Ho letto oggi il terzo sherblock, quello di Matteo Zaggia. Si vede la differenza da Orsini, che forse è più compatto e "pulito" a livello di gameplay, ma anche più semplice, lineare. Zaggia invece cerca di portare il medium al limite e secondo me ci riesce molto bene... il trucchetto del biglietto è inimitabile...

Alla fine due autori che lavorano benissimo sullo stesso medium "strano": il vecchio leone sornione e sicuro di sé, padrone assoluto del mezzo (Orsini) e la promessa brillante e rampante, ansiosa di stupire ulteriormente (Zaggia).

Plauso finale all'editore, che riesce a imbastire un prodotto del genere, molto efficace e divertente!

Ieri ho finito Oscura Carcosa, di Federico Bianchini per Aristea.

L'avevo preso all'uscita ma me l'ero tenuto da parte, in attesa di una giornata completa di concentrazione da dedicargli... che è arrivata proprio ieri.
Il libro va infatti letto con estrema calma e concentrazione, preferibilmente in una lunga immersione, o in una serie di brevi immersioni. Si tratta infatti praticamente di 4 racconti / missioni indipendenti nella stessa cornice, quindi si possono anche affrontare separatamente, se ci si ricorda dei dettagli dell'ambientazione.

Mi aspettavo qualcosa in stile 49 chiavi - dello stesso editore - con una spolverata di esoterismo para-lovecraftiano ma mi trovo davanti un lavoro epocale, che davvero aspira secondo me alla bandiera di "letteratura".

Il gioco è semplicissimo: ci si limita a scegliere percorsi e accumulare note, e risulta quindi perfettamente efficace per quello che deve fare - nè troppo nè troppo poco. All'inizio - lo ammetto - avevo la sensazione che tutto fosse troppo guidato e railroadato, e perfino troppo facile. Ma poi, alla prova degli achievement, mi sono accorto di aver perso TANTISSIMI dettagli, quindi credo che il gioco effettivamente CI SIA, e che il railroad non sia affatto stringente. Inoltre, saltabeccando qua e là dopo la fine della run, ho visto che ci sono anche un sacco di instant death... quindi non è che sia poi così facile...

Il primo asso di mazze che l'autore cala è l'ambientazione: la città di Carcosa, da qualche parte in Europa orientale all'inizio del '900, è un distillato weird di ogni immaginario praghese, esoterico e chambersiano... con la sua storia pittoresca, i suoi quartieri uno più sghembo e occulto dell'altro, i suoi infiniti riferimenti all'esoterismo, le citazioni paraletterarie... SPLENDIDO.

Il secondo colpo d'occhio è proprio per tutti i riferimenti occultistici - materiale in cui sguazzo da 35 anni e in cui mi sono mosso come un pesce nell'acqua. Non solo l'ovvio golem (ripensato), ma anche sephiroth, gematria, cattedrali gotiche, ars goetia, alchimia, stregoneria, astrologia.
Mi è sembrato davvero di fare un ripasso giocoso, tipo i libri dei compiti delle vacanze Usborne        MAGISTRALE.

Infine il linguaggio: finalmente un librogioco che non ha paura di utilizzare termini coloriti e desueti, lunghe descrizioni arzigogolate, interminabili elenchi di oggetti e campionari umani che il Salotto di Nonna Speranza levati proprio. ENCOMIABILE.

A fronte del mio insindacabile giudizio, proclamo quest'opera un CAPOLAVORO moderno della narrativa a bivi, e vi invito veramente a recuperarla, se ancora non ce l'avete!

PS: credo che rifarò una partita, ma non a breve. Voglio lasciar stratificare prima il vissuto di questa.

djmayhem ha scritto:

vi ricordo, inoltre, che se raggiungete i 50 punti, avete diritto ad una avventura bonus scrivendo ad aristea

NUOOOOOOOOOOOOOOOOHHH PAZZI CRIMINALI

Così mi costringete moralmente a rigiocarla subito!!!

djmayhem ha scritto:

Se no puoi tentare la fortuna, scrivi a Dario e ti invierà 4 domande (una per quest), se rispondi correttamente ti invierà la storia bonus.

Comunque rispetto al libro ha un tono un po' più scanzonato.

Non scherziamo. Il cammino del giocatore filosofo è fatto di fatica, impegno, veglie notturne, sciogli e coagula.
Visiterò ancora i sotterranei di Carcosa e operando con rettitudine troverò i paragrafi nascosti!

Per queste vacanze mi sono portato una bella mole di LG. Dopo attenta analisi (Ambarababbaciccìcoccò) ho optato per cominciare con Allan Quatermain e le Miniere di Re Salomone.
E' il primo lavoro che ho il piacere di leggere di Tupac Mollica e mi sento di dargli un plauso convintissimo.

A parte qualche singola parola che mi è parsa fuori luogo e un paio di refusi la storia e lo stile di scrittura mi ha davvero convinto. Non ho mai letto nulla di Haggard né quel tipo di avventura mi ha mai interessato. Da ragazzo ero più attratto dalla Sci-Fi. Ma questo libro ha saputo davvero coinvolgermi dalla prima all'ultima pagina. La prosa è snella e piacevole e i bivi davvero danno l'impressione di proporre vere scelte. Nessun fallimento si rivela (quasi) mai critico. Sbagliare un tiro di dadi o prendere una decisione sbagliata comporta comunque e sempre la possibilità di proseguire nella storia. Questa è una delle cose che ho apprezzato di più.

Proprio a voler trovare elementi che non mi hanno convinto posso indicare il sistema di risoluzione delle prove e i cosiddetti Minigames che, alla fine, si risolvono sempre nel semplice tirare i dadi con probabilità sfavorevoli (La media di difficoltà è 9 su due dadi da sei, la cui media matematica di riuscita è 7). Assolutamente non divertente! Non c'è alcun controllo né strategia nella risoluzione dei combattimenti dei minigame e delle prove in generale.
Altra cosa che mi ha un po' fatto storcere il naso è l'appiattimento ai dicktat nazi-grammar del politicamente corretto. In italiano il maschile è sovraesteso, Mollica, non è assolutamente necessario, anzi è proprio brutto dire sempre: Guerriere e guerrieri, Viaggiatrici e viaggiatori, anziane e anziani ecc. Ovviamente con il femminile che precede il maschile.

Ma si tratta di piccolezze. Davvero questo Allan Quatermain è un bellissimo LG che ho letto con gran piacere e rileggerò sicuramente (Non sono riuscito a entrare nelle Miniere, alla fine). Quindi lo consiglio a tutti quanti!
Sicuramente Mollica diventa uno di quegli autori che comprerò a scatola chiusa in futuro!