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Corti 2023 - Settimana 5

Corti 2023 - Settimana 5

SETTIMANA #5 (fino a dom 26)



13 - Viaggio al centro... della città
14 - Post scriptum
15 - La Strada della Duchessa

Votate scegliendo quale dei tre volete in finale. Lasciate un commento (bastano poche righe) dove spiegate perché avete preferito quel corto rispetto agli altri due, tenendo conto anche di:
- Quanto i corti siano attinenti al tema il viaggio
- Quanto i corti siano facili da giocare tenendo tutto a mente, utilizzando al massimo le dita

Solo chi vota 3 volte potrà votare anche il ripescaggio e le finali.
Buona lettura!

FinalFabbiX
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Re: Corti 2023 - Settimana 5

Beh, mi pare che la scelta di pubblicare Post Scriptum a ridosso della Festa del Papà sia molto azzeccata wink

GGigassi
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Re: Corti 2023 - Settimana 5

Forse il turno dove è stato raggiunto il livello più alto dall'inizio del concorso. Tre racconti ottimi e sarà difficile sceglierne uno solo.

1) Viaggio al centro della città è una vera chicca che solo chi è romano e vive a Roma, come il sottoscritto, potrà cogliere in tutte le sue sfaccettature. L'autore ha chiaramente esperienza diretta del traffico di Roma, perché è riuscito a inserire nel suo corto tutti gli elementi che lo contraddistinguono, dall'imprevisto che sorge ogni mattina quando sei in ritardo al labirinto di strade sconosciute anche a chi vive nella metropoli da decenni, perché è talmente grande e in costante crescita che è impossibile padroneggiarne tutte le diramazioni. Non mancano le citazioni dei punti più trafficati della capitale (il raccordo, la tangenziale), l'immancabile Maps che ti molla quando ne hai più bisogno e persino le variazioni climatiche, con conseguente cambiamento delle problematiche da affrontare, che incombono con il susseguirsi delle stagioni. Mi sono divertito moltissimo a leggiocarlo, anche perché, sebbene l'autore abbia virato verso il semplice, ha costruito un sistema regolamentare snello e che funziona, facile anche da gestire senza appuntarsi alcunché. Valore aggiunto anche la molteplicità di finali presenti, quasi tutti ironici e beffardi. Tecnicamente non è all'altezza di altre opere viste in gara quest'anno forse, e in un paio di paragrafi ho notato anche blandi problemini di coerenza, ma complessivamente mi è piaciuto davvero tantissimo e mi ha fatto divertire e sorridere.

2) Post Scriptum tra i tre è quello emotivamente più impattante. Una bambina/ragazzina, unica (o tra i pochi) sopravvissuta in un mondo post apocalittico che non si vuole rassegnare alla scomparsa del padre e continua a cercarlo esplorando una realtà che non ha più nulla a che fare con quella che la piccola aveva condiviso con il genitore. Di fatto è un racconto a bivi con pochi oggetti da amministrare e un intelligente sistema di cernita delle scelte compiute che tenderanno verso il cuore o il cervello. Ho trovato sempre coerenti le prime, in una o due occasioni un po' meno quelle cerebrali (per esempio se non abbiamo acqua da dare alla pianta sul finire della storia non significa che abbiamo deliberatamente deciso di non dissetarla).Comunque il sistema funziona bene e l'autore (o autrice, credo che la mano dietro l'opera sia femminile) ha gestito anche con grande capacità i percorsi e l'evoluzione degli stessi a seconda delle scelte compiute. Personalmente mi sarebbe piaciuto anche un epilogo in cui le scelte di testa e quelle di cuore si equivalgono, sarebbe stato un tocco di classe in più e avrebbe dato ancora più sprint al lavoro. Che comunque resta molto, molto buono.

3) La Strada della Duchessa è quello tecnicamente più forte dei tre. La trama è intrigante, anche se non particolarmente originale, ma il personaggio dell'anziano che alla fine della vita cerca di ritrovare l'unica donna che ha davvero amato, in un viaggio onirico sulle vecchie strade di campagna della gioventù, compiuto con la cyclette del centro geriatrico dove vive, non solo è convincente, ma anche molto poetico per certi versi. Il sistema di gioco ideato funziona bene: tenere traccia dei punti fatica e tempo poi è semplice, e ci sono un paio di frasi da ricordare. Se fossero state di più avrebbero potuto mettere in difficoltà il lettore, ma visto il numero contenuto delle stesse direi che ci siamo. I percorsi proposti sono coerenti e solidi: quasi tutte le scelte poi hanno una motivazione logica (se si riflette sulla strada da prendere per risparmiare tempo e fatica raramente si sbaglia, anche se qualche bivio alla cieca l'autore l'ha lasciato, vedi quello scuola-chiesa, scopriamo solo a strada decisa che stiamo pedalando di domenica). Gli epiloghi sono tutti interessanti e, come nel primo racconto in gara quest'oggi, ce ne sono diversi e almeno tre che concludono la storia con più o meno soddisfazione. Un tocco di classe le parole (o i pezzi di parole) che saltano, perché il protagonista non riesce a comprenderle-memorizzarle (cosa che accade nelle sindrome degenerativo cognitive come la sua). Un piccolo appunto per un lavoro di così grande livello, l'evoluzione finale: il cambio dei punti da tempo a fatica e tutta l'appendice dell'ascesa al castello, mi sono sembrati funzionare leggermente meno rispetto alla prima parte, forse perché un po' ripetitivi.

Alla luce di quanto detto sopra la scelta risulta davvero difficile. Alla fine la mia romanità mi fa propendere per Viaggio al Centro della Città, ma auspico che almeno uno degli altri due racconti in gara oggi venga ripescato, perché meritano tutti e tre la finale.

Prodo
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Re: Corti 2023 - Settimana 5

Ho letto tutti e tre.
Il secondo, Post Scriptum, è quello che mi ha lasciata più perplessa, ed è per questo che l'ho riletto più volte, mappandolo e tentando di trovare la chiave per capirne il significato.

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 
Mi sfugge il criterio per arrivare al finale migliore. In fondo, per tutto il gioco ho pensato alla mia sopravvivenza, perché bisognerà pure che il cuore deleghi al cervello le mansioni più concrete come coprirsi, bere, cercare mezzi di sostentamento.


Per il resto, il racconto è molto toccante, quasi lirico. Il percorso della protagonista è coerente, ma ci voleva qualche tocco narrativo in più; ho apprezzato davvero tanto l'atmosfera; penso che la soggettività del testo renda la narrazione unica, pregnante. Ma il Boss finale (passatemi il termine) è un po' buttato via. Come del resto in Cappuccetto avevo fatto anche io, sbagliando. L'incontro con l'ignoto, con il male e la conseguente catarsi, hanno bisogno di un po' di parole in più (più Show re meno Tell). tongue

Martinico
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Re: Corti 2023 - Settimana 5

Per me il vincitore di questo girone è Post Scriptum.

Viaggio al centro della… Città è un simpatico Corto fantozziano che per me non è in tema. Percorrere un itinerario consueto che si fa già ogni giorno può essere considerato un “viaggio”? Inoltre le frasi da ricordare non mi sembrano poi così semplici, delle parole-chiave mi sarebbero rimaste impresse di più, ma anche così sarebbero state troppe, perché alla fine lo stratificarsi delle leggiocate mi ha portato a confondere una partita con l’altra. Ma mi rendo che è anche un problema della mia età che avanza inesorabile. sad
Quello che invece ho apprezzato (oltre alle varie citazioni) è l’alto livello di sfida e l’architettura che distingue estate e inverno coi relativi finali. Anche se inizialmente è spiazzante vedere che si possono trovare i finali migliori anche con un punteggio alto di Tempo.

Post Scriptum
si presenta malissimo: un viaggio “nelle memorie” della protagonista?! Fuori tema! FUORI TEMA! FUORI TEMAAAAAAAAAH! Poi invece quello che leggo è l’esplorazione di un mondo sconosciuto da parte di una ragazzina innocente che si muove un po’ a caso scoprendo il mondo intorno a lei. Se non è un “viaggio” questo… L’ambientazione mi ha ricordato molto il film The Road, ammesso che si chiamasse così – dell’erosione delle mie facoltà mnemoniche ho già detto sopra.
Lo stile di scrittura è ottimo e ho gradito moltissimo il fatto che i retroscena delle vicende della protagonista e della devastazione del mondo siano lasciati quasi interamente alla fantasia del leggiocatore. C’è molto “non detto”, ma è una cosa stimolante e molto evocativa, tanto che lo spiegone del finale “buono” (a cui sono arrivato solo alla terza leggiocata) mi ha un po’ indispettito. Spesso in questi lidi si dice che un Corto paga lo scotto di essere tale e avrebbe meritato maggiore spazio per svilupparsi compiutamente, oppure che si intuisce che è solo la prova generale di un LibroNostro, ecc. ma anche se Post Scriptum mette tantissima carne al fuoco (rivedremo George in altre sedi?) secondo me è perfettamente concluso così com’è.
Altro grande pregio: nonostante il testo occupi moltissimo spazio e l’autore non abbia sfruttato tutte le 23 pagine a disposizione (come tanti quest’anno: essendo il limite riferito all’anno in corso non è che hanno pensato che fosse 20 invece di 23?) la storia ha molti margini di sviluppo e invita alla rileggiocata. Non come nel Corto precedente ma comunque deviazioni e scelte ce ne sono parecchie anche qui.
Se proprio dovessi trovare un difetto è un certo moralismo sotteso alle scelte “di cuore” o “di testa”, che potrei averci visto solo io. Confesso però di non aver controllato che ci sia la possibilità di arrivare al 9 o al 19 senza una predominanza di un simbolo piuttosto che di un altro, a me non è mai successo.

La Strada della Duchessa è un Corto molto originale che offre anche un gran bel lato ludico, secondo me più “razionale” di quello di VACDC che era un po’ più aleatorio. È scritto bene (scopro oggi l’esistenza del termine “tacchettii”) e da cicloturista non ho potuto che apprezzare le descrizioni naturalistiche. Il tema secondo me è centrato, perché (a differenza di quello che avevo capito inizialmente) il giro in bici fu qualcosa di nuovo per l’epoca, non un tragitto abituale che il protagonista faceva di consueto.
Non ho capito se l’autore avesse voluto fare un Corto umoristico. A me francamente il protagonista ha fatto molta tenerezza e la vicenda per me aveva qualcosa di commovente. Sarà che per il progressivo rincoglionimento mi identifico con un anziano. smile2

Secondo me questo girone è stato uno dei migliori, peccato che uno dei Corti non abbia centrato il tema, ma probabilmente non lo avrei comunque premiato. Sia La Strada della Duchessa che Post Scriptum stanno invece rischiando seriamente di detronizzare Nel Nome di Magellano nelle mie personali preferenze.

GGigassi
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Re: Corti 2023 - Settimana 5

Due di questi corti hanno in comune l'urgenza del viaggio e tutti i contrattempi che ne conseguono.

"Viaggio al centro della città" è una vicenda quotidiana in cui tutti ci rispecchiamo,  ma le sue trovate sono riuscite a divertirmi e stupirmi comunque.
"La strada della Duchessa" è più drammatico, e anche se la trama forse non è originale, mi ha coinvolto di più del precedente; è solo una questione di gusti, perché a me il drammatico piace. Ho apprezzato anche la giusta suspense verso il finale, quando il lettore deve decidere se continuare il viaggio o mettere a rischio la vita del già paonazzo protagonista.

"Post Scriptum", come ho scritto prima, è un viaggio molto onirico e sentimentale; meno realistico nei suoi dettagli rispetto agli altri due; non è realistico fare prevalere sempre le ragioni del cuore, quindi non c'è un processo di completa identificazione nel personaggio, o almeno non da parte mia. Però ho apprezzato molto il corto. Perché c'è del sentimento, c'è del candore.

Il sistema di gioco è chiaro e semplice in tutti e tre.
Anche il tema del viaggio è ben presente in tutti e tre.
Per una questione di gusti personali, e per una sorta di complessità che ho apprezzato di più rispetto agli altri due, il mio voto va a
"La strada della Duchessa".

Martinico
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Re: Corti 2023 - Settimana 5

A occhio, questo girone sarà molto equilibrato...

Pallo
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Re: Corti 2023 - Settimana 5

VIaggio al centro … della città.

Setting: La vicissitudini di un impiegato che deve arrivare in orario in ufficio per una importantissima riunione. Il tutto sullo sfondo della città Eterna.

Avventura: L’avventura consiste nel prendere le decisioni migliori per arrivare in orario in ufficio, bilanciando la possibile perdita di tempo dell’intraprendere un’azione contro i possibili problemi che l’accidia potrebbe provocare. Interessante il fatto che il Corto presenta due possibili stagioni ESTATE e INVERNO con i loro relativi problemi e invoglia almeno una rilettura per scoprire cosa accade in condizioni climatiche diverse. A parte questa scelta temporale la storia è piuttosto lineare ma può portare a finali lievemente diversi anche con qualche sorpresa e variazione. Direi che il Corto è principalmente un gestionale di tempo.
Il contesto Romano è presente ma non particolarmente utilizzato (a parte la citazione del grande raccordo anulare vs. la tangenziale). Effettivamente la storia potrebbe, con qualche variazione, valere per qualsiasi grande città. Non vi sono nemmeno riferimenti nel titolo (VIaggio al centro… della città eterna?) tanto da rendere la scelta della città non molto rilevante. Personalmente avrei preferito una scelta più incisiva da parte dell’autore, o di rendere Roma ancor più rilevante oppure di rendere la città completamente Senza Nome per permettere al lettore di proiettare la propria esperienza. A favore è questo l’Unico Corto nel girone a usare la Seconda Persona che trovo il metodo più corretto per aiutare l'immedesimazione nel gioco. 

Viaggio: Viaggio casa - ufficio. Calato in un contesto piuttosto realistico con variazioni stagionali perfettamente logiche.

Meccaniche: Gestione del tempo (che può essere tranquillamente tenuto sulle dita) e memorizzazione di alcune parole chiave molto facili da ricordare nel contesto della storia.

Giudizio: Il corto sfonda una porta aperta. Ho lavorato per un anno a Roma e ho vissuto di tutto, da aver visto incidenti che neanche un film di Michael Bay al dover uscire dalla macchina dal bagaglio per colpa di parcheggi a sardina, fino a a strade bloccate da contestatori armati di tazze del cesso. Il Corto mi è molto piaciuto e la scrittura permette di calarsi perfettamente nel personaggio. Le meccaniche non disturbano il gioco e anzi, il conto del tempo aiuta a dare quel senso di ansia e di fretta che è fondamentale per vivere con emozione la storia. Peccato però, avrei voluto che ci fosse qualcosa di più “Romanesco” nella storia per rendere più sentita la scelta di ambientarla nella Città Eterna.

Duck Made Of Wood
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Re: Corti 2023 - Settimana 5

Post Scriptum

Setting: Racconto di una misteriosa bambina in un setting post-apocalittico alla ricerca di un padre scomparso.

Avventura: L’avventura è un racconto, tratto dal diario di una bambina, o presunta tale, che viaggia in cerca del suo papà. Come da titolo il Corto è infatti un Post Scriptum. Premesso che pur trovando che il racconto sia ben strutturato e ben scritto, trovo che il fatto di vivere le scelte della protagonista come una sorta di trascrizione di qualcosa di già avvenuto tolga un po’ di pathos dalle scelte stesse. Nonostante l’autore si premunisca di ricordare al lettore che il pericolo è sempre dietro l’angolo ovviamente il fatto che il protagonista parli al passato delle sue azioni presuppone che sia già sopravvissuto alle sue scelte. L’ambientazione è misteriosa e rivelata quel tanto che basta a voler scoprire di più sul mistero e molto (anzi moltissimo) è lasciato all’interpretazione che trovo sia positivo anche se da un LibroGame aspetterei comunque una sorta di ricompensa finale mentre alla fine di Post Scriptum mi sono sentito di più come alla fine del primo episodio di una nuova serie di Netflix. Ma comunque con molta voglia di saperne di più.

Viaggio: Il viaggio alla ricerca del “papà” è piuttosto breve e lineare. Non ci sono scelte sbagliate ma solo diversi modi di reagire agli ostacoli.

Meccaniche: Oltre alla memorizzazione di parole chiave c’è una meccanica di “allineamento” dove le decisioni possono essere prese col cuore o con la testa. Questi punteggi vanno ricordati e il finale varia sulla base del punteggio ottenuto.

Giudizio: Post Scriptum come racconto e come setting mi è piaciuto moltissimo. Ma le scelte stilistiche non mi hanno portato ad immedesimarsi nella protagonista. La prima persona e il punto di vista hanno dato moltissimo spazio ai pensieri del personaggio ma pochissimo ai miei, oscuro passeggero di una storia già accaduta dove mi è sembrato di poter fare poco o nulla. Come detto da altri alcune delle scelte Cuore vs. Ragione non sono tanto scelte morali quanto piuttosto dettate da aver trovato l’oggetto giusto nel posto giusto, togliendo al lettore anche quella facoltà di scelta. Infine uno dei due finali mi è sembrato nettamente peggiore dell’altro ma senza una vera ragione del perché e ancora una volta mi sono sentito in profondo disaccordo con come la Protagonista si stesse comportando. In poche parole in questo Corto il protagonista non sono IO. Peccato perché la scrittura mi piace molto, le piccole illustrazioni sono un tocco di classe e la voglia di scoprire cosa sia successo mi porterebbe sicuramente a leggere un seguito.

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Re: Corti 2023 - Settimana 5

La Strada delle Duchessa

Setting: In una casa di riposo l’anziano protagonista, affetto da perdita di memoria, cerca di a portare a termine un viaggio nel passato con una onirica pedalata su una cyclette.

Avventura: Il desiderio del signor Guglielmo di rivivere un suo ricordo del passato è molto forte. Salendo a bordo di una delle cyclette dell’istituzione che lo ospita inizia a rivivere nella sua memoria La Strada della Duchessa. La realtà cerca di strapparlo ai suoi ricordi nella forma di altri ospiti, la figlia e gli infermieri. Anche questo racconto decide di non avere il lettore come protagonista ma di raccontare la storia dal punto di vista di Guglielmo. Sta a noi se aiutarlo a raggiungere la fine del suo viaggio e assecondare la sua visione o farlo tornare alla realtà.

Viaggio: Il viaggio è rappresentato sia come viaggio nei ricordi sia come viaggio verso il Castello in cima alla collina.

Meccaniche: Una meccanica di memorizzazione di alcune semplici parole chiave. Anche qui un semplice conto sulle dita per tenere conto della fatica del protagonista. Molto interessante che nell’ultima parte del racconto la fatica lasci il posto al Tempo rimasto prima dell’arrivo degli infermieri (e della realtà) forzando il lettore a cambiare tattica dal conservare le forze alla velocità e alle scelte coraggiose. Molto carino l’indovinello grafico dove bisogna guardare bene la legenda per decidere da che parte andare, secondo me il miglior esempio visto finora nel concorso di un indovinello illustrato che dona qualcosa in più al racconto.

Giudizio: Bellissimo racconto dolce amaro che fa sicuramente riflettere e pone il lettore in una strana situazione dove si viene a pensare quasi che assecondare la visione del Signor Guglielmo possa essere sbagliato. Per ottenere un finale positivo è necessario far cadere a terra la figlia del protagonista e anche in quel caso la chiusa finale non è completamente positiva. Forse è per questo che l’autore ha preferito raccontare la storia del Signor Guglielmo invece di rendere il lettore stesso protagonista? Per quanto mi piaccia molto l’idea del vecchietto in cyclette che sfreccia su per una collina nei suoi ricordi il fatto di sapere fin da subito che la situazione stia accadendo solo nella fantasia di Guglielmo mi ha tolto qualcosa. Poteva essere un bel plot twist di cominciare con Guglielmo in sella alla sua bicicletta per poi capire che in realtà si stava immaginando tutto, o forse no.
Ad ogni modo con i se e con i ma la storia non si fa. La storia che abbiamo è di buona qualità ma come per Post Scriptum alcune decisioni stilistiche la rendono meno personale per il lettore.

Duck Made Of Wood
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