Corti 2024 - Settimana 1
INIZIA IL CONCORSO DEI CORTI 2024!
SETTIMANA #1 (fino a dom 25)
Scaricate qui i corti:
Lasciate un commento (bastano poche righe) per indicare e motivare la vostra classifica personale, tenendo conto anche di:
- Quanto i corti siano attinenti al tema La Spia
- Quanto i corti siano facili da giocare tenendo tutto a mente, utilizzando al massimo le dita: l’unico oggetto permesso è il dado.
Il primo corto riceve 3 punti, il secondo 2 e il terzo 1, quello col punteggio più alto al termine della settimana accede alla finale.
Solo chi vota almeno per 3 settimane potrà partecipare poi al ripescaggio e alle finali. Un librogame in palio anche per chi vota!
Buona lettura!
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giax
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Re: Corti 2024 - Settimana 1
Copio quanto messo su Facebook, con qualche aggiunta dedicata al forum.
Mia classifica:
1° - Scheißspion
2° - La notte dell’Esabau
3° - Una Vendetta
Seguono commenti con SPOILER.
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Scheißspion: nettamente superiore agli altri due!
Mi è piaciuta la scrittura, l'idea e la ambientazione sottostante; mi è piaciuto il meccanismo di "respawn" integrando i bad-ending nelle meccaniche di gioco (normalmente odio morire e ricominciare) che non mi ha fatto pesare la facilità di alcune morti. Mi sono facilmente immedesimato nel protagonista, complice persino l'utilizzo delle frasi in tedesco (che, come Pascal, non parlo).
È prettamente narrativo che per me non è un difetto e passa a pieni voti. Meritevole anche la cura nelle illustrazioni tra un paragrafo e l'altro.
Non trovo osservazioni da fare all'autore, se non quella di sviluppare ambientazione e storia in un libro a lunghezza completa!
La notte dell'Esabau.
Ho apprezzato l'originalità dell'idea.
La connessione al tema è meno diretta rispetto a scheißspion e, a mio gusto, un po' una forzatura. Ho faticato con il regolamento: tra dadi, punti e parole chiave - per quanto poi poco usati - alla fine ho dimenticato di sottrarre i punti pazienza. Questo mi porta ad una ulteriore considerazione: l'indicazione nelle regole per cui le frasi sottolineate fossero "tacitamente disapprovate" si è rivelata fuorviante, dal momento che tutte le azioni sono sottolineate, sia quelle necessarie, sia quelle futili; è una indicazione che anziché aumentare la lore o dare indicazioni al lettore, lo confonde.
Aspetto che non ho apprezzato, a gusto personale ed in disaccordo con l'autore, è la possibilità di vincere solo con aleatorietà favorevole: le parole chiave sono "gated" dietro al successo col dado e, casualmente, ho fatto 1 con Sarah. Personalmente accetto l'aleatorietà se questa non pregiudica la possibilità di riuscita da parte del lettore (magari con un sentiero più difficile) ma qui è vincolante.
Ultimo aspetto curioso: da un autore che scrive "constarà" anziché "consisterà" (o analogo) mi aspetto grande attenzione e padronanza di linguaggio, ma i congiuntivi piangono già al secondo paragrafo delle due l'una...
Aspetto bonus per il forum, che esula dal corto in sé è la copertina. Sarò io, ma non posso fare a meno di vederci un reato sessuale nei confronti del povero Timmy. Sarebbe bastato cambiare di poco la posizione di Timmy, per cui non capisco se sia voluto o meno.
Una vendetta: il corto col maggiore margine di miglioramento.
L'ambientazione è interessante, purtroppo il presupposto risulta forzato al punto che l'autore stesso è costretto a riconoscere che sia "meno semplice comprendere" le gesta del protagonista.
Un grosso problema è che l'autore violi le regole che si è imposto da solo: per tutto il libro le visioni rappresentano e sono spiegate come il vedere ciò che il possessore dell'oggetto veda in quel momento. Nel finale, tuttavia, sono utilizzate come spiegone col suo passato.
Interessanti ed apprezzate le pergamene con gli indizi; i bivi sono quasi tutti semplici - alcuni per me scontati - tranne la scelta se seguire il cane o la scia di sangue senza un apparente motivo se non di deus ex-machina. Questo bivio è caratterizzato da un ulteriore pregio e difetto: il pregio è che la scelta peggiore (sangue) non sia detrimentale al poter riprendere la strada giusta e questa è una decisione dell'autore che personalmente apprezzo molto (vedi l'opposto commento precedente ad Esabau). Il difetto è che non ho trovato elementi per associare i due unicorni bianchi della visione al paragrafo 14.
Dopo la locanda c'è poi un deciso buco di trama: seguendo l'uomo dal berretto rosso (identificato mediante l'indizio nella pergamena A: bello!) si arriva di fronte alla sua abitazione poi - improvvisamente - una visione del suo omicidio, per poi ritrovarsi il cadavere davanti. Come ha fatto l'assassino ad apparire e sparire così dal nulla proprio davanti a noi? Siamo lì davanti (cioè dietro) all'uomo dal berretto rosso!
Passando allo stile di scrittura, ho apprezzato molto l'idea di narrarlo come un "racconto del racconto" e anche all'utilizzo di uno stile particolare, quasi arcaico... che purtroppo si perde già pochi paragrafi dopo. Avrei preferito una maggiore coerenza.
La scelta del "racconto del racconto" è comunque rischiosa perché va implementata bene in quanto porta con sé un basso livello di immedesimazione col protagonista.
Relativamente alle meccaniche di gioco: belle le pergamene/indizi, il tempo si tiene facilmente (e, col percorso giusto, non si ha mai necessità di modificarlo).
Relativamente all'aderenza al tema dell'anno: anche qui la trovo un po' forzata, anche più che nell'Esabau.
Ovviamente, bravi tutti!
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HarlockHrk
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Illuminato
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Re: Corti 2024 - Settimana 1
La mia classifica:
1 - Una vendetta
2 - Scheißspion
3 - La Notte dell'ESABAU
Tutti e tre i corti hanno in comune un’ambientazione curata, “ragionata” e delle idee interessanti da sviluppare. Bravi tutti.
Piccole opinioni personali:
--- Una vendetta ---
L’idea di fondo mi piace molto, anche se il protagonista avrebbe bisogno di essere più invischiato nelle vicende, per avere delle motivazioni più solide che lo spingano all’inseguimento di un assassino che taglia le teste. Lavorerei su quello: potrebbe essere un ufficiale della legge, oppure un parente della vittima, a sua volta in cerca di vendetta. Creando ancora più urgenza potrebbe anche doversi muovere prima che avvenga l’omicidio di un’altra vittima cara (amici, fidanzata).
Altra cosa: è più divertente quando gli elementi di gioco sono più integrati nella storia, anche banalmente nella terminologia. Invece del freddo parametro T, avrei usato ad esempio Clessidre, per rimanere nell’ambientazione.
--- Scheißspion ---
Molto bella l’idea delle reliquie (è originale o si ispira a qualcosa?), questo forse è il tratto che più svilupperei per un librogame più complesso con una lore basata su questo (finitezza delle stesse — quando mi conviene consumarle? —, ricerca di altre reliquie, scontro con cattivone che usa le use, ecc…).
È vero che una spia al fronte non può permettersi errori, ma alcune instant death avrebbero potuto essere sostituite con percorsi in cui venga permesso di salvarsi in corner, grazie magari ad altre scelte prese in precedenza. Il truepath non è per tutti.
--- La Notte dell'ESABAU ---
Un corto con target più giovani ci sta! Le parti che mi hanno divertito di più sono state le descrizioni del protagonista, le sue mostruosità e i modi in cui interagisce con l’ambiente. A doverlo sviluppare in qualcosa di più sostanzioso queste sono le parti su cui calcherei di più la mano.
Non lo metto in cima alla classifica perché sono stato forse un po’ meno attratto dai bivi. Forse mi sarei concentrato su un solo bambino, creando un enigma più intricato per raggiungere i suoi segreti e usarli contro di lui.
Queste considerazioni le ho fatte anche nel post Facebook, ma aggiungo una postilla sull'attinenza al tema, visto che la si mette in dubbio. A mio personale parere suggerirei di essere di manica molto più larga, se non si vogliono corti fatti solo di James Bond o spie della benzina: l'incursore si muove con la destrezza di una spia; scrutare nella mente (qui l'autore effettivamente avrebbe dovuto dire attraverso gli occhi, e non nella mente) di altri è pur sempre uno spiare la loro vita; il mostro spia la vita della famiglia per ottenere informazioni.
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zage
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Re: Corti 2024 - Settimana 1
Classifica della settimana per me:
1- Scheißspion
2- La notte dell’Esabau
3- LA VENDETTA
Sotto i commenti:
Scheißspion
In generale mi piace il mood storico. La pericolosità, l’istant death giustificato dal background del personaggio in una sorta di “soul’s like”, dove la morte fa parte del gioco.
Visto che ritengo questo il migliore dei 3 brani, vorrei dare alcuni consigli più approfonditi all’autore per migliorarne alcuni aspetti. Spero possano essere preziosi per tutti.
1. Descrizione della POSTA IN GIOCO: in questa storia manca. Perché devo trovare il P49? Cosa succede se non lo faccio? Se vado dal mio superiore e gli dico: “mi spiace, non l’ho visto”, che succede? Senza la posta in gioco, ossia “cosa succede se non realizzo lo scopo della storia”, la lettura perde di mordente.
2. Cos’è un P-49? Questo è un problema che affligge soprattutto i libri storici o di fantasia (fantasy o fantascientifico). Dare etichette a cose senza spiegarle al lettore (se vado su Google e scrivo P-49, trovo delle pastiglie-freno della Brembo e la foto di un aereo). In questa storia, per me, il mio obiettivo è trovare un cartellone con scritto: “P-49”. Se l’autore vuole tenerci nascosta l’informazione (anche se non ne capisco il motivo, visto che pare che il protagonista sappia perfettamente cos’è), credo sarebbe utile darci un’intuizione di quanto è grossa, o quanto è pericolosa.
3. Uso delle lingue: dopo tanto e tanto studio ho affrontato anche come scrivere le lingue straniere in un testo. La soluzione più comune che ho trovato, e che io condivido, è questa:
Se il protagonista ascolta una lingua che NON capisce (es. il tedesco), il testo NON riporterà il testo in lingua originale tedesca. Non avrebbe alcun senso: il lettore che capisce il tedesco sarebbe subito balzato fuori dal punto di vista della storia (soprattutto visto che nel testo è chiaramente riportato “non sai il tedesco”). Piuttosto si diranno frasi come “bofonchia qualcosa in tedesco”.
Al contrario, se il punto di vista CONOSCE la lingua, comunque non la si scriverà nella lingua originale, perché un lettore potrebbe non conoscerlo. Verrà invece riportato nel linguaggio del testo, e si indicherà qualcosa tipo “«ciao come stai?» borbotta in tedesco”.
LA VENDETTA
Purtroppo, non mi è piaciuto molto, soggettivamente parlando. Il tema “spia” l’ho capito, ma non l’ho sentito. Non ritengo che “spiare” sia il termine giusto da correlare a un ricevere visioni più o meno casualmente e seguire di conseguenza qualcuno.
Anche qui manca la posta in gioco, ma a differenza di Scheißspion, dove per lo meno non viene affatto detta, ma forse è pensata, qui viene proprio palesato che non ci sia affatto: “Meno semplice è comprendere la risoluzione che egli maturò in quel momento, se non si intende che quel giovane, sfaccendato e in cerca d’avventura, mancava forse un po’ di senno e prudenza ma non di curiosità e coraggio.”
Il raccontato nel raccontato è stata sicuramente una scelta coraggiosa dell’autore, ma non ne ho capito il motivo. Mi è sembrato solo un vezzo di scrittura non giustificato da una reale motivazione narrativa. Credo quindi sarebbe stato semplicemente più bello e immersivo togliere uno “strato” e scrivere direttamente dal punto di vista del protagonista.
Voglio concludere con la nota positiva: si vede che l’autore sa o ha studiato molto, perché ci sono rimandi storici particolari e che ho anche apprezzato.
La notte dell’Esabau
Mi sono divertito e mi ha fatto ridere. In uno stile comico, la fortuna pura e semplice non la trovo negativa, e anche se la prima volta ho perso puramente a causa del dado mi sono divertito a leggere che mi è capitato. Non ho trovato problemi a memorizzare le varie parti del regolamento, ma immagino che, forse, qualcosina potesse essere tolto, magari i punti pazienza.
A differenza degli altri brani lo scopo e il come farlo erano chiari, e la lettura ne ha guadagnato in linearità. Peccato per la grammatica non sempre ottimale, sarebbe bastata una lettura un po’ più attenta per correggerla.
Io il tema l’ho sentito. Stavo letteralmente spiando i ragazzi per decidere come spaventarli.
Punto negativo a livello strutturale che smonterebbe tutta la storia ma vabbè ho chiuso un occhio XD: Ma se io sono un mostro terribile con 7 orecchie e tutto il resto, perché fare tutto questo casino per spaventarli? Cioè, bello e ripeto mi sono divertito, però boh, non bastava che all’inizio mi facessi vedere da dietro un qualsiasi armadio?
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TinenTweeni
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Manuele Giuliano
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Novizio
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Re: Corti 2024 - Settimana 1
1° posto: La notte dell'Esabau
È scritto davvero bene. Ero partito scettico perchè mi sembrava avere un target rispetto al quale ero fuori tempo massimo, e invece è quello che, dei tre, mi ha preso decisamente meglio, e di ampia misura.
Il tema è perfettamente centrato: siamo qui per spiare delle vittime e scoprire come colpirli.
Bella la gestione "tattica" del tempo nella fase di spionaggio. Fantastico il loop nel quale ci si sposta in giro per la casa: meccanica perfettamente integrata nel senso della narrazione, scritta in modo coerente e, sopratutto, divertente da giocare.
Il dado poteva essere usato in modo più narrativamente significativo, ma in effetti anche adesso ha un suo perchè. Un tiro fallito non ammazza necessariamente l'avventura, ma aggiunge complicazioni, solitamente togliendo punti Pazienza, che sono una risorsa da spendere in modo oculato, non un semplice ammontare di punti destinato a scendere in modo imprevedibile. Mi aspetto di vedere cose ben più "arcade" di così nel proseguimento del concorso, quindi dirò che è una meccanica molto buona.
Nota aggiuntiva: appena ho cominciato il paragrafo 12 è arrivata una scossa di terremoto, e devo dire che per un momento mi sono cagato sotto. Pazzesco.
2° posto: Una vendetta
Registro linguistico strano. Il fatto di raccontare tutto al passato e in terza persona, per di più in un italiano abbastanza desueto, mi è sembrato più un ingombrante esercizio di stile che altro. Se il fatto che il racconto stesse avvenendo in modo indiretto fosse stato integrato nelle meccaniche di gioco o almeno nella storia sarebe stata una cosa buona. Così no.
Il racconto è fortemente lineare: tantissime volte i paragrafi rimandano uno all'altro senza che ci sia alcuna scelta da compiere, o senza che ci siano almeno dei bivi con scelta obbligata. Addirittura ci sono paragrafi senza alcuna descrizione e un semplice rimando al paragrafo successivo.
Gli enigmi semplici, basati sulla memoria che si ha delle visioni, mi sono piaciuti.
Buon utilizzo del tema, dato che noi "spiamo" quel che vede la persona che stiamo inseguendo.
Bella la grafica del dungeon. Buona l'intuizione dei flash che viviamo attraverso gli occhi del boia, anche se la "regia", diciamo così, poteva essere ancora migliore.
La meccanica del tempo produce situazioni narrative abbastanza imbarazzanti ma è quantomeno facile da tenere a mente.
3° posto: Scheißspion
Mi unisco a chi dice che è quasi fuori-tema: 007 ha fatto dei danni, presentandoci le spie come uomini d'azione che si occupano anche di infiltrazioni e operazioni speciali. Questa qui non è una spia: è una truppa scelta, un commando, un soldato... ma non una spia. Perciò: bassissima, se non nulla, aderenza al tema, per me.
Ambientazione interessante: guerra ed esoterismo sono un mix sempre efficace.
La narrazione è generalmente buona, a parte per le virgole, che sono sistematicamente utilizzate in modo errato.
Gli aspetti più interessanti sono le reliquie, che però non fanno minimamente parte delle meccaniche di gioco: sono elementi descrittivi carini ma che non hanno alcuna rilevanza, alla fin della fiera. Tra l'altro sarei curioso di sapere quanto esse siano state pensate dall'autore e quanto invece vengano dall'opera indicata come fonte d'ispirazione.
Ingiustificate le punte di sadismo in certi momenti del gioco. Ammazzano la poca empatia che provo per il protagonista.
Meccaniche inesistenti: il gioco è una semplice sequenza di pochi bivi, in cui da un lato si muore e dall'altro si va avanti. Si offrono quindi al giocatore delle non-scelte, una cosa che non ha alcun senso da un punto di vista ludico. Piuttosto si scriva un racconto.
Link non funzionanti.
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il mietitore
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Profanatore
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Maestro Ramas
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Re: Corti 2024 - Settimana 1
TinenTweeni ha scritto:Cos’è un P-49? Questo è un problema che affligge soprattutto i libri storici o di fantasia (fantasy o fantascientifico). Dare etichette a cose senza spiegarle al lettore (se vado su Google e scrivo P-49, trovo delle pastiglie-freno della Brembo e la foto di un aereo). In questa storia, per me, il mio obiettivo è trovare un cartellone con scritto: “P-49”. Se l’autore vuole tenerci nascosta l’informazione (anche se non ne capisco il motivo, visto che pare che il protagonista sappia perfettamente cos’è), credo sarebbe utile darci un’intuizione di quanto è grossa, o quanto è pericolosa.
Io, probabilmente per mio background, nel leggere il corto ho sentito un sapore "Tarantino" (il regista, non la città) per cui ho immaginato il P-49 come la valigetta di Marcellus Wallace di cui mai vediamo il contenuto nel film... e quando ho visto che era effettivamente dentro una valigetta che emanava un bagliore luminoso, ho pensato "cheapeu".
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HarlockHrk
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Illuminato
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Re: Corti 2024 - Settimana 1
HarlockHrk ha scritto:
Io, probabilmente per mio background, nel leggere il corto ho sentito un sapore "Tarantino" (il regista, non la città) per cui ho immaginato il P-49 come la valigetta di Marcellus Wallace di cui mai vediamo il contenuto nel film... e quando ho visto che era effettivamente dentro una valigetta che emanava un bagliore luminoso, ho pensato "cheapeu".
Top, allora per te sarà stato al contrario una conferma! io ho pensato letteralmente a un aereo all'inizio e poi boh, nero totale XD (una bomba? Un qualche cosa di santificato visto il mood?)
Rimanendo oggettivi e in ottica di eding, le etichette vuote non vanno mai bene. Si balza fuori dal punto di vista che invece sa (o almeno sembra sapere). In questo caso sarebbe bastato un pensiero del tipo "la valigetta potrebbe essere qui", senza per forza entrare nel dettaglio, ma per lo meno facendo intuire la forma della cosa da cercare.
In pulp fiction, se ricordo bene (purtroppo l'ho visto una sola volta troppi anni fa), i personaggi non sanno cosa c'è nella valigetta. Sono al nostro stesso livello di conoscenza, quindi è tutto perfetto a livello di trama.
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TinenTweeni
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