Discussione che si è fatta via via più interessante, complimenti a tutti!

Ve la affido come provocazione: il librogame in digitale NON è un librogame, ma un'altra cosa. Lo avevamo teorizzato nel 2006, ricordo un titolo del Magazine: "Nel digitale il futuro del librogame". Beh, avevamo SBAGLIATO!

E come ha scritto qualcuno su, le illustrazioni contano, ma vengono al secondo posto, dopo l'equilibrio tra buona trama e buon gioco.

La grafica, fatto diverso, è prioritaria: resto dell'idea che, anche se non si dovrebbe come dice l'antico adagio, spesso un libro si compra o meno dalla copertina.

Dragan ha scritto:

Ve la affido come provocazione: il librogame in digitale NON è un librogame, ma un'altra cosa. Lo avevamo teorizzato nel 2006, ricordo un titolo del Magazine: "Nel digitale il futuro del librogame". Beh, avevamo SBAGLIATO!

È lo stesso dibattito che c'è sul fumetto: il fumetto digitale non è fumetto ma un'altra cosa.
Allora vuoi dire che tu, come autore, in realtà non stai scrivendo un librogame perché lavori in digitale. Nel momento in cui il file viene stampato si trasforma in librogame?

Evernight ha scritto:

il gioco da tavolo rimpiazzato dal videogame, il libro dall'ebook (e il librogame viene preso tra due fuochi quindi), il cinema dallo streaming

Viene rimpiazzato da un'esperienza più forte, ma viene rivitalizzato, perché chi partecipa all'esperienza digitale poi sentirà l'esigenza di tornare anche al cartaceo. Io ho iniziato una collezione di vinili delle ultime uscite che sento su Spotify. I dischi più belli me li compro in edizione fisica. Senza lo streaming non lo avrei mai fatto. Stessa cosa con gli ebook, ho un Kindle Scribe da 10 pollici, ha la dimensione di un libro, ci posso anche scrivere e disegnare. Ma devo comprarmi anche i libri cartacei, ora mi sembrano più preziosi.

kenfalco ha scritto:

Dovete lavorare sull'aspetto grafico che manca sulla maggior parte dei librogame usciti negli ultimi anni, con illustrazioni interne e di copertina molto spesso inadeguate.
Puntate troppo sulla scrittura perché siete scrittori, fate il vostro lavoro ma tralasciate l'aspetto magico di un librogame che sono le illustrazioni.
I librogame sono giochi, non racconti o romanzi. Ma perché sono sempre l'unico a discutere di questo argomento? Sono anni che compro librogame leggibili ma inguardabili. Ma a voi piacciono? Ci sono disegni senza struttura, senza composizione, prospettiva errata, anatomia inesistente, contrasto di chiaro scuro pessimo. Questi sono come errori di grammatica in un testo, e vengono anche stampati?

Le cose vanno dette, non sono scelte stilistiche dell'autore che ha voluto rappresentare il personaggio in una forma forma fatua e onirica alla ricerca dell'assoluto. Sono erori. (Scritti con una ere sola per essere ancora più sbagliati).

Dalla copertina capisco subito la competenza dell'editore. Guardando il catalogo mi sono già fatto un'idea. Il testo può essere "Magnifico" quanto volete ma le brutte illustrazioni lo insultano.

Sono rari i titoli nuovi, usciti in questi venti anni, che andrebbero ricordati anche per le illustrazioni. Dobbiamo tornate ai libri E.Elle, colorati, evocativi ancora oggi nelle copertine e all'interno.

Ma quale rinascimento, il librogame senza belle illustrazioni è un prodotto incompleto, un'aberrazione. Io ho tutta la nuova collezione davanti a me, non so quanto ci ho speso in questi anni, duemila euro? Ma esteticamente è brutta, libri diversi ognuno dall'altro, copertine indecifrabili, tristi, silenziose. Ne apro uno, tutto testo, caratteri minuscoli illeggibili. Ne apro un altro ci trovo un disegno scarso. Lo chiudo subito. Accanto ho la collezione E.Elle, è bellissima!

Sono completamente d'accordo con te, pare però che siamo in pochi a subire il fascino di belle illustrazioni. Nei librogame moderni i disegni sono sempre pochi e a mio avviso generalmente mediocri, pur con qualche eccezione su questo secondo aspetto.
Anch'io riprendo in mano per esempio i vecchi Fighting fantasy/Dimensione avventura e trovo sfogliando mediamente un disegno a pagina intera ogni 5 o 6 pagine. E ben fatti.
Forse le IA ci aiuteranno a colmare questa lacuna?

In merito alla nostalgia dei bei tempi andati delle illustrazioni della E.L.: sono solo io sfigato a essermi beccato delle copie stampate male (anche di Lupo Solitario) con tratteggi impastati o che a volte sembravano addirittura partire da pellicole bruciate o era una cosa generalizzata, forse variabile a seconda delle ristampe dei singoli volumi?

GGigassi ha scritto:

copie stampate male

Pensa che all'epoca non c'era il digitale e la stampa laser. I libri della E.Elle avevano una tiratura da edicola anni 90 e quindi è normale che capitasse la pagina tagliata male o le immagini fuori registro.

Zakimos ha scritto:

Qualunque editore se potesse farcirebbe i suoi libri di illustrazioni stupende: se non lo fa è perché banalmente non può farlo senza far lievitare il prezzo di copertina

Girano sempre gli stessi nomi, i famosi illustratori di fiducia, ma tutti quei ragazzi usciti dalle scuole di comics dove sono? Molti sono costretti a lavorare su piccole commissioni, o creano dei kickstarter.
Non capisco come fanno gli editori indipendenti di GDR che propongono dei manuali di gioco bellissimi che comprerei solo per le illustrazioni. E quelli che stampano cartoline, poster, e fumetti indie? Un solo piccolo fumetto contiene venti pagine, sono venti illustrazioni di un librogame.

Zakimos ha scritto:

il fatto che la maggior parte dei libri moderni sia molto lunga aggrava la situazione

Si, infatti, il pregio degli E.Elle era il formato perfetto.

- Copertine brossurate resistenti
- Grandezza giusta, A6, che sta in una mano
- Poche pagine che ti permettono di affrontare tutto il gioco in una sola sessione e ti danno il piacere di aver finito l'avventura. Il piacere di aver finito il libro e passare al prossimo. Eliminano la paura del mattone.
- Etichette colorate e riconoscibili rendevano il libro un oggetto iconico, simbolico
- La struttura interna era sempre la stessa, se conoscevi le regole passavi subito al paragrafo 1, e sapevi esattamente dov'era
- Belle e tante illustrazioni funzionali, non casuali:
Quando affrontavi un nemico avevi l'illustrazione di riferimento, era quella per tutti, il mostro delle fogne di Karè è quello per tutti, non te lo puoi inventare o immaginare. E questo unisce i giocatori che, in questo modo, hanno una esperienza in comune. Era come giocare con le cartine di Magic. Ti formi un mondo visuale condiviso. Nel librogame senza illustrazioni ti crei il tuo proprio mondo che contrasta con quello degli altri. Sbagliato in un librogame, i personaggi e i luoghi devono avere un volto riconoscibile per tutti. Come nei comics. Non leggi il romanzo di Dylan Dog, leggi il fumetto perché lo vuoi vedere.

Io propongo la mia idea, ma proponete anche voi.
La forza dei librogame moderni è il testo. Ristampateli tutti in una nuova collana unica tra più editori.

Prendete:
- le copertine stile Librarsi, molto belle e colorate.
- formato e grandezza Aristea con la nuova carta morbida
- spessore medio piccolo 200 / 300 paragrafi.
- illustrazioni di tutti gli scontri principali e riempitivi per creare l'atmosfera
- una grande avventura divisa in tre volumetti da collezione autoconclusivi
- 8/9 € l'uno, prezzo psicologico
- tutti i volumetti di tutte le serie hanno la stessa identica struttura

Essendo ristampe il costo dei diritti dovrebbe essere più basso? Così potete investire nella grafica, negli illustratori nuovi e sconosciuti.
Create un merchandising intorno ai volumetti, card giocabili con gli eroi e nemici di tutte le serie, nuove storie che raccolgono questi personaggi in un crossover per creare empatia con i lettori verso editori diversi.

Immaginate di vedere questi libretti tutti uguali ma colorati, come soldatini, divisi per serie, ogni libro di oggi sono tre o quattro di questi volumetti.

Diciamo che le prime stampe dei librogame continuano come ora, ma le ristampe finiscono nel reparto volumetti. Penso che si venga a creare un nuovo mercato di chi vuole spendere solo 9€ tanto per provare, o anche per dividere 30€ in serie diverse e non in un solo libro mattone. Sono i Must Have della Marvel, i Grandi Classici della Disney. Ma devono essere tutti uguali, piccoli e illustrati, questo è categorico.