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Librogame moderni VS Edizioni E.Elle: una lotta persa in partenza?

Re: Librogame moderni VS Edizioni E.Elle: una lotta persa in partenza?

GGigassi ha scritto:

Quello che dici è condivisibile, ma non pensi che ci sia anche un problema di capitali investibili nei prodotti? Non so quanto guadagnino gli illustratori moderni, ma immagino non le cifre di un Chalk o un Blanche (di sicuro non quanto Nelson e gli altri che erano dipendenti della TSR) e quindi per gli editori forse tocca fare di necessità virtù selezionando quegli artisti che possono offrire un servizio dignitoso che non incida troppo sul menabò.

La formula non è più paghi e migliori sono i disegni. Ci sono centinaia di illustratori bravissimi che semplicemente non lavorano o anche lavorano quasi gratis. E altri, sempre gli stessi nomi, che ritroviamo in modo costante a riproporre lo stesso livello di qualità, buono o meno buono. Questo perché nessuno li giudica o addirittura vengono sempre elogiati. Sono una garanzia per l'editore che sa cosa aspettarsi per le prossime richieste.
Nel mondo (nuovo) dei librogame manca completamente la critica del reparto grafico. Non so dentro le aziende come sono messi, ma al di fuori non c'è, e questo è un male per la qualità che rimane scarsa e stagnante.

GGigassi ha scritto:

Il discorso sulla grafica potrebbe essere corretto, ma credo ci sia anche la componente del rivolgersi a un club/nicchia che citi tu, che sa già cosa aspettarsi piuttosto che azzardare delle mosse per avvicinare un pubblico che magari non c'è. Certo, tutto sta nel provarci.

Si, è vero, ma allora non chiamatelo rinascimento e non chiedetevi perché se ne sta fermo. Qualcuno ha approfittato del momento per privilegiare la smania dei collezionisti che prima scaricavano gratis i Librinostri e ora se li ritrovano a pagamento con un grande sorriso e un autografo.

La caratteristica di un buon pseudolibrogame:

- Ottimo testo, corretto e giocabile
- Brossurato delicatisssimo e autoondulante
- Illustrazione di copertina mediocre e dimenticabile
- Illustrazioni illeggibili, o troppo scure o confusionarie o nessuna
- Caratteri minuscoli o font improbabili
- Recentemente, allegati separati ottenibili solo in prevendita. (Scelta odiosa)

I veri librogame, quando usciranno davvero, saranno rivolti soprattutto a chi non li conosce, per questo dovranno essere presentabili, accattivanti, intriganti e altri aggettivi simili.

kenfalco
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Re: Librogame moderni VS Edizioni E.Elle: una lotta persa in partenza?

Personalmente ammetto di avere perplessità sulla questione della grafica.

Non dico che l'occhio non voglia la sua parte, ci mancherebbe altro. Ed è indubbio che di libri in commercio con una grafica meno che ottima ce ne sono in abbondanza. Non ho una conoscenza abbastanza approfondita del catalogo degli editori per mettermi a puntare il dito o a fare un calcolo di quali considero buone grafiche rispetto a quelle cattive, ma effettivamente ho visto diverse pubblicità di prodotti che francamente mi hanno lasciato perlesso.

Ma.

kenfalco ha scritto:

Puntate troppo sulla scrittura perché siete scrittori, fate il vostro lavoro ma tralasciate l'aspetto magico di un librogame che sono le illustrazioni.
I librogame sono giochi, non racconti o romanzi. Ma perché sono sempre l'unico a discutere di questo argomento? Sono anni che compro librogame leggibili ma inguardabili.

Verissimo che i librogame sono giochi. Però il fatto che siano giochi significa che il loro linguaggio è quello del gioco. Semioticamente parlando un gioco comunica attraverso le sue meccaniche. Meccaniche intese solitamente come interazione. Ed essendo che il medium rimane quello del libro esso comunica anche per mezzo del testo scritto. Di conseguenza: vero che i libri possono anche essere scritti bene (e faccio un asterisco) e che ci vuole altro. Ma quell'altro secondo me sono meccaniche veramente moderne. Non la grafica.

La grafica è bella, è figa, sicuramente per certi versi contribuisce a vendere, ma è un'aggiunta. Va anche detto che la storia della letteratura contemporanea si è evoluta in maniera tale da mettere sempre più in secondo piano le illustrazioni. Negli anni '90 qualsiasi libro di avventura aveva delle illustrazioni, foss'anche stata solamente quella in copertina. C'erano le illustrazioni interne, spesso. Pensate alle edizioni originali di Harry Potter: i primi volumi hanno le immagini. Persino gli harmony avevano le illustrazioni.

Piano piano queste illustrazioni sono andate sparendo. E infatti in Harry Potter dal quattro, o giù di lì, sono sparite. Oggi persino in letteratura prevale il formato minimalista in stile Feltrinelli/Adelphi/Einaudi/Sellerio, mi sembra: fotografie, dettagli, talvolta copertine monocrome.

E a parte il fatto che io amo le copertine della Feltrinelli mi sembra evidente che se questo formato prevale allora questo è il formato che il pubblico desidera. O comunque che è il punto ideale di incontro fra domanda e offerta. Come dice GGigassi è anche una questione di fondi investiti: oggi magari chi ha i fondi sa che i soldi investiti in illustrazioni sono soldi che è meglio risparmiare.

Preso atto di ciò rimane il dato di fatto che se le illustrazioni fossero così importanti per vendere allora non sarebbero sparite.

Stando sulla questione grafica:

kenfalco ha scritto:

Io ho tutta la nuova collezione davanti a me, non so quanto ci ho speso in questi anni, duemila euro? Ma esteticamente è brutta, libri diversi ognuno dall'altro, copertine indecifrabili, tristi, silenziose. Ne apro uno, tutto testo, caratteri minuscoli illeggibili. Ne apro un altro ci trovo un disegno scarso. Lo chiudo subito. Accanto ho la collezione E.Elle, è bellissima!

Il fatto che una volta ci fosse più uniformità a livello editoriale è secondo me il risultato di un sostanziale monopolio del mercato da parte della EL. La stragrande maggioranza dei librigame che tutti noi abbiamo in libreria erano della EL: è ovvio che stanno bene uno vicino all'altro, ed è inevitabile che la coda lunga degli altri editori si uniformasse al loro formato.

Tuttavia penso lo stesso possa dirsi delle edizioni attuali: all'interno del loro catalogo sono coerenti. I libri della Librarsi mi sembrano ottimi, francamente anche di più degli EL che a livello di tinta erano piuttosto disomogenei. I libri della Aristea sono forse i più simili a quelli della EL, mi pare, e mi sembrano ugualmente coerenti tra di loro. Vedo foto di gente che ha compratutto tutti questi prodotti e uno di fianco all'altro stanno bene.

Oggi manca quel monopolio e quindi manca quell'adeguarsi ad esso, come è stato detto. Ma non credo che sia un problema. È impensabile che la causa delle basse vendite di un libro sia che, a casa, quel libro sta troppo male vicino agli altri. Che poi ci possa essere il collezionista che protesta va bene, ma un mercato sano non cerca di rivolgersi al collezionista (anche perchè un mercato che si rivolge ai collezionisti è una bolla, come insegna gran parte delle bolle del nostro settore degli ultimi cinquant'anni).

Per chiudere la questione della grafica: nei giochi da tavolo, nel corso degli ultimi dieci anni, la quantità di illustrazioni si è decuplicata. Segno che, laddove servono a vendere, gli illustratori vengono chiamati a lavorare. Se qui non ci sono vuol dire che l'investimento non vale la candela.

Quindi: si vuole avere un rinascimento del librogame? Secondo me servono nuove meccaniche.

Quello che onestamente vedo nei giochi che sto giocando ultimamente è che meccanicamente siamo ancora abbastanza fermi a quello che il prodotto è stato nei decenni passati.

Vedo ancora l'onnipresenza dei combattimenti, che si risolvono in maniere più o meno variegate ma che quasi sempre portano semplicemente alla morte del personaggio se persi, di fatto rendendo narrativamente irrilevante tutta la sequenza (che, dato che deve essere passata con un successo, tanto vale semplicemente saltare, come infatti si ricorda di aver fatto qualsiasi giocatore dei librigame storici).

Vedo ancora che al giocatore vengono talvolta date finte scelte, nelle quali se si segue un certo percorso si muore e basta, o comunque si arriva a un finale evidentemente negativo che non produce nulla se non frustrazione. Questo non sempre, ma è davvero un caso dannatamente frequente, e credo che nel 2023 non si possa sottoporre l'utente a un'esperienza frustrante di questo tipo.

Chiudo riprendendo l'asterisco iniziale: oltre che per mezzo delle meccaniche un librogame comunica per iscritto, e inevitabilmente quindi deve essere scritto bene.

E quindi vorrei essere d'accordo con kenfalco, che scrive:

kenfalco ha scritto:

Puntate troppo sulla scrittura perché siete scrittori

Ma magari si puntasse sulla scrittura. Lo dico con amarezza, stavolta: quasi tutti i libri che sto leggendo sono scritti da cani. Sarà che, da scrittore appunto, ho uno standard alto, ma io vedo continuamente delle virgole messe male, degli anacoluti, dei paragrafi mal costruiti. E questi sono libri editi in pompa magna, con illustrazioni e quant'altro.

Libri scritti male, quello sì, è difficile che vendano sul lungo periodo, e rischiano di danneggiare un rinascimento che se vuole essere moderno deve ammodernarsi completamente, scoprendo nuove meccaniche e nuovi modelli produttivi a vantaggio della qualità (sia ludica che estetica) dei testi.

il mietitore
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Re: Librogame moderni VS Edizioni E.Elle: una lotta persa in partenza?

Faccio un riassunto di quello che più mi interessa del tuo post, anzi lo faccio riassumere dal tuo avatar.

il mietitore ha scritto:

La grafica è bella, è figa, sicuramente per certi versi contribuisce a vendere, ma è un'aggiunta.

il mietitore ha scritto:

Persino gli harmony avevano le illustrazioni.

il mietitore ha scritto:

Piano piano queste illustrazioni sono andate sparendo. E infatti in Harry Potter dal quattro, o giù di lì, sono sparite.

il mietitore ha scritto:

oggi magari chi ha i fondi sa che i soldi investiti in illustrazioni sono soldi che è meglio risparmiare.

il mietitore ha scritto:

Preso atto di ciò rimane il dato di fatto che se le illustrazioni fossero così importanti per vendere allora non sarebbero sparite.

il mietitore ha scritto:

Ma magari si puntasse sulla scrittura. Lo dico con amarezza, stavolta: quasi tutti i libri che sto leggendo sono scritti da cani.

il mietitore ha scritto:

Libri scritti male, quello sì, è difficile che vendano sul lungo periodo, e rischiano di danneggiare un rinascimento...

Il tuo punto di vista è interessante, ma purtroppo, per la mia storia personale con i Librogame, non posso condividere queste tue opinioni.
Sono d'accordo solo su questo punto:

il mietitore ha scritto:

Vedo foto di gente che ha compratutto tutti questi prodotti e uno di fianco all'altro stanno bene.

Io li ho tutti, uno di fianco all'altro, ed effettivamente stanno bene.
Per il resto credo che la fine delle illustrazioni nei Librogame sia la fine dei Librogame e l'inizio di un nuovo tipo di esperienza più adulta, più responsabile, più seria, che non mi appartiene affatto.
smile

kenfalco
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Re: Librogame moderni VS Edizioni E.Elle: una lotta persa in partenza?

Discussione veramente intrigante, piena di spunti importantissimi. Di tutto quanto detto riprendo e ribatto solo una cosa:

Riprendo - E' vero che non si riesce ad arrivare al mercato dei libri per ragazzi, ed è un vero peccato. Ma non ci riesce neanche Salani, Erikson e Mondadori, quindi il problema non è "nostro". C'è proprio qualcosa che non funziona.

Ribatto - non c'è alcuna crisi nel piccolo mercato di nicchia del Rinascimento. L'anno scorso sono usciti 80 titoli classificati da me e Jonny Fontana, e un buon librogame che arriva nel circuito dei negozi di giochi  vende più di un libro mediocre mondadori in libreria. I librogame di acheron vendono quanto i libri di narrativa di acheron di fascia medio-alta.

"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
http://www.caponatameccanica.com

Mornon
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Re: Librogame moderni VS Edizioni E.Elle: una lotta persa in partenza?

Se le illustrazioni non sono importanti, ditemi allora qual è il motivo per cui continuiamo a stampare dozzine di LG vecchi e nuovi, non pochi dei quali con grafica di copertina assai discutibile (sono reduce da Torino Comics e ho avuto finalmente modo di aggiornarmi un po’ in materia), su carta, mentre è palese che il formato ebook con link interni sarebbe perfetto per la gestione del racconto a bivi.

Ho scoperto che esiste un librogame (Favelle orbitali) che è un’unica avventura divisa in un volume “dentro” e uno “fuori” da una fabbrica. Non vedo prodotto più adatto al formato ebook, vista la mole dell’opera, eppure insistiamo ad avere la carta e il cofanetto. Perché? Qualcuno (Zakimos? Zot?) mi disse tempo fa che non c’è mercato per i Lg elettronici… ma intanto il mercato dei LG cartacei è totalmente chiuso nei confini delle comunità di giocatori di ruolo e nelle fiere specializzate. E la Holmgard Press ha intenzione di pubblicare Lone Wolf in digitale. Sapete spiegarmi?

EGO
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Re: Librogame moderni VS Edizioni E.Elle: una lotta persa in partenza?

Penso che l'ebook abbia il problema di essere più difficile da "comunicare". Se vendo un libro cartaceo posso andare in una fiera specializzata ed esporlo. L'ebook no. Data la forte segmentazione del pubblico odierno le fiere sono un canale importante, specie per una nicchia come la nostra, che appunto vive nei negozi specializzati e non nelle librerie, come scrive Mormon.

Credo che l'ebook sia molto comodo per i librigame, e che nel 2023 sia doveroso pubblicare parallelamente anche in quel formato, ma che pubblicare in forma cartacea rimanga ancora imprescindibile. È appunto quel che intendo fare col mio lavoro, ed è quel che già ho fatto l'anno scorso coi miei racconti. Peraltro vedo che, anche online, la gente non ha esitazioni quando deve scegliere il formato, preferendo di gran lunga quello cartaceo.

Anche in questo caso procederei per analogia: vediamo che la stragrande maggioranza della letteratura di fiction viene pubblicata su entrambi i canali. Nessuno sceglie unicamente l'ebook. Che io sappia l'unica letteratura che campa unicamente in formato ebook è letteratura estremamente escapista, che non ha spazio nel settore convenzionale (fanfiction, bassa letteratura erotica...) e certa saggistica iper-specializzata. Entrambi sono ambiti che vivono nella cosiddetta "coda lunga": bassi numeri venduti su scala globale. Un tipo di mercato che quindi si trova meglio sul digitale che altrove.

Poi, se dovessi provare a indovinare: secondo me chi vuole giocare a dei librigame lo fa proprio per il piacere di avere i materiali analogici tra le mani. C'è una componente ludica anche nell'atto di maneggiare le cose che è cruciale nel ritorno dei giochi da tavolo. Se devo giocarmi un racconto a bivi sul cellulare o su un lettore ebook allora tanto vale che mi scarichi una visual novel, esattamente come se devo giocare a un gioco da tavolo, o a D&D, su computer tantovale scaricarsi Stellaris o Neverwinter Nights.

il mietitore
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Re: Librogame moderni VS Edizioni E.Elle: una lotta persa in partenza?

Le illustrazioni sono importanti. Aggiungono profondità, sono evocative e spesso rimangono impresse venendo associate al ricordo del libro.

Tuttavia se si parla di librogame, prima di qualsiasi altra cosa devono venire soddisfatti due criteri, almeno a un livello minimo:
-la qualità del testo (trama e narrativa)
-la qualità di gioco (giocabilità)
Sappiamo tutti come un libro che fallisca nel primo campo passi del tutto inosservato. un libro di 400 oaragrafi dove 350 sono del tipo: "sei a un bivio, vai a destra o sinistra?" non resta molto impresso. citiamo un "rupert il selvaggio" a caso.
Quelli che fanno cilecca nel secondo, per quanto belli non possono effettivamente considerati librogame. un esempio tra tutti, "le tempeste del chai" che ci mette su un unico binario dal paragrafo 1 al 350, dove siamo spettatori e non protagonisti.

Una volta soddisfatti questi criteri possiamo parlare di librogame e di come impostare il prodotto al meglio, e qui entrano di pieno diritto in gioco le illustrazioni. Mettere loro come priorità ci mette su un altro piano, di cui i librogame possono sicuramente essere parte, ma anche i libri illustrati (che adoro) o i fumetti.

Non parlo necessariamente di illustrazioni memorabili. Se vogliamo essere onesti molti degli EL ne sfoggiano di facilmente dimenticabili.  Eppure, come lamentato da molti, negli ultimi anni sono pressosché scomparse.  L'ultimo libro che mi viene in mente con un corredo quantomeno congruo di illustrazioni (tra quelli in mio possesso) è il cavaliere del sole nero, che non è recentissimo, specie tenendo conto dell''edizione originale. E probabilmente solo a causa del numero disumano di paragrafi. Libri più recenti vanno dal nulla assoluto a un numero praticamente vestigiale. Solo i libri di Autolico si sforzano di produrre qualche immagine interna in più.

Di fatto gli unici in cui vediamo realmente un buon numero di illustrazioni sono le riedizioni dei vecchi classici.

Nota: non ho citato port of Peril perché pur essendo l'eccezione a tutto questo, di fatto è un fossile vivente. Port of peril è vincolato a Fighting Fantasy, che ha sicuramente contribuito assieme a Lupo solitario a creare il vecchio standard per la categoria.

Dunque perché le moderne case editrici sono tanto restie all'impiegare immagini? Di sicuro c'è il fattore soldi. Commissionare le opere a un'artista ha un costo che deve essere rincarato sui libri, quindi dipende dalla tiratura, che dipende dalle stime di mercato, che dipende dal venduto precedente che al mercato mio padre comprò.

Ma c'è anche la diffidenza e la paura che affronta l'intero settore tipografico, non solo la branca libroludica. Il prodotto cartaceo è in calo, sempre più materiale passa online ogni giorno. Basta pensare alle edicole, per cui la vendita dei quotidiani era la prassi, ed ora si ritrovano a vendere da un fiume di testate a un rigagnolo di quotidiani. Ogni programmazione viene fatta sempre più a breve, le proiezioni di sviluppano nell'immediato e i progetti a lungo termine non hanno basi solide, e quindi pochi si sentono di rischiare. Già nell'epoca d'oro le case editrici giocavano al risparmio ovunque potessero, non solo la EL. Figuriamo adesso che i dati, pur se incoraggianti, sono comunque lontanissimi dai numeri degli anni 80. Per quanto pensare alle moderne edizioni di lusso possa stonare col termine "risparmio", va tenuto conto che questo consente di immettere sul mercato meno prodotto a prezzo maggiore, perché è la tiratura a dettare il grosso dei costi di produzione e si cerca costantemente il profitto maggiore dato dalla semplice moltiplicazione tiratura*prezzo unitario, dove il primo è dettato dalle stime di vendita e il secondo è un misto del primo, del margine di profitto e dei costi aggiuntivi (tra cui anche il comparto grafico).

Evernight
Grande Maestro Ramas
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Re: Librogame moderni VS Edizioni E.Elle: una lotta persa in partenza?

EGO ha scritto:

Se le illustrazioni non sono importanti, ditemi allora qual è il motivo per cui continuiamo a stampare dozzine di LG vecchi e nuovi, non pochi dei quali con grafica di copertina assai discutibile (sono reduce da Torino Comics e ho avuto finalmente modo di aggiornarmi un po’ in materia), su carta, mentre è palese che il formato ebook con link interni sarebbe perfetto per la gestione del racconto a bivi.

Ho scoperto che esiste un librogame (Favelle orbitali) che è un’unica avventura divisa in un volume “dentro” e uno “fuori” da una fabbrica. Non vedo prodotto più adatto al formato ebook, vista la mole dell’opera, eppure insistiamo ad avere la carta e il cofanetto. Perché? Qualcuno (Zakimos? Zot?) mi disse tempo fa che non c’è mercato per i Lg elettronici… ma intanto il mercato dei LG cartacei è totalmente chiuso nei confini delle comunità di giocatori di ruolo e nelle fiere specializzate. E la Holmgard Press ha intenzione di pubblicare Lone Wolf in digitale. Sapete spiegarmi?

I miei ebook continuano a vendere davvero poco rispetto ai cartacei, ma se fosse per me continuerei tranquillamente con la doppia pubblicazione. Ma io non sono un editore!

Zakimos
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Re: Librogame moderni VS Edizioni E.Elle: una lotta persa in partenza?

il mietitore ha scritto:

Penso che l'ebook abbia il problema di essere più difficile da "comunicare". Se vendo un libro cartaceo posso andare in una fiera specializzata ed esporlo. L'ebook no. Data la forte segmentazione del pubblico odierno le fiere sono un canale importante, specie per una nicchia come la nostra, che appunto vive nei negozi specializzati e non nelle librerie, come scrive Mormon.

Peraltro vedo che, anche online, la gente non ha esitazioni quando deve scegliere il formato, preferendo di gran lunga quello cartaceo.

Poi, se dovessi provare a indovinare: secondo me chi vuole giocare a dei librigame lo fa proprio per il piacere di avere i materiali analogici tra le mani. C'è una componente ludica anche nell'atto di maneggiare le cose che è cruciale nel ritorno dei giochi da tavolo. Se devo giocarmi un racconto a bivi sul cellulare o su un lettore ebook allora tanto vale che mi scarichi una visual novel, esattamente come se devo giocare a un gioco da tavolo, o a D&D, su computer tantovale scaricarsi Stellaris o Neverwinter Nights.

La gente preferisce il cartaceo perché la stragrandissima maggioranza dei LG italiani, tradotti o autoctoni, non ha la versione digitale.

Il discorso è molto pratico. Un’opera come il Lupo Solitario della Raven prende lo spazio di una piccola enciclopedia. Ossia un prodotto che nessuno compra più da anni, perché… ehm… rimpiazzato dal digitale. Naturalmente il cartaceo continua ad avere il suo valore ed è eccellente per bancarelle e collezionisti, ma io personalmente non comprerò questa edizione perché non ho fisicamente spazio per tenerla (e il costo totale dei cartacei è altissimo). Al di fuori del valore collezionistico, è proprio il genere di collana per cui il digitale dovrebbe essere virtualmente un obbligo.

Penso poi ad altri volumi come quello che ho comprato a scatola chiusa l’altro giorno, un Choose Cthulhu che, scartato il cellophane, si è rivelato un semplice SLATA senza punteggi. Questo è più che mai il genere di LG che dovrebbe esistere in digitale, vuoi per brevità, vuoi perché non ha bisogno di registri o dadi. Se le illustrazioni sono care e non più di richiamo per il prodotto… perché il prodotto continua a essere indirizzato di preferenza al pubblico adulto che frequenta le fiere del gioco, e ad accompagnarsi a extra come mappe, schede e carte extra-libro? A mio parere, questo ne limita la diffusione. Non dico che le versioni digitali sarebbero un successone, ma semplicemente che in alcuni casi (Lupo Solitario!), negli anni 2020 sarebbero un’alternativa gradita per non riempirsi la casa di hardback mastodontici. Quante persone avranno la collezione completa? E se mi voglio leggere la serie in vacanza? Porto una valigia a parte? Ciaone!

EGO
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Re: Librogame moderni VS Edizioni E.Elle: una lotta persa in partenza?

EGO ha scritto:

Al di fuori del valore collezionistico, è proprio il genere di collana per cui il digitale dovrebbe essere virtualmente un obbligo.

Immagino che prima o poi partirà un servizio di streaming per RPG in cui troveranno posto tutti gli editori di librogame. Tabelle e scontri gestiti in automatico, premi, stelline e possibilità di giocare in gruppo. Una community che produce mod, cioè nuovi paragrafi da inserire, nuovi scontri, armi, ambienti. Tanta grafica, naturalmente.
Inizieranno le proteste dei giocatori cartacei di RPG come sempre, e a quel punto il librogame rinascerà in digitale. Come la musica, il cinema, i fumetti.

Ah ah mi ricordo quando comprai il primo lettore ebook Sony (spedito dagli USA, la dogana non capiva cosa fosse) e feci un post per spiegare cosa sono gli epub, e nessuno mi seguiva. Poi è uscito il Kindle.

kenfalco
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