Re: Corti 2023 - Settimana 5
Post scriptum
Un bel corto post-apocalittico che ci farà vivere nei panni di una bambina attraverso il suo diario.
Mi è piaciuto lo stile di scrittura, da limare in alcuni punti, ma capace di emozionare soprattutto con alcune frasi della bambina dedicate al padre. Mi è piaciuta tantissimo l’idea di narrare il tutto sotto forma di diario. Mi è piaciuta la storia, anche se i finali avrebbero potuto rivelare di più ed essere più ficcanti: in particolare, sono troppo brevi rispetto alla lunghezza di molti altri paragrafi. Mi è piaciuta l’idea della meccanica cuore/mente, nonostante il finale sia in questo modo prestabilito in base alle scelte precedenti: avrei utilizzato la meccanica per limitare la rosa dei possibili finali, ma l’ultima scelta l’avrei data a chi legge.
Mi è piaciuta meno la mancanza di instant death: di solito è un aspetto positivo, ma con quest’ambientazione la fragilità della protagonista contrasta con la semplicità per lei di raggiungere indenne la destinazione. Ci sono dei percorsi alternativi, ma non si ha mai la sensazione di modificare davvero la trama, a eccezione dell’accumulo di punti cuore/mente.
In definitiva, un corto narrativo di pregevole fattura, spesso emozionante, che avrebbe però bisogno di migliorare un po’ la parte gioco.
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giax
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Re: Corti 2023 - Settimana 5
Viaggio al centro della città
Bella scrittura ma troppe cose da tenere a mente. Alla prima run mi è scaduto il tempo e già nella seconda stavo facendo confusione con le tante cose memorizzate tra la prima e la seconda run. Tema del concorso centrato
Post scriptum
Bel racconto, bella scrittura, tema del concorso centrato, ma anche qui ho trovato critica la cosa de lricordare parole chiave e punteggi mente/cuore senza potermeli segnare da nessuna parte. Ci vedrei bene un racconto esteso o un volume intero, perchè la storia merita e intriga, qui sembra solo un piccolo assaggio e come si suol dire...la fame vien mangiando
La strada della duchessa
Bel racconto, scritto bene, attinente al tema. Come di consueto in questa terna ci sono parole da ricordare e numeri da segnare, ma qui mi è risultato più facile che negl'altri due racconti. Per me è il migliore della settimana, a lui il mio voto
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Re: Corti 2023 - Settimana 5
Viaggio al centro… della città
Mi è stato tolto un po’ dell’effetto sorpresa per via dei commenti qui sul forum, ma da Romano de Roma mi sono imposto di leggere questo corto per primo. Mi sono divertito nel provare a capire da dove iniziasse il viaggio del protagonista, del resto le coordinate geografiche, per chi conosce la città, sono abbastanza chiare (la Colombo davanti a tutte). Mi ha fatto sorridere questo continuo chiedere se abbiamo fatto colazione che, oltre ad essere una buona key, ben implementata nel finale del corto, è anche un tormentone di noi romani (se non ti fermi al bar per un cornetto e cappuccino, cambia città!).
Il corto (ben 54 paragrafi) è fatto bene, scritto bene, con una struttura varia e diversificata e un altissimo livello di sfida (è quello a cui ho fatto più run in questo concorso). Forse, dal mio punto di vista, paga un po’ l’assenza di una vera e propria storia di fondo. Il dover scegliere la via migliore per far arrivare il protagonista in ufficio in orario mi diverte, ma non mi da molte emozioni. Ammetto che quello di “voler” leggere una bella storia a tutti i costi è un mio problema personale.
Post scriptum
Il corto parte subito con un impatto emotivo forte. La protagonista è una bambina e quel poco che conosce del mondo che la circonda è grazie ai disegni che gli ha lasciato il padre. Padre che, ora, è scomparso. Si muoverà in un mondo post apocalittico, dove non si sa bene cosa sia successo e questo, per quanto possa creare fastidio, per me è il punto di forza del corto. Fin da subito ho avuto l’impressione che la bimba non fosse puramente umana. L’ho immaginata come un robot e il viaggio che intraprende alla ricerca del “babbo” mi ha ricordato un moderno Pinocchio 2.0.
Leggere questo corto, molto più degli altri letti fin’ora, mi ha dato l’idea che alla base ci fosse davvero un percorso introspettivo da parte dell’autore/autrice. La ricerca del padre come metafora di qualcosa di più profondo.
La struttura non è delle più complesse, del resto quasi tutto si decide nel primo bivio. Se decidiamo di ispezionare l’auto, troveremo tutto quanto ci servirà per il proseguo del corto (ben tre oggetti). Molto bella e ben implementata l’idea delle scelte di cuore o testa.
Tornando a bomba sulla questione “non detto”, che ribadisco per me parte portante del corto, mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca il finale in cui (per una forzatura non necessaria) veniamo a conoscenza di tutto in poche righe. Avrei preferito restare nell’incertezza, un po’ come in The Mist (il racconto, non il film). Ciò non toglie che il corto sia scritto molto bene e mi ha sapientemente calato nella sua ambientazione.
La strada della duchessa
Questo è un corto che da subito mi ha lasciato un sapore dolce amaro in bocca. Chi non ha avuto a che fare con le visioni, fin tropo reali, di una persona anziana? L’Alzheimer spesso fa di questi scherzi e assecondarli, spesso, è l’unico modo che ci resta per dare sollievo e, magari, una piccola gioia ai nostri nonnetti. Del resto lo fa anche la figlia di Guglielmo.
Ho apprezzato lo studio dietro ogni bivio (o quasi). Ogni scelta, se ragionata, ci anticipa la soluzione. Spesso perdere tempo è la via giusta, del resto un po’ di rischio spesso paga, in altre situazioni (come negli enigmi visivi) dobbiamo prestare prudenza e un pizzico di intuizione.
Belli i finali e, contrariamente a quanto letto negli altri commenti, ho apprezzato più di tutti quello che si ottiene facendo cadere nostra figlia. L’ho trovato perfettamente in linea con la realtà. Un uomo e il suo obiettivo, disposto a tutto pur di raggiungerlo. L’amore perduto che si scontra con quello ancora presente e la tenerezza che c’è dietro la presa di coscienza. Insomma, bo… forse sto invecchiando e magari è anche ora di cambiare il pannolone, ma scelgo La strada della duchessa per la finale, con un occhio a Post scriptum per il ripescaggio.
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Re: Corti 2023 - Settimana 5
IL MIO VOTO PER LA FINALE
Questa settimana, ahimè, non riesco ad analizzare i tre Corti, intanto lascio il mio voto, poi vedo se riesco a tornarci su con delle 'recensioni' più puntuali.
Come avevo scritto i primi giorni, mi è parso un girone molto equilibrato, anzi probabilmente il più equilibrato in assoluto, finora, con tre racconti eccellenti, seppure molto diversi tra loro, come ben sottolineato da Zakimos, condividendo praticamente ogni parola del suo commento (ma noto che mi sto trovando d'accordo con lui spesso e volentieri!).
C'è da dire, però, che La strada della Duchessa è un corto speciale, molto bello, emozionante, ben scritto e ben costruito, e credo che possa essere un serio candidato alla vittoria finale, al netto di quanto visto finora.
Viaggio al centro... della città mi ha divertito tantissimo, è scritto benissimo e ha una struttura molto ben congegnata, da 'romano De Roma' l'ho apprezzato molto, ma paga purtroppo lo stare in un girone di ferro; credo infatti che sarebbe passato in finale, se solo fosse uscito in un'altra settimana. Spero vivamente venga ripescato perché merita la finale.
Così come la meriterebbe Post scriptum, che mi ha molto colpito, da amante del post-apocalittico, seppur paghi una generale mancanza di originalità (ma qui meno evidente che in altre opere in concorso) e un finale un po' debole rispetto al percorso fatto per arrivarci.
Quindi, in conclusione, un girone di altissimo livello, con tre Corti da finale, tutti in linea con il bando, rappresentando 'viaggi' diversi con meccaniche semplici e maneggevoli; in attesa dei ripescaggi, in finale se ne può mandare soltanto uno, per cui mi allineo alla tendenza generale e voto La strada della Duchessa. Non me ne voglia chi ha scritto gli altri due, ma anzi faccio loro i miei più sentiti complimenti perché questa settimana, per la prima volta, mi ha messo davvero in difficoltà.
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Re: Corti 2023 - Settimana 5
Viaggio al centro… della città: un altro corto di ambientazione contemporanea e molto vicina al lettore, specialmente quello romano. La “missione” è semplice: è necessario arrivare al lavoro in tempo per una riunione importantissima ma per farlo, ancora una volta, dovremo superare il traffico micidiale della tentacolare Roma.
Il sistema di gioco non è nulla di troppo complicato: è sufficiente tenere a mente una sola statistica, il Tempo, che non potrà mai superare le 5 unità pena la sconfitta immediata, nonché diverse parole (o meglio frasi) chiave che staranno ad indicare gli eventi che ci sono o meno accaduti durante la nostra corsa contro il tempo. Un regolamento, quindi, che risponde a pieno alle richieste del bando.
Il numero piuttosto elevato di paragrafi permette all’autore di inserire e gestire bene numerose variabili, prima fra tutte quella relativa alla scelta della stagione (tra estate e inverno) che garantisce almeno lo stimolo a fare due partite per vedere i diversi ostacoli che ci troviamo di fronte, e quella relativa alla fatidica colazione. La parte del gioco è ben pensata e bilanciata: arrivare in orario al primo tentativo non è facile, ma la vittoria non dovrebbe comunque richiedere troppi tentativi.
Lo stile di scrittura è buono, ironico senza mai cadere nell’assurdo e il testo scorre bene senza particolari intoppi. Purtroppo anche in questo caso la parte “gioco” è assolutamente predominante e la “storia” finisce per diventarne solo un accessorio funzionale.
Post scriptum: siamo di fronte a un corto ambientato in uno scenario post-apocalittico, nel quale una misteriosa bambina tiene traccia del proprio viaggio attraverso un orizzonte devastato e privo di vita tramite un diario, o una sorta di lettere indirizzate al proprio genitore, da cui è stata separata nel caos successivo all’”apocalisse”.
Il sistema di gioco è minimo: oltre a tenere traccia di quali oggetti possieda, al giocatore è richiesto solo di compiere alcune scelte in punti nodali dell’avventura che possono tendere verso “cuore” o “mente” – rappresentati da dei piccoli disegni - e ricordarsi il punteggio così assegnato alle due caratteristiche. Visto l’esiguo numero di oggetti e di tali scelte, il bando è rispettato appieno.
La natura di “diario-epistolario” del corto fa sì che il testo sia narrato in prima persona dalla misteriosa bambina la cui natura non è mai spiegata ma solo accennata (è un essere artificiale? Una mutante? E’ forse già morta e tenuta in vita dallo struggente desiderio di ritrovare il “padre”), così come molti degli avvenimenti che hanno portato alla fine del mondo: tramite questo buon uso del punto di vista, il giocatore ritrova il medesimo senso di straniamento vissuto dalla bambina di fronte a un mondo che non è più quello che le era stato mostrato dal padre.
Il testo non lesina commoventi riflessioni personali, filtrate attraverso la lente dell’ingenuità della bambina; è il corto che più ha avuto un impatto emotivo durante la lettura, e rappresenta bene il senso di perdita subito dalla protagonista, permettendo un’elevata immedesimazione.
La strada della Duchessa: anche in questo caso siamo davanti a un doppio viaggio: quello attuale e statico, seduti sulla cyclette come il Signor Guglielmo alla Residenza per Anziani Lago d’Oro, e quello che si compie ogni giorno nella sua memoria sempre più rarefatta, ripercorrendo l’itinerario fatto tanti anni prima in bicicletta verso il castello della Duchessa durante una giornata che gli ha cambiato la vita.
Anche in questo caso, il sistema di gioco richiede di tenere a mente soltanto due caratteristiche, o meglio una che muta nel corso della lettura una volta raggiunto un determinato punto di svolta: si passa, infatti, dalla Fatica al Tempo, ma senza che questo passaggio renda più difficile le cose; si aggiungono a ciò alcune parole chiavi. E’ poi richiesto al giocatore di avere una buona memoria – al contrario del Sig. Guglielmo! - in un dato punto e superare qualche “enigma” per scegliere il percorso migliore. La struttura del corto è buona, con la possibilità di ottenere diversi finali con diverse gradazioni di successo.
La scrittura è priva di problemi, anche se a volte troppo ricca di dettagli che ne appesantiscono la scorrevolezza. Viene inoltre meno la possibilità di scegliere come reagire agli stimoli esterni da parte del Sig. Guglielmo: le nostre scelte, infatti, si limitano esclusivamente o quasi al percorso della memoria e quasi mai a quello che avviene al presente. Immagino ciò serva a rappresentare le limitazioni date dalla malattia mentale, ma avrei comunque gradito maggiore libertà.
Questa è la settimana che mi ha messo più in crisi, stavolta non per questioni attinenti all'aderenza o meno al bando, ma per l'intrinseca alta qualità di tutte le offerte. Di fronte al corretto rispetto di tutti e tre i corti su tema e regolamento, il mio gusto personale mi fa scegliere l'emozionante Post scriptum.
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Re: Corti 2023 - Settimana 5
Viaggio al centro... Della città: abitando in prossimità di Roma, mi sono sentito molto vicino all'esperienza di gioco, e testimonio che molte delle vicende raccontate sono autentiche al 100%. Il corto è stato molto divertente da giocare, ho apprezzato molto la struttura e le diramazioni, potendo addirittura scegliere la stagione nella quale svolgere il viaggio (ognuna ovviamente con i suoi problemi). Unica pecca, l'incoerenza di alcuni finali. Voglio dire, se scopro che la riunione è stata annullata, dovrebbe essere così in tutti gli epiloghi. Invece a volte la ritroviamo addirittura in corso o già svolta. Comprendo l'intento ironico della cosa, ma avrei preferito una spiegazione più logica e coerente. Ciò non toglie comunque l'altissimo livello dell'opera, che rientra di diritto tra le mie preferite del concorso.
Post Scriptum: un corto che lascia molto all'interpretazione del lettore. Chi l'ha scritto si è divertito a inserire frasi criptiche piuttosto ambigue, permettendo a ogni lettore di comprenderle in chiave diversa. A mio avviso, ciò non è affatto un male. Anzi, è uno sprono al dibattito tra lettori, siccome ognuno potrebbe spiegare la sua interpretazione, mettendo in luce dei dettagli che magari ad altri sono sfuggiti. Anche io, come alcuni, mi sono ad esempio convinto che la protagonista non fosse umana. D'altronde è la stessa macchina che ci dice che siamo diversi da tutti. Peccato solo che anche qui ho un po' storto il naso sui finali: poco soddisfacenti e, nel caso della mia prima run, irraggiungibili siccome avevo un punteggio di parità tra cervello e cuore. Anche qui comunque il livello è stato veramente alto, quindi complimenti!
La strada della Duchessa: e qui veniamo al corto che è diventato il mio preferito in assoluto (significa che sì, non solo lo voto per il passaggio del turno, ma è mio avviso un serio candidato alla vittoria del concorso). Ho trovato la storia non solo realistica, ma anche estremamente poetica e toccante. La scrittura era perfetta, ben gestita anche con le frasi tronche, ed evocativa nella descrizione delle ambientazioni ricordate dal signor Guglielmo. Anche i punti di fatica e tempo li ho trovati coerenti e per nulla invasivi... insomma, se ci fossero state le votazioni, a questo corto avrei quasi sicuramente assegnato un 10. Complimenti e ancora complimenti a chi l'ha realizzato!
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