Re: Corti 2023 - Settimana 4
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L’uomo che morì due volte
Setting: Nel selvaggio West un uomo è in fuga dal suo passato con una storia complicata alle spalle. Il suo viaggio lo porterà, forse, a scoprire la verità sul suo passato se riuscirà a sfuggire a chi gli dà la caccia.
Avventura: Un’avventura a bivi con alcune meccaniche in più per combattimenti e per sbloccare ricordi e finali. Il viaggio alla scoperta della vera identità del protagonista è un classico del genere western, tra risse, sparatorie e assalti al treno. Ma ho trovato che i continui salti temporali, causati dai continui flashback usando i codici degli oggetti e gli svenimenti del protagonista, hanno reso l’intera storia un po’ “saltellante” appunto. Un enigma consente di raggiungere un paragrafo segreto e per quanto la soluzione sia abbastanza ovvia l’arrivo al paragrafo corretto causa qualche confusione per come è stato impostato. Per quanto la storia di background sia interessante e ben congeniata il viaggio attraverso i ricordi e le scene di azione è altalenante.
Viaggio: Il viaggio è rappresentato dalla fuga del protagonista e anche dal viaggio nei suoi ricordi passati. Credo che sia rispettato l’intento anche se il viaggio non è protagonista delle vicende.
Meccaniche: Prima di tutto un sistema a “proiettili”, uno buono e uno scadente, che ci consentono di uccidere o ferire i nemici in combattimento. Facile da ricordare. Poi un sistema di CODICI da tenere a mente che ci consentiranno di sbloccare finali diversi alla fine del viaggio. E infine un sistema di Oggetti Chiave con numeri da ricordare e da combinare assieme. Quest’ultimo, per quanto collaudato in LibroGame come 49 chiavi, è di solito supportato da un aiuto esterno per ricordarsi i numeri. Ho provato a tenere a mente e nonostante il numero di oggetti sia limitato ho iniziato a fare confusione quando ho tentato di combinarne due assieme. Le tre meccaniche, ottime e facili da usare con un foglietto, sono un po’ troppe per mantenere il livello di difficoltà mnemonico basso, tenendo conto che stavo anche cercando di ricordarmi nomi di persone e città per capire la storia del protagonista.
Giudizio: Considero L’uomo che morì due volte (peccato per il titolo che ricorda altri film o addirittura uguale a libri già esistenti) un ottima idea ed è quasi un prototipo di un LibroGame che può essere pubblicato e sviluppato ma che mi sembra tirare troppo la corda, o il lazo, su quello che è il bando del concorso. In generale vedo che il bando sta penalizzando gli autori che hanno provato a rispettarlo e premiando chi ha portato avanti le sue idee. Anche se al contempo impedendo agli stessi autori di “chiudere” le loro opere con probabilmente una mezza pagina di tabelle o scheda del personaggio che le renderebbe perfette. Oggettivamente stanno venendo selezionati racconti che sono non proprio facilissimi da giocare a mente, pertanto non so più bene quale metro di giudizio usare. Spero che ci sia un momento di riflessione al momento del ripescaggio su questo tema. Concordo che questo corto sia il più “giocoso” dei tre ma di nuovo mi sembra di fare un disservizio votando questo verso gli altri due che sono, secondo il mio soggettivo parere [.cit] più vicini al bando.
Ci penserò su.
Duck Made Of Wood @DuckMadeOfWood duckmadeofwood.com
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Re: Corti 2023 - Settimana 4
DuckMadeOfWood ha scritto:generale vedo che il bando sta penalizzando gli autori che hanno provato a rispettarlo e premiando chi ha portato avanti le sue idee.
Come dicevo anche prima il livello di difficoltà mnemonico di questo corto non impedisce comunque di finirlo, magari non col finale migliore. Più che la quantità di dettagli da ricordare, personalmente sono rimasta indispettita dal fatto che sommando alcune parole chiave non ottengo niente, sommandone altre ottenevo qualcosa.
Poi volevo opinare su questo... A me sembra che i corti che hanno ottenuto più preferenze siano stati quelli che a livello mnemonico presentavano zero difficoltà. Vedi Magellano, o L'Ultimo Viaggio. Quest'ultimo non aveva nessuna parola chiave da ricordare, mentre Nel nome di Magellano aveva solo le scoperte da elencare mentalmente. Mi sembra quindi che la semplicità venga premiata... Cosa che, sempre soggettivamente, non condivido, secondo il mio gusto. Nel senso che se qualcuno sperimenta un po' di più, dà di che riflettere, apre la strada verso il fudurooo
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Re: Corti 2023 - Settimana 4
Credo che tutti o comunque in molti concordiamo sul fatto che il Corto migliore in termini assoluti di questo girone sia L’Uomo che morì due volte (per la complessità, per l’architettura ludica, per una certa originalità, ecc.) ma io voto La Nave dei Folli, anche stavolta per esclusione.
ILVIAGGIO è piuttosto originale e apparentemente declina il tema Viaggio nel senso di trip psichedelico. Ho scritto “apparentemente” perché in realtà quello che compie la protagonista è un vero e proprio viaggio con varie soste e svolte nel percorso, quindi siamo in pieno bando anche se poi l’itinerario potrebbe essere più immaginato che fisico, anche se schianti e treni sono ben concreti.
Molto simpatica l’idea di mettere le regole in un paragrafo facoltativo, le prime leggiocate le ho fatte senza prenderne visione e mi sono divertito.
Le scene sono molto evocative e ho apprezzato il fatto che l’autore non abbia fatto del facile moralismo permettendo al leggiocatore di godersi un finale “sbagliato” ma appagante come il 29 mentre il 28 è più cupo.
Detto questo, l’idea di partenza non è poi così originale: non abbiamo avuto molti Corti inerenti le droghe (ma mi ricordo il fantastico Sul Bordo di un Buco) però così a memoria mi sembra che a ogni concorso ci sia almeno un Corto che si svolge tutto nella testa del protagonista.
La storia manca un po’ di coesione e soprattutto di uno scopo ben identificabile, tutte cose che nel contesto del Corto sono pienamente giustificabili, ma lasciano a bocca asciutta il leggiocatore.
Soprattutto, il grande difetto di questa opera è la punteggiatura virgolafobica e vedo che non sono l’unico vecchio barbogio ad averlo notato. La frase “non fare cosa amo”, in cui l’autore ha dimenticato anche l’accento su “amò”, si presta a trasmettere il significato non voluto di “vedi di non fare le cose che mi piacciono”.
Chiedo all’autore se la mia interpretazione è corretta: in realtà non ci sono due Lucia ma ce n’è una sola che interagisce (o crede di farlo) con una specie di suo doppelganger. La Nave dei Folli punta tutto sulla scrittura, senza nessun elemento ludico. Un Corto di questo tipo dovrebbe avere una parte scritta ineccepibile, che questo non ha (“si lasciano AD andare”, la Michelle del 6 deve essere “sicurO” della mia sincerità, ecc.). E forse l’utilizzo dell’orologio avrebbe potuto essere descritto in modo diverso nei vari paragrafi, alla lunga diventa ripetitivo.
Io ho leggiocato il Corto scegliendo da subito di fermare il tempo e quel finale mi ha soddisfatto alla grande, poi ho semplicemente visto di step in step cosa sarebbe successo, trovando solo alla fine una minima sorpresa. Secondo me il tema del Viaggio è stato sfiorato solo di sfuggita: il viaggio verso Narragoinen è brevissimo, e comunque facoltativo. Se l’interpretazione che voleva dare l’autore è che il viaggio si svolge all’interno della vita di un uomo mi pare che un trip lisergico sia molto più accettabile come interpretazione.
Pur con tutti i suoi limiti, ho apprezzato La Nave dei Folli per il lavoro di documentazione che ha fatto l’autore e per una scrittura che (anche con gli occasionali acciacchi) si è rivelata molto evocativa.
L’Uomo che morì due volte è, come detto in apertura, il Corto obiettivamente migliore di questo girone: il più elaborato, quello architettato meglio, con dinamiche più raffinate, ecc. (bella forza, gli altri non hanno regole! Ma quello che faccio è un discorso generale).
Solo che la carne ludica sul fuoco è forse un po’ troppa. Dobbiamo ricordarci delle parole chiave, dei numeri da combinare con altri, la posizione del proiettile sparato e c’è anche un indovinello messo a tradimento (che sa un po’ di presa in giro, a dirla tutta). Inoltre, per quanto non ne sappia nulla di balistica, il concetto di proiettile “scadente” che non uccide ma ferisce soltanto è ridicolo: mi rendo conto che l’autore ha dovuto farvi ricorso per limitare il leggiocatore a queste due opzioni, ma avrebbe dovuto inventarsi un escamotage diverso – è difficile, lo so.
Ho apprezzato che alla fine il mancato possesso delle coppie giuste di codici (cosa che è mi successa quasi sempre) non porti a un finale punitivo.
Al di là di queste annotazioni prettamente ludiche, va detto che la declinazione del western in modi più moderni non è una novità, vedi Lansdale. Nonostante il Corto sia molto denso credo che una scrittura più generosa avrebbe aiutato a comprenderlo e a goderne meglio: al 33 ad esempio mi si parla di questo “uomo” impaurito che spunta dal nulla senza alcun aggancio con la frase precedente. Di spazio non ne mancava, perché sono state utilizzate solo 20 pagine sulle 23 disponibili. C’è poi da dire che John Lock mi ha fatto tornare alla mente il John Locke di Lost, e anche se giustificabilissimo avrei preferito che il nome del messicano fosse Pancho e non Poncho (che è quella classica mantella messicana).
Ma soprattutto, io il “Viaggio” non l’ho visto… quello di cui siamo protagonisti è una lunga fuga assolutamente casuale (ok, con fortissimi agganci ai trascorsi del protagonista, ma senza nessun tragitto prestabilito e soprattutto senza nessuna volontà o consapevolezza di “viaggiare”, solo per ragioni metanarrative). Lo sciamano, che tornando al discorso che facevo prima spunta fuori dal nulla senza spiegazioni (toh, uno sciamano! – senza alcuna descrizione o un suo dialogo che lo qualifichi come tale) prova a metterci una pezza senza riuscirci. Se poi il “Viaggio” è quello che conduce metaforicamente verso una nuova vita per me non ci siamo comunque.
Ribadisco che in un altro contesto L’Uomo che morì due volte per me avrebbe fatto faville, ma non mi pare che sia in linea con il bando di quest’anno.
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GGigassi
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Re: Corti 2023 - Settimana 4
Quarta settimana! Il tempo vola o.o. Ecco i miei commenti per Storia, Stile e Gameplay.
IL VIAGGIO
Storia: se l'obiettivo dell'autore/trice era non farmi capire assolutamente niente, con me ci è riuscito xD. Vaghiamo senza capire chi siamo, dove dobbiamo andare, cosa dobbiamo fare. Di fatto, credo avrei potuto leggere tutti i paragrafi in fila e non sarebbe cambiato poi tanto. Il Viaggio fa chiaro riferimento all’uso di LSD/droghe da parte della protagonista. Consiglio ricevuto da diversi writing coach che ho studiato: scrivere di un personaggio dalla percezione alterata (drogato, pazzo, ecc.) è tremendamente difficile.
Stile: ahi. Se la storia non mi è piaciuta ma solo da un punto di vista soggettivo, nello stile abbiamo diversi problemi più oggettivi. D eufoniche a parte, abbiamo la mancanza di punteggiatura al termine dei dialoghi, i muri di testo che tolgono espressività, la gestione della sintassi così così (chiaramente non parlo delle ripetizioni, maiuscole, incisi, che sono voluti dall'autore e possono avere senso).
Gameplay: l'autore/trice ha optato per non inserire meccaniche ma soffermarsi sulla narrazione. Non è un male, anzi apprezzo molto la semplicità se soppesata da una bella narrazione, cosa che però qui non ho visto.
LA NAVE DEI FOLLI
Storia: Semplice ma anche piacevole. Questa volta il raccontato ci stava, perché era coerente con il tema e con la trama, che voleva essere una fiaba e allo stesso tempo ricerca del momento perfetto. Qualsiasi “show don’t tell” non avrebbe avuto senso in questo tipo di storia. Questo a differenza di altri Corti letti fin qui, che sicuramente ne avrebbero beneficiato. Quindi bene, per me.
Stile: la penna è chiaramente alle prime armi, anche se potrebbe avere un bel potenziale studiando ed esercitandosi, a mio avviso. È un peccato che non abbia fatto quel saltello in più per ricontrollare il testo. Ci sono parecchi errori che, credo io, avrebbe notato anche solo con una rilettura attenta. Lettere minuscole dopo i punti fermi, refusi di parole che evidentemente avrebbero voluto essere cancellate, punteggiatura un po’ raffazzonata.
Dico che ha un bel potenziale perché, nonostante gli errori evidenti, è comunque riuscito/a a soggettivizzare il testo, a metterci una sorta di punto di vista. Quindi mi aspetto un grande passo avanti dopo aver preso in mano qualche manuale e/o studiato qualche corso.
Gameplay: che dire… tutto si riduce a una sola scelta: proseguire o fermarsi. Anche se non la reputo una scelta banale a livello narrativo. Ti fermi? Vai a un finale. Prosegui? Vedi che succede. Nel game design si potrebbe definire un “push your luck”, dove provi a ricercare il momento perfetto per fermarti, unito al classico “chi troppo vuole, nulla stringe”. È un difetto? Ni. Semplice, forse scontato, ma in fondo a me è piaciuto.
L’UOMO CHE MORI’ DUE VOLTE
Storia: ci troviamo in un western con una trama ben costruita che rispetta il tema del viaggio. Non è il mio genere preferito, ma l’ho apprezzata. L’autore/trice non è certamente alle prime armi.
Stile: la migliore di questa manche, anche se sono certo l’autore/trice poteva fare anche di meglio. Nonostante l’ottima scorrevolezza del testo, mi è sembrata un po’ old style, con pochi dettagli e poco uso dei sensi. Mi è piaciuto, ma sono certo che ci si poteva spingere oltre.
Gameplay: C’è davvero troppo. La mano, le parole, i codici. In un solo paragrafo ho beccato due codici e una parola mentre tenevo la mano con il proiettile “killer” buono. Unire poi i numeri dei codici per arrivare a un altro paragrafo aumentava ancora di più la difficoltà. Mettiamoci pure un enigma, e il gioco è fatto XD
Un peccato: se avesse utilizzato solo la pistola e al max qualche parola chiave il racconto avrebbe avuto sicuramente una spinta in più.
Anche questa settimana è stato difficile scegliere, ma ho deciso di premiare La Nave dei Folli perché è l’unico che mi è rimasto impresso e che ho letto molto volentieri più volte.
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TinenTweeni
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Re: Corti 2023 - Settimana 4
DuckMadeOfWood ha scritto:In generale vedo che il bando sta penalizzando gli autori che hanno provato a rispettarlo e premiando chi ha portato avanti le sue idee. Anche se al contempo impedendo agli stessi autori di “chiudere” le loro opere con probabilmente una mezza pagina di tabelle o scheda del personaggio che le renderebbe perfette. Oggettivamente stanno venendo selezionati racconti che sono non proprio facilissimi da giocare a mente, pertanto non so più bene quale metro di giudizio usare.
I limiti del bando sono da sempre l'argomento più caldo di ogni concorso. Di solito si parla soprattutto del tema, ma non solo.
L'idea, che abbiamo inserito sia nel bando che nel riassuntino nella presentazione di ogni settimana, è che ci siano due parametri (tema e l'utilizzo della memoria + le dita) che ogni votante deve tenere conto nel proprio giudizio, ma spetta poi al votante stesso decidere quanto peso dargli. Così come ci sono altri parametri impliciti (narrativa, giocabilità, stile, percorsi alternativi, originalità, colpi di scena, refusi, spessore dei personaggi...) ai quali ogni votante darà un peso, in modo del tutto soggettivo, al momento di dare la propria recensione.
Il consiglio, quindi, è di seguire il tuo istinto e ciò che secondo te è importante per valutare un corto all'interno di questo concorso.
Io personalmente ho giocato ogni corto usando solo la memoria e una mano, e poi ho integrato nel mio giudizio quanto ho trovato difficile giocarlo usando queste limitazioni. Ma un corto molto migliore di un altro può comunque risultare alla fine il vincente del proprio girone, nonostante stia considerando una "penalità" per queste cose. Più difficile magari vederlo sul podio alla fine.
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giax
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Re: Corti 2023 - Settimana 4
GGigassi ha scritto: il grande difetto di questa opera è la punteggiatura virgolafobica e vedo che non sono l’unico vecchio barbogio ad averlo notato. La frase “non fare cosa amo”, in cui l’autore ha dimenticato anche l’accento su “amò”, si presta a trasmettere il significato non voluto di “vedi di non fare le cose che mi piacciono”.
La punteggiatura è perfettamente nello stile del corto e del viaggio psichedelico, e credo che sia volutamente apneica. L'accento su "amo" in realtà non è sbagliato: oggi si dice proprio così, àmo, e non amo'. Una virgola per risolvere il caso ambiguo comunque non avrebbe guastato.
Questo è il mio corto preferito forse di tutto il concorso. Credo che gli autori abbiano fatto un lavoro egregio nel creare un'ambientazione così immersiva e un ritmo narrativo così incalzante. Si tratta di un esperimento originale e lontano dai "soliti" librigame, e per questo l'ho più che apprezzato. Probabilmente questo sarà anche il motivo per cui sarà meno apprezzato da altri.
Belle e azzeccate le citazioni intertestuali, e nel caso qualcuno sia riuscito ad arrivare al finale e capire la citazione principale: questo è esattamente quello che intendevo per riuscire a creare un'opera originale partendo da uno spunto non originale. ILVIAGGIO è uno dei pochi corti che, pur traendo ispirazione da un'opera esistente, riesce a mettere qualcosa in più e a dargli una forma totalmente nuova.
Ovviamente anticipo che sarà questo il corto che voterò a questo turno, ma scriverò il mio commento sugli altri due nei prossimi giorni.
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2p2z
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Maestro Ramas
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Re: Corti 2023 - Settimana 4
IL VIAGGIO
Come spiegare questo corto se non prendendo una citazione proprio da esso?
“NON lo capisci. NON CAPISCI. Capisci che il senso del capisci è compromesso.”
Ecco. Ammetto di averlo approcciato con una certa indisposizione mentale e l’ho abbandonato quasi subito. Sì, proprio così, il mio senso del capisci era compromesso. Scelte strane, grammatica assurda, errori fin troppo curiosi per non essere voluti. Tuttavia l’ho ripreso e BOOM! Sono entrato nel trip mentale di Lucy e del suo viaggio sotto LSD.
Il corto è carico di citazioni (mi sono divertito a cercarle tutte) e finisce per diventare una piccola esperienza dove il viaggio, e tutto quello che ne consegue, è la vera esperienza e la destinazione non più così importante.
Il corto non è certo esente da pecche. Sorvolo sugli errori di sintassi, almeno finché non avrò capito se l’autore/autrice li abbia messi lì con consapevolezza (soprattutto quelle file interminabili di avverbi). Ci si imbatte in loop a volte fastidiosi e in finali (due) che, seppur affascinanti (soprattutto il 29), non danno un senso di compiutezza (anche se ci rivelano, tramite la nota canzone, la sostanza che sta alla base del viaggio.)
Ho notato che mancano i paragrafi 26, 34 e 37… ci sarà un significato dietro?
LA NAVE DEI FOLLI
Ho adorato questo “racconto”. L’ambientazione, il ritmo, la prosa, i personaggi. Mi è piaciuto tanto che avrei voluto fosse un romanzo e non un corto-game. Del resto, c’è da dire che in qualche modo si avvicina più a un racconto che a un corto-game. Similmente a “Un viaggio allucinante”, il percorso è unico e ripercorre la vita del povero orfanello di Bruges, con la massima del “chi troppo vuole nulla stringe” a pesare come una spada di Damocle. Più ritardi l’uso dell’orologio, più rischi di allontanarti dalla felicità e di imboccare la via di Narragoinen a bordo della nave dei folli.
Degni di nota i finali “brutti” che lasciano davvero un amaro in bocca, soprattutto il 7 (sto ancora disperandomi per Michelle…)
A ogni modo, se l’autore avesse voglia di farne un romanzo o un libro-game, avrebbe tutto il mio sostegno. Questo genere di scrittura e ambientazione si avvicina molto a quello che piace scrivere anche a me.
L’UOMO CHE VISSE DUE VOLTE
Tra i tre, L’uomo che visse due volte è di certo quello con più verve e giocabilità. La storia è intricata al punto giusto e i modi per sviscerarla sono tanti. Si passa dal dover scegliere tra due proiettili e tenerne traccia con le dita, alle parole chiave, fino a oggetti da combinare. Quello che, in altri contesti (come un libro game vero e proprio) sarebbe stato un punto di forza, qui si trasforma nel suo esatto opposto. Ricordare tutto, anche se non impossibile, stride con il bando.
Peccato perché il corto è quello che mi ha divertito di più e che mi ha dato più stimolo nel giocarlo (anche se alla fine mi sono appuntato tutto su carta). La scrittura è buona e i bivi sono ben strutturati (a parte quell'enigma maledetto che ho capito solo dopo aver letto i commenti, ma vabbé, io so na pippa con gli enigmi.)
Prima di dare il giudizio finale ci penso su un altro po’.
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Re: Corti 2023 - Settimana 4
La nave dei folli
Cosa mi è piaciuto
Molto racconto e poco game, questo corto atipico in realtà mi è piaciuto molto. Ho apprezzato il fatto che la semplicissima meccanica fosse completamente piegata alla narrazione, così come ho apprezzato lo stile di scrittura, che come avrete capito per me conta molto. Mi è piaciuta l'ambientazione e mi sono piaciuti i personaggi. Devo dire che questo è uno dei pochissimi corti, finora, ad avermi lasciato qualcosa, una riflessione, un messaggio, dopo averlo letto.
Cosa non mi è piaciuto
Anche qui, se proprio devo trovare un punto debole, risiede proprio nella mancata possibilità di esplorare percorsi alternativi. L'unica cosa che possiamo fare è fermare l'orologio, quando ce ne viene data la possibilità, leggendo il finale relativo. Io, infatti, ho barato leggendo ogni volta il finale e poi andando avanti... Decisione che ho preso dopo aver fermato subito l'orologio, alla prima possibilità, rendendo così l'esperienza brevissima. Non saprei se considerare questo aspetto un vero e proprio difetto o qualcosa che non mi è piaciuto, ma credo che possa penalizzarlo - come avevo già detto per "L'ultimo viaggio" - nei confronti di altri corti più ludici, interattivi e ricchi di bivi.
Tema del viaggio
Altro aspetto un po' incerto e meno marcato rispetto ad altri corti. Se consideriamo il viaggio come metafora della vita, l'aderenza al tema c'è, anche se un po' banalizzato. Il viaggio vero e proprio verso Narragoinen, in realtà, è solo sullo sfondo, anche se in realtà nel finale migliore il viaggio salta! Semplicità delle meccaniche
Solo bivi, quindi ok.
Giudizio finale
Ribadisco, a me La nave dei folli è piaciuto. Forse non è propriamente un cortogame, l'interattività è poca e l'aderenza al tema del viaggio è un po' stiracchiata, ma resta il fatto che è una delle cose migliori che ho letto finora, e di questo non posso non tener conto. Vedremo a fine girone, dopo aver esaminato meglio "L'uomo che morì due volte"...
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Pallo
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