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Librogame in versione variant o deluxe: cosa ne pensate?

Corti 2024 - Settimana 2

Re: Corti 2024 - Settimana 2

mambo ha scritto:

Si, per esempio ai gatti e/o altri animali randagi che scoprendola potrebbero accedere e mangiarsi tutto.
Che è un pò la premessa del corto.

Francamente dubito che gli alberghi cerchino di celare l'ubicazione della dispensa ai randagi o altri animali...
ma lasciamo perdere il discorso, perchè la diatriba sta sconfinando nel ridicolo.

Sai cosa però? Questo "dover tener conto dell'attinenza al tema" è la parte del concorso che mi sta piacendo di meno, perchè si sta prestando troppo all'interpretazione personale.  (anche l'altra settimana ho visto "svalutare" un po' tutti e tre i corti per lo stesso motivo).

Colgo l'occasione in ogni caso, (dopo aver riletto il mio commento eccezionalmente critico) per aggiungere che il corto non era malvagio. Temo di essermi soffermato troppo su ciò che non andava e per questo mi scuso con l'autore. La sua storia l'ha raccontata bene (sebbene non l'abbia trovata così interessante) e la struttura a bivi era ben fatta. Sarebbe bastata una storia con un po' più di pepe e un gameplay un po' più interessante per renderlo un ottimo corto (per questo ho scritto è stata un'occasione un po' sprecata).

mizraim
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Re: Corti 2024 - Settimana 2

mizraim ha scritto:

Sai cosa però? Questo "dover tener conto dell'attinenza al tema" è la parte del concorso che mi sta piacendo di meno, perchè si sta prestando troppo all'interpretazione personale.

Sono d'accordo. Diciamo che è un trovata valida perchè da uno spunto e soprattutto perchè così un autore non ricicla qualcosa che aveva già scritto, ma rimanere nel seminato, anche se in modo non assoluto, va bene lo stesso.
All fine siamo qui per dare un parere a gente che si è messa sulla breccia in modo coraggioso, avendo le spalle abbastanza larghe per sopportare quello che decine di persone diranno sul loro operato.
Per cui, chapeau bigsmile

“Doubt not your purpose nor your strength.”

mambo
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Re: Corti 2024 - Settimana 2

mambo ha scritto:

mizraim ha scritto:

Sai cosa però? Questo "dover tener conto dell'attinenza al tema" è la parte del concorso che mi sta piacendo di meno, perchè si sta prestando troppo all'interpretazione personale.

Sono d'accordo. Diciamo che è un trovata valida perchè da uno spunto e soprattutto perchè così un autore non ricicla qualcosa che aveva già scritto, ma rimanere nel seminato, anche se in modo non assoluto, va bene lo stesso.

Temo tu mi abbia frainteso: Non mi dispiace che il concorso abbia un tema, ma avrei preferito che il giudizio sull'attinenza o meno ad esso fosse stato a unico appannaggio dei giudici e che, una volta ritenuto "valido", un corto arrivasse a noi lettori per ricevere un giudizio sul suo solo valore di librogame.

mizraim
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Re: Corti 2024 - Settimana 2

La mia classifica è:

1 – Benvenuti a SMILETOWN!
2 – Le Chat Noir
3 – Scacco Matto

Il primo è appassionante, ben scritto e il tema è stato rispettato alla grande insieme alla facilità di ricordare i colori. Una volta “risolto” l’enigma ho apprezzato moltissimo che avesse altre soluzioni sbagliate!
Certo, la presenza incombente di una bambina mi ha ricordato ancora di più Everything is Fine di Mike Birchall (tanto più che vengono citate anche delle maschere) ma magari è solo un caso.

Le Chat Noir alla fine si è rivelato un po’ meno entusiasmante di come lo avevo percepito inizialmente: nei fatti è difficile “perdere”, e io che ero così contento di aver ottenuto 6 col dado… sad
Comunque è scritto bene e offre un’esplorazione originale e coinvolgente anche se leggere a ogni piano la pappardella del simbolo col numero alla lunga stufa, anche se è funzionale per un meccanismo del gioco.

Su Scacco Matto preferisco non infierire (mi pare di aver trovato anche un collegamento sballato). Immagino che sia stata la necessità di dover chiudere per tempo a portare a un Corto un po’ confuso e nemmeno curatissimo a livello di testo. Riflettendoci, faccio inoltre mie le perplessità di Zage in merito all’opportunità per una spia di portarsi dietro un pezzo degli scacchi che la identifichi. Peccato perché il tema era centratissimo (ma ricordarsi tutti gli epiteti è difficile con la raffica di leggiocate che tocca fare!).

A differenza di FinalFabbiX io con Benvenuti a SMILETOWN! subodoro un po’ il podio.

GGigassi
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Re: Corti 2024 - Settimana 2

Per ora trovo anch'io Smiletown ben oltre i corti precedenti.  Funziona bene, più che bene, e ha utilizzato meno paragrafi di tutti gli altri corti finora visti. Ha utilizzato il media librogame per raccontare una storia tramite l'utilizzo di più strade. Pensa ad esempio al senzatetto, e al finale "lobotomia", entrambi facoltativi.. ci danno un punto di vista su cosa succede quando il sensore viene rimosso e ci danno un'interpretazione per il modo di parlare della bambina nel finale. Anche il significato del colore blu diventa evidente solo se si rigioca il corto più volte (credo rappresenti la nostalgia).

Sai cosa? Mentre molti corti mi danno l'idea di racconti a cui siano stati agganciati sopra i bivi (false piste e morti, per lo più) per renderli librogame, questo invece sia una storia che sfrutta le possibilità di un librogame per raccontarsi meglio. Non dico che sia meglio l'uno o l'altro, ma in questo caso il risultato mi è piaciuto davvero tanto.

mizraim
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Re: Corti 2024 - Settimana 2

Buona sera! Per prima cosa complimenti a tutti gli autori per il lavoro svolto e per il coraggio di sottoporsi all’analisi impietosa di noi criticoni.

1° Benvenuti a SMILETOWN! (3 punti)
2° Le chat noir (2 punti)
3° Scacco Matto (1 punto)


Benvenuti a SMILETOWN!

Libro-
L’idea di un sistema dittatoriale che impone una felicità artificiale sacrificando libertà ed emozioni non è certo inedita. Senza scomodare “Il mondo nuovo” di Huxley basti ricordare il recente videogioco “We Happy Few”. L’autore la tratta comunque in maniera convincente e avvalendosi di un’ottima scrittura: fluida, ricca, evocativa, capace di trasmettere lo stato d’animo dei protagonisti e l’atmosfera opprimente di SMILETOWN. La vicenda narrata è semplice ma alcuni elementi criptici la rendono comunque interessante e invogliano a nuove run. Non tutto viene spiegato e questa è una scelta che personalmente apprezzo. Unico appunto: è possibile concludere il gioco (a me è successo alla prima run) senza ricevere alcun indizio sul fatto che i protagonisti abbiano perso la figlia e il colpo di scena finale ne risente negativamente.

-Game
Livello delle scelte altalenante: alcune interessanti, molte scontate (se devo fuggire da una città in cui ogni cittadino è una potenziale minaccia tendo a evitarne il contatto e questo atteggiamento mi ha premiato), una casuale (cosa chiedere al tassista). L'idea del far sorridere il giocatore è carina ma un po’ abusata, a un certo punto mi è sembrata quasi una comoda scorciatoia di design. In generale mi sarebbe piaciuto che l’esito di quei bivi (che è quasi sempre rilevante) dipendesse dalle azioni dei personaggi piuttosto che da quello che fa il lettore. C’è poi un abuso di bivi che dipendono da scelte precedenti e in maniera non sempre chiara. In particolare non ho capito per quale motivo il VIOLA sia così importante e il ROSSO non abbia alcuna incidenza. Buona l’idea di mascherare le parole chiave col colore della spia che rappresenta lo stato d’animo del protagonista. Enigma finale abbastanza interessante ma vorrei capire perché il 41 va bene e il 14 no.

Osservazione: non sono d’accordo con chi dice che l’attinenza al tema di questo corto sia da relegare solo alla lucina sulla fronte dei cittadini. Per scappare dalla città dovremo infatti fingere di essere quello che non siamo (felici) e questo aspetto è secondo me molto più attinente al tema spia di quanto non lo siano altre soluzioni che ho letto finora.


Le chat noir

Libro-
Il fatto che il protagonista sia un gatto consente all’autrice (magari mi sbaglio ma secondo me è un’autrice) di creare riflessioni o descrizioni insolite e divertenti di elementi per noi banali come può esserlo l’ascensore di un palazzo. Avrei però calcato di più la mano su questo aspetto che consente di caratterizzare in maniera originale un’ambientazione altrimenti anonima. Stesso discorso per i personaggi (umani e non). Visto il tono leggero della narrazione e la mancanza di una vera e propria trama avrei puntato su una loro maggiore caratterizzazione, anche eccessiva e caricaturale. Bello il prologo.

-Game
Molto basilare: se decidiamo di esplorare i piani corriamo dei rischi (punti stress) ma possiamo ottenere delle ricompense che ci torneranno utili nell’affrontare gli ostacoli successivi. Ho trovato gran parte delle scelte poco interessanti o perché ovvie (mi sto infiltrando, la prudenza è sempre premiata) o perché dall’esito un po’ casuale. Buona la gestione del fallimento, basata sui punti stress, mai punitiva o frustrante, anche se avrei evitato quell’unica instant death. Ottimo l’uso del dado e divertente la giustificazione a livello narrativo (l’autrice di gatti ne sa a pacchi). Se il fallimento è stato ben gestito non altrettanto si può dire per il premio. Trovare il pezzo di carne è casuale, l’informazione che si ottiene sulla locazione del cibo è abbastanza inutile perché tanto al 14esimo piano siamo comunque costretti ad arrivare. Il risultato è che il raggiungimento dell’obiettivo finale mi ha dato poca soddisfazione.

Curiosità: manca il paragrafo 58.


Scacco Matto

Libro-
Narrazione ridotta all’osso, ci troviamo in un contesto quasi astratto, in qualche modo legato agli scacchi, gioco astratto per eccellenza. La scelta sarebbe anche accettabile se la scrittura non fosse così piatta e approssimativa. Anche se il realismo non è volutamente di casa, alcune ingenuità fanno comunque sorridere: prima tra tutte il fatto che il protagonista si infiltri nell’accampamento nemico con in tasca una pergamena…in cui giura fedeltà come spia alla sua fazione!

-Game
La mancanza di un obiettivo, la scarsa comprensibilità di alcune scelte e delle loro conseguenze gettano il malcapitato giocatore nel caos più totale. Si procede a tentoni cercando di capire cosa stia succedendo e per quale motivo mentre si viene continuamente sbalzati tra le varie strutture dell’accampamento. Il collegamento tra alcune sezioni è poco chiaro e genera errori logici. Mi è capitato di scappare dal Comandante, avvicinarmi alla tenda del Generale per origliare e scoprire…che il Generale stava parlando proprio con il Comandante che mi stava seguendo! Bella l’idea della scelta iniziale della fazione che però influisce solo sui finali. Dopo aver mappato i paragrafi ho scoperto che il gioco è comunque presente e non è neanche da buttare (dobbiamo capire chi è l’agente infiltrato e raccogliere le prove che lo incastrino) ma chi riuscirà a rendersene conto in mezzo a tutto questo caos?

Questo corto è così bizzarro nella sua imperfezione che mi ha comunque incuriosito. Aspetto di scoprire chi (o cosa) sia l’autore alla fine del concorso.

m0ch
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Re: Corti 2024 - Settimana 2

m0ch ha scritto:

Curiosità: manca il paragrafo 58.

È un numero sfortunatissimo per i gatti!

zage
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Re: Corti 2024 - Settimana 2

Anche questa settimana mi trovo in bilico tra due corti.

Parto col dire che non mi sento di aggiungere molto su Scacco Matto, in quanto, come già da molti sottolineato, sembra più la bozza di un corto che un corto in sé. Il che è un peccato, perché le premesse sembravano molto interessanti, ma l'esecuzione impedisce di godersi il pieno potenziale dell'opera. Se chi l'ha scritto volesse rimetterci mano e approfondirlo al termine del concorso, secondo me ne verrà fuori qualcosa di assai accattivante... quindi autore/autrice misterioso/a non abbatterti, mi raccomando!

Quanto a Chat Noir e Smiletown, come anticipavo, c'è stata una dura lotta per stabilire quale fosse migliore. Curiosamente, i due corti hanno una caratteristica diametralmente opposta: Chat noir si esalta con una sola run (con più run salta fuori un'eccessiva facilità di riuscita che ne smorza l'entusiasmo); Smiletown si esalta con più run (con una sola run, si ha a che fare con una trama assai frammentata e confusionaria).
Sono certamente racconti che puntano a dei target differenti, ma alla fine ho deciso di puntare su Le Chat Noir, avendo apprezzato la maggior quantità di scelte dirette (vale a dire, non meri check di bivi precedenti), il che mi ha permesso di godere maggior interazione e libertà di scelta con la storia... che ho trovato davvero deliziosa. Il gatto si comporta da gatto, non è mai innaturale (la parte del vaso è la ciliegina sulla torta! Ha tolto spazio, perché alla fine non aggiunge niente... Ma cacchio se l'ho adorata!). Voglio anche difendere la scelta di usare un narratore felino: personalmente, mi sono immaginato l'introduzione come in un videogioco, dove il gatto si allontana dal gruppo di suoi simili, finché la telecamera non zooma su uno di loro, che si rivolge al giocatore. Insomma, tante piccole chicche che non potevo non ignorare. E quindi il primo posto è strameritato! Anzi, aggiungo che dei 6 corti finora usciti è quello che ho preferito.

Non me ne voglia comunque Smiletown, che ritengo un lavoro ben riuscito, anche se non è il tipo di racconto che prediligo. Una cosa che però ho adorato è come sia quel genere di corto che riunisce la community, dal momento che ognuno magari raccoglie un pezzo del puzzle per consentire poi agli altri di sciogliere insieme la matassa. Io stesso, dopo aver risolto leggendo le altre recensioni alcuni dubbi che mi tormentavano (tipo il linguaggio degli errati o il significato di alcuni colori) mi sono fatto anche un'idea sul perché il viola abbia un valore maggiore rispetto al rosso: se ci pensate, con il rosso noi uccidiamo il segretario, mentre col viola fuggiamo. Nel primo caso dunque abbiamo tutto il tempo per indossare un cappello per nascondere il sensore. Ergo, se il nostro colore è viola, non significa che è il viola a essere il problema, quanto più il fatto che siamo maggiormente esposti (il che si rivela un male per il tassista e un bene per il mendicante).
Ci sono poi altri dubbi che mi lasciano interdetto (tipo il doppio risultato dell'enigma che non capisco se sia voluto o se ci sia un indizio celato per preferire un risultato all'altro), che alla fine mi hanno convinto a preferire l'altro corto.

Detto ciò, questa è la mia classifica:
1- Chat Noir
2- Smiletown
3- Scacco matto

powerbob
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Re: Corti 2024 - Settimana 2

zage ha scritto:

m0ch ha scritto:

Curiosità: manca il paragrafo 58.

È un numero sfortunatissimo per i gatti!

Ma dai non lo sapevo yikes Gran bel tocco di classe!

m0ch
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Re: Corti 2024 - Settimana 2

1° posto – Benvenuti a Smiletown
Tema ampiamente rispettato.
Un racconto inquietante, scritto secondo me molto bene, criptico al punto giusto, che favorisce ulteriori riletture per apprezzare al meglio ogni singola scena.
Forse la sensazione di dover scoprire in questo modo cosa sta succedendo diventa un po’ fastidiosa (che un contrasto troppo forte tra noi che non sappiamo cosa succede e il protagonista – che invece sa cosa sta succedendo).
A livello di giocabilità mi aspettavo qualcosa di più interattivo: bella l’idea dei colori ed il significato che viene dato loro, però diventiamo un po’ come “spettatori” del fatto che un colore cambi, e anche il discorso del sorriso avrebbe potuto avere risvolti più ampi (di fatto, sorridendo sempre, si rende un po’ meccanica la cosa). Insomma, forse un lato “ludico” più spinto avrebbe potuto rendere ancora più bello questo racconto.
Nel complesso, comunque, mi è piaciuto molto: probabilmente il migliore letto finora.


2° posto – Le chat noir
Tema rispettato, anche se secondo me siamo un po' borderline (non mi ha trasmesso un gran concetto di "spia", quanto più di esplorazione libera). Come "concetto di fondo", comunque, direi che ci siamo (anche se un po' tirato per i capelli, eh...).
Il corto si presenta bene, con un’ottima copertina e un’intro sfiziosa e leggera, che mi incuriosisce non poco. Un piccolo regolamento ben fatto e alcune opzioni di gioco aumentano la mia curiosità.
Per quanto tutto il corto sia frizzante, c’è qualcosa di fondo che stride. Al paragrafo 1, da gatto, credo di avere un’unica opzione: il retro. Non vedo come un gatto randagio possa pensare di entrare dall’ingresso principale di un palazzo (addirittura, curiosando al 21, un umano mi aprirebbe la porta?).
Non che siano difetti, eh, però mi pare che il presupposto di fondo di questo racconto sia che io gatto possono entrare in un palazzo e gironzolare liberamente come se fossi un uomo, nessuno mi dice niente, è tutto normale. Non saprei, mi fa strano.
Altro punto che va un po’ a cozzare con il mio essere gatto è il boccone di carne: da gatto, lo avrei mangiato subito. Al 5, mi viene detto che finalmente l’odore di cibo attira la tua attenzione; ma come, se ho già un pezzo di carne in bocca?
A parte questi dettagli, il corto è molto piacevole da leggere e giocare, le azioni del micio sono  appropriate, le dinamiche feline sono tutto sommato corrette.


3° posto – Scacco Matto
Tema rispettato.
Peccato però, avevo grandi speranze per questo corto fin da quando ho letto il titolo.
Inizialmente pensavo che si trattasse di un corto scritto in fretta e furia (e forse è così), ma vedo una certa cura dell’aspetto estetico (i paragrafi che iniziano a fine pagina lo ritengo un errore di conversione tra word e pdf, succede, mi è già capitato di vederlo in fase di impaginazione) quindi ritengo che sia proprio fatto così, e forse l’autore/autrice dopo averlo scritto di getto non si è preso/a il giusto tempo per rileggerlo. O forse il voler raccontare tante cose in poco spazio ha portato a questo. Non saprei...
La sensazione di fondo è quella di un continuo punto interrogativo, ad ogni paragrafo, ad ogni periodo.
Potrei bocciarlo con un paio di frasi, ma provo ad addentrarmi un po’ più a fondo, non tanto per fare l’elenco di cosa non vada bene, quanto per provare a essere di aiuto all’autore/autrice: magari un commento più dettagliato potrà essere di guida per i prossimi corti per migliorare la scrittura.
L’intro, ad esempio, mi lascia tante domande: confine con cosa? Qual è l’importanza dei boschi? Perché mi devo sentire responsabile?
Passo l’1 e scelgo il Bianco; al 42, ripetizioni a parte, il Comandante mi fa qualche domanda. Quale?? Le tre scelte del testo sono opzioni sulla risposta che io avrei dato al comandante. Scelgo di essere cauto e vado al 3, di fatto senza sapere né cosa mi è stato chiesto, né cosa ho risposto.
In pratica, arrivo al 3 e non ci sto capendo niente, non so neanche di cosa si sta parlando!
Al 3 dimostro il mio coinvolgimento (quale?) in alcune missioni del Bianco (quali?). Sembra funzionare (come?). Arriva un soldato e andiamo al 14.
Al 14 c’è una descrizione generica dell’accampamento (dalla quale, da esterno, non capisco niente sullo stile, né su quanto sia grande, né su altri eventuali dettagli). Poi il testo dice che siamo in possesso di informazioni (quali?) che non hai ancora visto, ma che so che saranno fondamentali. E come faccio a sapere che saranno fondamentali se non le ho ancora viste??
Osservo la truppa intorno a me (quanti uomini sono? Che stanno facendo? Come sono equipaggiati? Qual è il morale? ecc.) e noto agitazione (cioè? Cosa, nello specifico?). Poi mi sento tutti gli occhi addosso (una descrizione della scena sarebbe stata d’aiuto. E poi, come fa un plotone a mettermi gli occhi addosso? Perché? E che errore ho fatto?).
Scelgo di tornare alla mia tenda e vado al 35.
Alla mia tenda ritrovo un po’ di calma (??? E come, se fuori avevo tutti gli occhi addosso?) Quindi estraggo delle pergamene (??? Ma come mi viene in mente di portare delle pergamene all’interno di un campo nemico?? E le tiro fuori proprio dopo che mi sono sentito decine di occhi addosso???), che non riportano grandi notizie (e cosa riportano?). Scelgo Logistica e vado al 47.
Al 47 viene descritto un piano di sabotaggio: sfruttando lo spostamento del materiale esplosivo (quale materiale?), l’agente Regina (e chi è?) ha nascosto casse di esplosivo nell’accampamento (come è entrato? Come le ha piazzate? E dove? Cioè questo entra in un accampamento, fa quello che vuole e nessuno si accorge di nulla?) per poi innescarle (come? Quando?)
Mi fermo qui, anche perché, di fondo, il racconto è tutto così.
È come se l’autore avesse delle scene in mente, e mi stesse passando solo l’immagine di fondo della scena che ha in mente, senza darmi un contesto, un approfondimento, una spiegazione. Niente.
Aggiungo, da giocatore di scacchi, che tutti i riferimenti al gioco sono stati un po’ buttati lì “tanto per”, quando si poteva creare qualcosa di veramente carino e caratteristico.
Peccato, ma spero che i prossimi corti possano andare a correggere questi problemi di impostazione.

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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