lasciata al caso.
Mike (sì, l'ho abbreviato, che sennò il titolo rischiava di essere più lungo della recensione) sa tanto di occasione sprecata. Il corto mi ha stupito, trasmette un senso di meraviglia, quasi poesia, al punto che per un periodo di tempo mi ero convinto a votarlo... ma non posso sorvolare l'inutile complicatezza nel fruirlo al meglio. Secondo me non ha alcun senso costringere il lettore a stampare il corto per giocarlo. Soprattutto considerando che sarebbe bastato aggiungere alla già eccessiva prefazione una nota che indicasse di dover memorizzare la quantità di immagini di ciascun colore. Ciò mi ha portato ad avere verso questo corto un rapporto di amore-odio.
Decido di votare il viaggio della màlia per premiare lo sforzo evidente dell'autore nell'offrire un sistema di gioco intelligente, unito alle ottime capacità di scrittura. Voglio comunque precisare che è stata una dura lotta con gli altri due, e salvo colpi di scena nelle prossime settimane, li considererò seriamente per il ripescaggio qualora non dovessero qualificarsi.
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Re: Corti 2023 - Settimana 3
La mia settimana continua con un corto che spicca per le meccaniche
IL VIAGGIO DELLA MALIA
Chiamata all’avventura: Il corto si apre con un regolamento stringato ma che sembra avere tanto da offrire. Non mi è piaciuto molto l’idea di usare delle foto (che poi, è permesso usarle?), la meccanica sembra interessante e comincio subito. Lo stile di scrittura mi fa calare un po’ l’entusiasmo, ma sono comunque curioso di cosa può riservare questa meccanica. Si parte!
Prima soglia: Scelgo di partire con FALCO(3-1), che voglio sperimentare la magia senza esagerare. Il primo paragrafo è un po’ confuso, chi è Cinghiale? L’amico di ZeroCalcare? Comunque aumento la F (2-2) e uccido la bestia. Ah no, mi limito a spezzargli una zanna. Torno al villaggio e un simpaticissimo contadino vuole la testa del cinghiale su un piatto d’argento. Non credo che gli basterà la zanna, se ha voglia di mosse spacco qualche dente pure a lui. Luna è fin troppo gentile, e ce ne andiamo a mani vuote. Durante il tragitto rimprovero mia sorella e all’improvviso ci troviamo davanti a Moira (la sciamana?) che litiga con un bellimbusto scappato fuori dal nulla. ‘Sto tipo vuole aiuto per trovare una spada magica e salvare il suo castello ma, nonostante le suppliche di Luna, mi rifiuto e me ne vado a letto. Ma Luna è scappata nel cuore della notte e adesso è nei guai, e tocca a me rimediare. Muto per incrementare ancora la F (1-3) e sconfiggo la bestia, che però ha ferito gravemente mia sorella. Ovviamente quell’incapace non è stato nemmeno lontanamente utile. Purtroppo, però, la situazione va risolta e mi tocca accompagnare l’umano, ma col cavolo che perdo tempo a cercare la spada. Mentre camminiamo per il sentiero, ecco un serpente alato che mi attacca a tradimento… meglio potenziare la M (2-2) e sconfiggo anche questa bestia. Con un passaggio decisamente brusco mi avvicino alla battaglia. Avrò bisogno di rinforzi, meglio chiedere aiuto a Silvia. Me la ricordavo più simpatica… Essendo una màlia avrà punteggi di F e M bilanciati, meglio rimanere così (2-2)… ma purtroppo si rivela una scelta sbagliata. Finisco in una morte molto istantanea.
Lo stile di scrittura è migliorabile, ma la parte game è ben fatta. Sono curioso di come si può evolvere la storia e, con maggiore consapevolezza sulle scelte di trasformazione, parto con una seconda run!
Prova centrale: Partendo dai pregi, ho trovato il sistema delle dita molto interessante e i vari combattimenti ben gestiti. La struttura è peculiare ma ci sono troppo spesso salti bruschi tra i paragrafi, soprattutto dopo i combattimenti. Altra cosa è il bilanciamento: da metà libro in poi si impenna incredibilmente: i primi combattimenti li ho vinti in modo agevole, mentre gli ultimi richiedono forme ben precise portando spesso alle ID. A volte il testo aiuta a capire che forma serve, ma a volte può invece creare confusione. L’ambientazione c’è, ma alcune cose sono poco chiare: chi è il Popolo? Perché gli umani odiano tanto le màlie? Qualche parola in più sarebbe stato meglio spenderla.
Insomma, il lato game è stato curato ma forse un po’ troppo convoluto: un’intera pagina per spiegare il funzionamento delle dita e poi la questione dei nomi che, se da un lato vogliono fornire indizi su come affrontare le sfide, dall’altro chiedono uno sforzo mnemonico a chi legge non indifferente.
Mentore: Concordo sul tema del viaggio, visto che chi scrive ha voluto puntare più a una “crescita” di Ursula piuttosto che al viaggio in sé: è vero che si sposta di territorio in territorio, ma dai paragrafi traspare poco di questo “viaggio” lasciando più spazio ai personaggi. Il sistema delle dita poi è funzionale e molto carino, ma forse “troppo” per un corto. Concordo che lo stile è un po’ zoppicante e non riesce a emozionare.
Elisir: Voglio consigliare a chi scrive di migliorare il proprio stile, puntando su semplicità e emozioni. Va bene innovare e avere una parte “game” bella e originale, ma i libro-game vanno anche letti! Mai trascurare la revisione, la comodità di lettura e l’immedesimazione!
Via del ritorno: Questo corto ha il pregio di proporre una meccanica originale ben inserita in una storia che si sviluppa con le scelte di chi legge. Alcune carenze nel complesso però vanno limate, soprattutto visti i limiti del concorso (uno tra tutti l’attinenza al tema).
Il tutto secondo la mia opinione personale.
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Re: Corti 2023 - Settimana 3
Infine chiudo con uno dei corti più innovativi che abbia mai letto
SOLO TU SENTI LA VOCE DI MIKE CHE PARLA NEL VENTO
Chiamata all’avventura: Questo corto mi ha fatto saltare sulla sedia. Non so se in senso buono o meno. La lunga premessa mi chiede di stampare pagine, parla di tester, usa un linguaggio tecnico quasi come se fosse un esperimento sociale. Più leggo la premessa più mi rendo conto che sono davanti a qualcosa particolare, diverso dal solito corto. Il tutto ispirato a una storia vera. Ed ecco qua la prima pagina, scritta a mano e con i percorsi “fisici” da seguire. Provo sentimenti nettamente contrastanti.
Ma sono dannatamente curioso, poco ma sicuro.
Prima soglia: Premetto che ho deciso di leggere il corto da pc, scorporandolo in jpg separati e ricomponendoli tramite excel.
Oltre al formato particolare, il corto si presenta anche con uno stile tutto suo. Un dialogo della figlia verso la madre (quindi io interpreto la mamma?) dove le scelte sono domande retoriche della figlia. Bizzarro. Sono disorientata e chiedo prima di passare da casa, dove vengo travolta dalle immagini, colorate e sfumate. Mia figlia si scusa ma non capisco di che parla, e insiste a partire. Siamo a Philadelphia, è il ’96 e a quanto pare abbiamo fatto questo viaggio anche vent’anni fa… Viene fuori il nome di Mike (lo pronuncio io?) ma chi è? Mio figlio? Andiamo al ristorante, magari mi torna qualche ricordo. Altra immagine, la provo ad analizzare in cerca di indizi ma niente. Quindi mio marito mi tradiva. Non ci sto capendo molto, ma immagino di sentirmi arrabbiata. Voglio tornare in albergo. Insisto con Mike, ma chi era? A quanto pare non lo sa nemmeno mia figlia, e io scoppio a piangere. Dopo che abbiamo sfogato un po’ di quella tristezza taciuta, mia figlia propone di continuare il giro in città. Voglio scoprire altro riguardo al mio passato, ma non voglio andare troppo lontano e le chiedo di andare a Soho. Facciamo shopping e scopro di essere ricca, e mia figlia fa l’ennesima gaffe che mi indispone. In che senso cosa se ne farà lei della mia casa? Intanto arriviamo alle cascate del Niagara e sento una voce nel vento, quella di Mike. Ma la sento solo io.
Con sott’occhio le immagini del percorso che ho fatto, conto i colori e ottengo una prevalenza di giallo.
Un articolo di giornale mi informa che sono andata da Mike per ucciderlo a coltellate. Noto delle stonature in questo articolo: perché lo chiamo Robert? Perché mia figlia non si ricorda di suo fratello?
Inutile dire che la seconda run è quasi obbligatoria.
Prova centrale: Non è stato semplice per me trovare l’epilogo 2 e 3. Per il 2 mi sono impegnato a cercare le strade giuste tramite scelte mentre per il terzo ho dovuto mappare per trovare la strada migliore. Questo è sicuramente indice di una buona sfida, ma in un contesto così confuso a me ha lasciato molti interrogativi. Partendo dal fatto che non ho riconosciuto la storia, già la prima run fa capire che non è tutto chiaro. Apprezzo come le scelte fatte (a livello di stile e di “giocabilità”) rispecchino la condizione della protagonista, infatti ho adorato che lo stesso paragrafo, letto nelle run successive, assuma un significato del tutto diverso. Ma ho avuto anche l’impressione di fare scelte casuali, che sa da un lato aumentano l’immedesimazione con la protagonista, dall’altro rendono faticosa la parte gioco. Mi hanno confuso anche le domande retoriche e la poca chiarezza del senso dei colori… Analizzando il corto penso dire con certezza che i ricordi gialli sono il contatore di quando Pamela riesce a ingannare la madre, quelli rossi di quanto Pamela sia… oca? E i blu indizi sulla verità? Non sono molto convinto… Anche il 17 poteva essere un buon indizio blu, o forse rosso. Inoltre, pur apprezzando la sperimentazione, non ho compreso la scelta delle frecce con le frasi per indicare i paragrafi. Inizialmente (vista anche la richiesta di stampare i fogli) ho pensato che disponendoli tutti si ottenesse una sorta di mappa dei paragrafi seguendo le frecce, ma (forse complice il fatto che ho leggiocato al pc) non ho trovato riscontro a questa idea.
La storia è buona e mi è piaciuta la “trasposizione” a cortogame, permettendo di vivere la stessa storia (e persino gli stessi paragrafi) con un sapore diverso a ogni run. Con una parte game più chiara avrebbe reso ancora meglio.
Mentore: Partiamo dalla richiesta di stamparlo. Tecnicamente è fuori concorso? Molti per giocare i corti li stampano e quindi non hanno problemi, mentre chi di solito gioca il corto da smartphone avrà grosse difficoltà. Capisco il punto di vista di giax che dice di averlo giocato senza ausili esterni e non aver avuto difficoltà, ma il problema è che chi scrive il corto dice nel “regolamento” che va stampato o comunque le pagine vanno combinate con un programma per il pc apposito, quindi giocarlo “a memoria” va contro le chiare indicazioni della premessa. È come dire che leggo Lupo Solitario, e dico “vabbhè, io gioco senza tabella del destino” e quando ti chiedono di estrarre il numero te lo inventi. Puoi farlo? Sì. L’esperienza di gioco cambia? Sì. È più bello giocarlo così che tirando a caso? Dipende. Però è anche sicuro che vai contro una richiesta specifica del corto. Il tutto poi per cosa? Nel senso, l’unico motivo valido che mi viene in mente è per non “spoilerare” chi legge del fatto di doversi ricordare i colori. Io tra l’altro, ripeto, ho seguito pedissequamente le indicazioni pensando che dietro ci fosse molto di più, ma mi pare proprio di no.
Elisir: Ho trovato poco coinvolgente l’inserimento delle scelte nelle frecce, forse era meglio rimandi semplici? Anche la questione di stampare per non doversi ricordare i colori forse poteva essere resa meglio facendo un check solo su quanti se ne ricordava chi legge o addirittura (visto l’impatto visivo) anche su quale colore ti sembra di aver incontrato più volte, oppure semplicemente dirlo all’inizio invece della gigantesca premessa sui tester. Capisco che così facendo si rovinava l’effetto sorpresa, e capisco che una premessa simile incuriosisca ancora di più il lettore a sviscerare il corto, ma all’interno di un concorso l’ho trovata una scelta un po’… anarchica.
Via del ritorno: Di sicuro in questo corto va premiata l’originalità e la voglia di innovare: scrittura a mano, stile, scelta di rappresentare tutto con un lunghissimo dialogo, tema e vicenda centratissimi con il bando e molto emozionate. Certo è che tutta questa innovazione va a stridere con il bando, e in alcuni casi con la fruibilità. C’è da dire però che chi scrive ha voglia e idee per innovare e portare qualcosa di originale, e vorrei tantissimo leggere altro di suo.
Il tutto secondo la mia opinione soggettiva.
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Re: Corti 2023 - Settimana 3
crocluc ha scritto:Avevo in parte intuito il plot twist finale e anche la meccanica a volte mi pare un po' troppo sottilmente legata alle scelte (come mai alcune scelte portino a un colore piuttosto che a un altro...in alcuni casi mi è chiaro in altri un pochino meno).
Ciao a tutti!
Ecco, condivido anche io questa perplessità; mi sarebbe piaciuto moltissimo capire perché certi colori portano a un prologo e altri no.
Se fosse stato chiaro, avrei votato sicuramente questo corto.
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Re: Corti 2023 - Settimana 3
Martinico ha scritto:crocluc ha scritto:Avevo in parte intuito il plot twist finale e anche la meccanica a volte mi pare un po' troppo sottilmente legata alle scelte (come mai alcune scelte portino a un colore piuttosto che a un altro...in alcuni casi mi è chiaro in altri un pochino meno).
Ciao a tutti!
Ecco, condivido anche io questa perplessità; mi sarebbe piaciuto moltissimo capire perché certi colori portano a un prologo e altri no.
Se fosse stato chiaro, avrei votato sicuramente questo corto.
Io credo che a posteriori sia abbastanza chiaro: nei paragrafi coi colori gialli tua figlia porta avanti il suo piano (nella maggioranza dei casi, ti ricorda il tradimento di tuo marito o riafferma la non esistenza di tuo figlio), mentre nei paragrafi coi colori blu si tradisce (di solito, cita il nome di Mike ammettendone così la sua esistenza, per poi tentare di correggersi). Quindi il fatto che portino a due epiloghi diversi porta (sui colori rossi faccio più difficoltà).
Quello che manca, secondo me, è capire prima che una certa scelta ti porterà a trovare un paragrafo col colore giallo o blu: questa cosa mi sembra non ci sia.
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giax
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