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La scuola affossa o coltiva i talenti?

La scuola affossa o coltiva i talenti?

Qual è stata la vostra esperienza a scuola? Gli insegnanti vi incentivavano a scrivere?
Io alle medie ero solito scrivere storie di fantasia nei temi, prendevo sempre una B ma la prof disse ai miei genitori che avrebbe preferito che scegliessi anche altri tipo di temi.

Alle superiori esordii con un bel 4 in un tema riguardante un luogo che ricordavo con nostalgia (la casa dei nonni in campagna), la prof mi mazzolo' per via di frasi a sé stanti e lungaggini varie nelle sei pagine di tema.
Capii l'antifona, il tema successivo scrissi una pagina e mezza, misurando frasi e parole e ne uscii con un 6,5.
Altre prof di lettere di certo con alimentavano la mia ppassione, falcidiandomi i temi con giudizi perentori: superficiale semplicistico, era un classico. Pur senza errori grammaticali.
Ovviamente mi riempivano di romanzi pizzosi da leggere ma mai una lezione su come scrivere un racconto o almeno un tema.
A voi come è andata?

Piango perché una volta ero un fratello, ed ora non lo sono più (K.Von Erich)

djmayhem
Re dei refusi
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Re: La scuola affossa o coltiva i talenti?

djmayhem ha scritto:

Qual è stata la vostra esperienza a scuola? Gli insegnanti vi incentivavano a scrivere?

Ho avuto una esperienza variegata come la tua. Quattro insegnanti di italiano diversi, alle elementari e medie è andata meglio che al liceo. Il ricordo più vivido che ho è dell'ultimo tema delle medie e del primo tema del liceo, entrambi a tema libero ed io scelsi lo stesso "tema" (fantastico/onirico), prendendo un bel voto alle medie e un voto miserrimo al liceo.
Situazione analoga con la letteratura straniera (inglese), in cui la mia padronanza, coltivata e ampliata tra fumetti, libri, musica e videogiochi, non riusciva a farmi comunque eccellere agli occhi del professore.

Di fatto non fui stimolato per nulla nelle materie umanistiche (principalmente italiano e filosofia) e le riscoprii al termine del liceo per piacere personale. La scrittura, in particolare, mediante i vecchi Play By Email. <3

djmayhem ha scritto:

Capii l'antifona, il tema successivo scrissi una pagina e mezza, misurando frasi e parole e ne uscii con un 6,5.

Beh, ti ha comunque stimolato nella ricerca dell'essenzialità :-)

djmayhem ha scritto:

ma mai una lezione su come scrivere un racconto o almeno un tema.

Condivido anche questo aspetto che è molto interessante, col senno di poi: non ricordo di avere mai incontrato un insegnante di italiano che mi abbia insegnato "come scrivere" (escluse le regole grammaticali ovviamente). L'obiettivo che viene spesso dichiarato della materia è quello di "insegnare a pensare", ma nella mia personale esperienza si è tradotto in:
- poesie da imparare a memoria (ma senza insegnare metodi di memorizzazione)
- lettura di brani antologici e successivo commento in classe
- lettura di libri e successivo riassunto (compito per casa) con raro commentario in classe
- valutazione degli scritti (temi) con valutazioni sintetiche che non ricordo.

Non so se, rileggendo ora le valutazioni con gli occhi di un adulto, vi troverei delle indicazioni su come migliorare o come sapere scrivere. All'epoca, con gli occhi di un adolescente, non lo notai.

HarlockHrk
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Re: La scuola affossa o coltiva i talenti?

bhò, è un discorso molto variegato. Dipende esclusivamente dagli insegnanti che, comprensibilmente, a volte sono un po' scoraggiati. Alle superiori la mia professoressa di Italiano rimproverò un mio compagno, sostenendo che fosse andato fuori tema: "Vi ho dato gli argomenti, dovete limitarvi a seguire quelli."

lui per tutta risposta indicò me "Ma se lui fa sempre come gli pare."

l'insegnate concluse il discorso con "lui è pazzo, però pensa."  Ancora oggi non so se considerarlo un complimento o no.


Comunque neppure nel mio caso è stata proposta una tecnica di scrittura, ne mi pare che il discorso fosse stato preso in mano nelle elementari o alle medie

Evernight
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Re: La scuola affossa o coltiva i talenti?

In prima superiore scrissi un tema, e poi una serie di racconti come esercizio, dove protagonisti eravamo io e il mio compagno di banco che ogni mattina rischiavamo la vita salendo sul bus, perché era guidato da un pazzo che avevamo soprannominato Caronte, visto che ci conduceva a scuola. Era ovviamente ironico e stupido, ma alla mia prof piacevano, tanto che me li faceva leggere in classe tra le risate dei compagni.
Ah ciononostante mi dava 5, articolavo un po' troppo le frasi.
Ovvio che poi a uno la voglia di scrivere gli passa.

Piango perché una volta ero un fratello, ed ora non lo sono più (K.Von Erich)

djmayhem
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Re: La scuola affossa o coltiva i talenti?

Alle superiori ho cambiato cinque insegnanti di italiano in cinque anni, erano cinque personaggi diversi.
La prima era appassionata di cinema e ci faceva vedere i classici, mi ricordo "Il settimo sigillo", ma anche "Assassinio sul Nilo".
La seconda era la classica insegnante d'italiano che ti faceva piacere qualsiasi tipo di libro.
Queste due professoresse facevano leggere ogni volta i miei temi alla classe, così imparai a scrivere per un pubblico (non pagante).
La terza professoressa mi ignorava, così imparai ad ignorarla.
Il quarto professore una volta mi passò il tema corretto e disse sottovoce: "Se fossimo stati al liceo classico ti avrei messo otto o più, ma siamo in una scuola tecnica, e prendi sei meno". Per me fu un complimento!
Il quinto era appassionato solo delle proprie idee, per vivere ero costretto ad assecondarlo, tranne una volta che non lo feci e presi tre, ma quello dopo fu un sette più. Avevo imparato.

kenfalco
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Re: La scuola affossa o coltiva i talenti?

È stato buffo leggere le vostre esperienze con i temi liberi, perché immagino siano una cosa comune: capitò anche a me di passare dai buoni voti per i temi liberi/simil-racconti a un'insufficienza grave appena arrivato al liceo, massacrato da una professoressa il cui unico interesse era insegnare la disciplina, non imparare a scrivere.

E funzionò! Mi arrabbiai tantissimo per quel brutto voto, arrivando anche a litigare con l'insegnante di ripetizione che si disse d'accordo (ero il classico bambino medioborghese bravino a scuola ma che veniva mandato lo stesso a ripetizioni, perché non si sa mai). Ricordo che la rabbia durò una settimana abbondante e da quel momento in poi scelsi solo ed esclusivamente il tema di letteratura, tornando a prendere ottimi voti, fino alla maturità in cui, per colpa dell'ultimo insegnante di italiano che si era fermato a Manzoni come programma, dovetti fare quello d'attualità, per poi vedermi assegnare un misero 6 con tanto di commento "non era al tuo livello" (minacciai al telefono il prof per questo, ottenendo un'ammissione di colpa e una domanda concordata all'orale).

A parte questo aneddoto, durante le superiori ho imparato che il tema di italiano non aveva nulla a che fare con la capacità di raccontare storie, bensì con l'abilità di esprimere concetti e sapersi spiegare nella nostra lingua - ossia cose estremamente più utili, per tutti, rispetto alla narrativa. Una volta capito quello, dettagli che mi sembravano soprusi si sono rivelati invece logici.

Certo è che non mi sarebbero dispiaciute affatto lezioni su come scrivere e narrare storie, magari come extra rispetto a quelle normali. Temo che molte incomprensioni nascano dal fatto che durante gli anni di scuola si studino così tanta poesia e narrativa del passato; ma il fatto di "studiare" una cosa non significa automaticamente farlo per poi crearne di propria. Con la narrativa questo equivoco è comune perché tutti ci sentiamo in grado di "narrare" appena impariamo a parlare e a "scrivere" appena riusciamo a tenere in mano una penna.

Zakimos
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Re: La scuola affossa o coltiva i talenti?

Come dice il mio amico gabrieleud "conta solo la grammatica"

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djmayhem
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Re: La scuola affossa o coltiva i talenti?

E abbiamo anche scoperto che zakimos ha preso un diploma con domanda concordata bigsmile

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djmayhem
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Re: La scuola affossa o coltiva i talenti?

A me i professori hanno insegnato l'unica cosa che conta, ovvero la grammatica.
Poi fra i docenti l'ignoranza regna sovrana, nessuno mi ha insegnato come bisogna scrivere un romanzo, ma mi obbligavano a studiare il "miglior romanzo italiano mai scritto", parole loro, ovvero i Promessi Sposi.
Ne deduco che per scrivere bene bisogna imitare il Manzoni, fatelo anche voi e non avrete i problemi che ho avuto io.

Altri professori, tipo la Ometto, mi hanno fatto odiare la materia di letteratura, ma tanto è morta.
Viva la grammatica.

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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Re: La scuola affossa o coltiva i talenti?

Ma sai che ho provato in tempi recenti al leggere i promessi sposi (al liceo andavo di bigini) ma non c'è la faccio proprio, è lentissimo, solo all'inizio, dopo che compare don Abbondio, ci sono 4 pagine di flash back su tutta la sua storia e carriera.
Grammaticalmente ineccepibile, miniera di metafore e figure retoriche, ca**o ma io non lo reggo

Piango perché una volta ero un fratello, ed ora non lo sono più (K.Von Erich)

djmayhem
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