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Librogame in versione variant o deluxe: cosa ne pensate?

Corti 2024 - Settimana 3

Re: Corti 2024 - Settimana 3

Scusate, ma la "camera ottica" di Ad Speculum, protagonista del racconto, cosa dovrebbe fare in pratica? Osserva il mondo... e lo ritrae? ma così non sembra anch'essa una macchina fotografica? Oppure ho capito male?

mizraim
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Re: Corti 2024 - Settimana 3

La camera ottica è il precursore della fotografia. Praticamente cattura l'immagine che ha davanti facendola passare da un buchino con una lente, e questa viene proiettata capovolta sul fondo della camera stessa. La differenza con una macchina fotografica è che non la imprime su pellicola. In sostanza, una sorta di lavagna luminosa ma più semplice. Poi gli artisti "ricalcavano" l'immagine e la dipingevano. Si chiama "camera" perchè in origine era proprio una stanza, o stanzetta, sulla quale parete veniva proiettata l'immagine.

“Doubt not your purpose nor your strength.”

mambo
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Re: Corti 2024 - Settimana 3

zage ha scritto:

Credo che questo sia un gran bel lavoro, un corto che ti cala nella sua ambientazione e ti ci tiene la testa sotto. Tra l’altro, ho trovato molto elegante l’interpretazione del tema.
Siccome considero questi commenti alla stregua di beta-testing, mi sembra utile che chi l’ha scritto conosca anche le — poche — cose che mi hanno fatto aggrottare la fronte.
- I tiri di dado aggiungono quell’aleatorietà di cui non capisco la necessità. L’ho apprezzata nello lo Chat Noir, ad esempio, perché si riferiva a quell’istinto naturale e incontrollabile del gatto. L’idea dei modificatori di tiro sicuramente migliorano la situazione, ma rimango con la sensazione che non ci sia proprio bisogno di dadi qui.
- Alcune scelte (nel mio caso le primissime in cui sono incappato) erano praticamente obbligate: perché non ascoltare la premonizione? Perché non sbirciare nel giornale? Personalmente tenterei di far passare sempre dei pro e contro per ciascuna scelta.
- Al 6 estraggo da sotto la camicia un foglio rosso sangue. Ora, se ho capito bene, il protagonista l’ha trovato in un momento che non è stato messo in scena. Il problema è che, nel contesto di un racconto a bivi, mi ha dato invece la spiacevole sensazione di aver saltato un paragrafo (dirò di più, ho iniziato a pensare che “Segna due punti paura” significasse che ne ho due totali, e non di aggiungerne due, e che questo mi avesse fatto perdere la strada in cui avrei trovato il foglio). Insomma, eviterei questo espediente narrativo e metterei in scena il ritrovamento di un oggetto così importante per la storia!

Concordo assolutamente

"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
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Re: Corti 2024 - Settimana 3

mambo ha scritto:

La camera ottica è il precursore della fotografia. Praticamente cattura l'immagine che ha davanti facendola passare da un buchino con una lente, e questa viene proiettata capovolta sul fondo della camera stessa. La differenza con una macchina fotografica è che non la imprime su pellicola. In sostanza, una sorta di lavagna luminosa ma più semplice. Poi gli artisti "ricalcavano" l'immagine e la dipingevano. Si chiama "camera" perchè in origine era proprio una stanza, o stanzetta, sulla quale parete veniva proiettata l'immagine.

Ti ringrazio... come uno stupido non ho pensato che "camera ottica" fosse un termine specifico e non l'ho cercato su internet.   Tutto chiaro, ora.

mizraim
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Re: Corti 2024 - Settimana 3

mizraim ha scritto:

mambo ha scritto:

La camera ottica è il precursore della fotografia. Praticamente cattura l'immagine che ha davanti facendola passare da un buchino con una lente, e questa viene proiettata capovolta sul fondo della camera stessa. La differenza con una macchina fotografica è che non la imprime su pellicola. In sostanza, una sorta di lavagna luminosa ma più semplice. Poi gli artisti "ricalcavano" l'immagine e la dipingevano. Si chiama "camera" perchè in origine era proprio una stanza, o stanzetta, sulla quale parete veniva proiettata l'immagine.

Ti ringrazio... come uno stupido non ho pensato che "camera ottica" fosse un termine specifico e non l'ho cercato su internet.   Tutto chiaro, ora.

Sembra che questo tipo di strumenti fosse stato inventato e diffuso in qualche prototipo fin dal 500 e che anche Caravaggio le usasse per la sua pittura (secondo alcuni studiosi).

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Re: Corti 2024 - Settimana 3

Citando il cult per eccellenza del Concorso dei Corti, devo dire che questa settimana io sto in crisi. Mi pare che un unico Corto sia perfettamente in tema, però gli altri due gli sono nettamente superiori. Come diavolo voto? sad
Il primo è originale, suggestivo e abbastanza ben scritto (ma uno studio si può “annidare” da qualche parte? Un uomo può essere “esilarato”? Anche qualche altra scelta lessicale mi ha lasciato interdetto).
Il secondo è carino e invita alla rilettura. Non fosse che le parole non vanno a capo lo avrei attribuito nientemeno che a Zakimos, ma anche la copertina (bella) non è nello stile di Rotelli.
Il terzo però è in assoluto il più “spionesco” del concorso finora, a esclusione forse di Smiletown coi suoi segnalatori luminosi. Ma al di là degli obbrobri grammaticali ho notato certe cose che probabilmente avrebbero potuto essere rese meglio: il percorso 43-13-3 mi è risultato poco chiaro, la citazione dello smeraldo senza averlo trovato prima accende una spia (eh…) nel leggiocatore, è un piccolo spoiler che condizionerà le leggiocate successive, per me sarebbe stato meglio usare il classico metodo “quando arrivi a tal paragrafo con lo smeraldo ignora le indicazioni e vai al XX”.
E comunque tutte quelle sgrammaticature mi risultano molto sospette: anche pensando a un autore straniero o che ha lavorato di gran fretta è impossibile che il correttore automatico non gli abbia aggiustato almeno “un’uomo”.

GGigassi
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Re: Corti 2024 - Settimana 3

1° La spia di smeraldo (3 punti)
2° Per Speculum, Obscure (2 punti)
3° Lo strano caso del vaso che non ho rotto io (1 punto)

La spia di smeraldo

Libro-
Narrazione semplice e priva di grandi velleità. Mi è sembrata comunque funzionale al gioco e capace di creare quel minimo di ambientazione e contesto per calare il lettore nella vicenda. Discorso scrittura: la grande quantità di errori di ortografia e punteggiatura oltre ad alcune scelte lessicali quantomeno insolite, mi hanno fatto pensare che l’autore non sia italiano. Vedo nell’elenco due nomi stranieri: che uno di loro sia il nostro autore misterioso? Penso proprio di si perché faccio fatica a credere che un italiano madrelingua di più di dodici anni possa inviare un testo così problematico. Nel dubbio ho deciso di non dare troppo rilievo a questo aspetto ai fini della valutazione finale.

-Game
A parte qualche piccola imperfezione ho trovato davvero di buon livello il game design di questo lavoro. La semplicità della trama e la brevità dei paragrafi consentono all’autore di creare una struttura adeguatamente ramificata e una varietà di sviluppi per niente scontata in un racconto di questa lunghezza. Si possono raggiungere undici finali, ben differenziati tra loro. Le scelte hanno conseguenze tangibili, anche a lungo termine, ed è importante prestare attenzione ai dettagli in modo che alcuni bivi apparentemente casuali non lo siano. Se ci ricordiamo che l’agenzia ha imposto il silenzio radio per 48 ore capiamo che l’agente Alfa ci sta mentendo quando lo interroghiamo sulla telefonata e agiamo di conseguenza. Se ci ricordiamo che il colore preferito del misterioso trafficante è il verde, sappiamo quale filo della bomba tagliare (ok, la cosa lascia un po’ a desiderare sul piano del realismo ma dà una certa soddisfazione bigsmile). C’è anche una minuscola sezione esplorativa con una piccola meccanica da avventura grafica!


Per Speculum, Obscure

Libro-
L’autore ci fornisce la sua interessante e raffinata interpretazione di un grande “classico” della letteratura, il patto col Diavolo. La scrittura ricercata riesce a instillare nel lettore una sottile inquietudine che viene adeguatamente dosata lungo tutto il racconto fino a raggiungere il culmine al momento della rivelazione finale. L’ambiguità dell’artista e i conflitti del protagonista li rendono personaggi complessi (per quanto possibile in un racconto breve) e interessanti. L’ambientazione indefinita (avrei tolto anche il riferimento iniziale all’Italia, non serve) è resa affascinante dall’atmosfera decadente di cui è permeata. Ho trovato uno dei finali (purtroppo quello della prima run, paragrafo 14) un po’ anticlimatico ma è l’unica critica che mi sento di rivolgere a questo bellissimo racconto dell’orrore psicologico.

-Game
Il grande assente. La casualità domina sovrana e ci si ritrova in totale balia degli eventi senza alcuna possibilità di determinarli veramente. Troppi lanci di dado, troppe scelte dalle conseguenze imprevedibili. La sensazione di procedere a casaccio è rafforzata dalla totale mancanza di un obiettivo. I punti paura permettono al protagonista di comprendere quale terribile verità nasconda l’artista ma il loro accumulo è del tutto aleatorio. Quanto ne avrebbe giovato l’esperienza complessiva se questa progressiva presa di coscienza fosse dipesa dalle NOSTRE scelte?

Questo lavoro dimostra a mio parere come le due anime del librogame debbano andare a braccetto, sorreggendosi a vicenda e fondendosi in un unico corpo. L’eccelsa narrazione fa di “Per Speculum, Obscure” un riuscitissimo racconto (consiglierei all’autore di renderlo lineare e proporlo a qualche editore) ma la totale assenza di gioco lo rende secondo me un racconto-game monco e complessivamente insufficiente.


Lo strano caso del vaso che non ho rotto io

Libro-
Storia estremamente stringata, quasi uno sketch. Ho trovato la vicenda poco interessante, non tanto per la sua semplicità e per il target di riferimento (a cui evidentemente non appartengo), ma per lo scarso sviluppo. La buona premessa è vanificata dall’evolversi degli eventi: accade pochissimo e il poco che accade è troppo consueto, banale. Manca del tutto l’elemento “straordinario” che in ogni storia, per quanto semplice, dovrebbe innescare nel lettore un minimo di curiosità, meraviglia, sorpresa. Ho apprezzato molto la scrittura, leggera e scorrevole al punto giusto.

-Game
La lunghezza dei paragrafi, la brevità della vicenda e la carenza di eventi impediscono alla parte game di svilupparsi adeguatamente. Le poche scelte hanno un’incidenza limitata: esemplare da questo punto di vista è il primo paragrafo che conduce a due paragrafi che condividono lo stesso bivio (vedi grafo). La ramificazione della storia è troppo limitata, anche per un corto. I sei finali non ingannino visto che dipendono quasi esclusivamente dalle ultimissime scelte.

https://www.librogame.net/components/com_agora/img/members/12580/Lo-strano-caso-del-vaso-che-non-ho-rotto-io.png

m0ch
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Re: Corti 2024 - Settimana 3

Anche secondo me è una settimana in cui difficilmente vedremo il vincitore del concorso. Detto ciò, qui la mia classifica, che non è stata facile da fare.

1° posto: Per Speculum, Obscure
Tema: ottimo. È chiaro che l'atto di spiare è stato inserito al 100% nello sviluppo della trama.
A livello di meccaniche è un po' infelice. Troppo culo, troppe scelte alla cieca. Molti bivi sono vincolati a delle non-scelte: raccolgo i frutti di scelte fatte in precedenza, o tiro dadi. La qualità della scrittura invita a rigiocarlo esplorando i percorsi alternativi, ma è un po' una cosa fine a sé stessa: è chiaro che meccanicamente il gioco non è appagante, e che non si ha la sensazione di averlo finito in un modo realmente coerente con le proprie scelte.
Che poi a ben pensarci mi pare che la storia sia ottima ma che stia venendo raccontata col medium sbagliato. Poteva essere un ottimo racconto weird, e lo dico da persona che ne ha pubblicata una raccolta. Come librogame, invece, è un gioco con meccaniche che ostacolano la storia, anzichè contribuire a raccontarla. A questo punto, mi vien da dire, sarebbe meglio non avere affatto delle meccaniche.
A dimostrazione di ciò: giocarlo senza tenere conto dei tiri e del valore di paura, con il fine ultimo di scoprire le varie ramificazioni della storia, risulta essere più appagante che giocare il gioco così com'è stato concepito, almeno per me.
Ho quasi la paradossale sensazione che, a volerci proprio mettere delle meccaniche, forse avrebbe pagato avere un solo finale. E, perchè no, diversi inizi. Il contrario di un librogame normale. Una struttura che sarebbe stata forse rappresentativa della camera ottica, che accentra tutta la luce verso un unico punto, offrendone un'immagine ribaltata. Si sarebbe potuta osservare la vicenda a partire dei vari personaggi che, infatti, compaiono nella storia.
Non so: le idee sono ottime, mentre la realizzazione è incoerente con le qualità della storia. Penso però che un lavoro di game development coraggioso saprebbe fare di questo lavoro un libro di grande pregio.
Sta di fatto che, al netto dei suoi difetti, allo stato attuale delle cose avrei trovato migliore Lo strano caso del vaso che non ho rotto io, che tuttavia ho trovato essere praticamente fuori tema. Ci è stato chiesto di valutare tenendo presente, in particolare, l'attinenza al tema, e quindi Per Speculum, Obscure passa in prima posizione.

2° posto: Lo strano caso del vaso che non ho rotto io
Tema spia: praticamente assente. Chi sarebbe la spia, il gatto? Emily? È una parola buttata lì e utilizzata per modo di dire nei finali, ma per il resto è un concetto sostanzialmente assente sia dalle meccaniche che dalla storia.
Meccaniche che sono fondamentalmente assenti, se non addirittura truffaldine. La narrazione infatti sarebbe anche simpatica se non fosse che, come già osservato da altri, l'intero gameplay si riduce a poche scelte, parte delle quali anche abbastanza inutili.
Personalmente ho anche avuto la sensazione che il gioco tentasse di allontanarmi da quel poco che stavo scegliendo.
Per esempio: nella prima azione io decido di dare la colpa al gatto; in quella successiva scelgo di ripulire la stanza e nella terza mi viene presentata una scelta: parlare della cosa a Emily oppure cercare una scusa. La scelta di parlare con Emily implica che io non vada a cercare delle scuse, dato che questa è l'opzione alternativa. Ciò, tuttavia, smentirebbe la mia decisione presa due paragrafi prima, ovvero quella di dare la colpa al gatto, e quindi, di fatto, di cercare delle scuse.
Nel paragrafo 18, poi, mi si chiede per l'ennesima volta se voglio dare la colpa al gatto. Cosa che avevo già deciso di fare.
Mi sembra di giocare al gioco dei pacchi con Bonolis, in pratica. "Hai scelto questo, ma che ne dici se invece ti propongo quest'altro?". Meccanica che sarebbe pure brillante, con la giusta trasparenza e nel giusto contesto... ma stiamo divagando.
Il finale del paragrafo 13, tra l'altro, mostra che il gatto trova un proiettile NERF. Ma io nella mia seconda scelta avevo deciso di ripulire la casa e rimettere tutto a posto. Le mie scelte contano così poco che anche se scelgo di fare le cose non le sto, in realtà, facendo? Questo finale nega la competenza del mio personaggio, nonchè le decisioni che ho preso riguardo alla trama. Capisco il senso: posso decidere di svolgere delle azioni e poi sbagliarmi, nel farle, ma se da un lato ciò è realistico dall'altra è molto ostacolante in termini di gameplay, perchè si sta, di fatto, negando il valore narrativo assoluto delle scelte del giocatore.
Il tutto è comunque raccontato mediamente bene. La varietà di scelte, quantomeno apparenti, gioca a favore della qualità percepita del corto, che però trovo essere praticamente fuoritema, e quindi, come detto sopra, devo mettere al secondo posto rispetto a Per Speculum, Obscure.

3° posto: La spia di smeraldo
Tema spia: solito discorso che le spie non sarebbero infiltrati, ma ok. Ribadiamolo, che 007 ha fatto dei danni, e andiamo avanti.
Il corto presenta gravissimi problemi grammaticali (virgole, punti interrogativi, acca, apostrofi, maiuscole, plurali...) e scelte lessicali assolutamente povere. Se l'autore è molto giovane sono comunque contento che si sia voluto presentare in gara, perchè è così che si migliora come scrittori.
Ci sono anche problemi meccanici, comunque: i loop si agganciano male. Il paragrafo 27 può essere visitato più volte, e tutte le volte comincia dicendo che passa un'ora prima del ritorno di Alfa. Sarebbe stato meglio collegare il paragrafo 29 a un altro paragrafo, con la sola scelta tra 35 e 23, anzichè rimandare al 27. Scelte analoghe si sarebbe potute fare anche negli altri loop, e a giudicare dal numero di pagine lo spazio per farlo non mancava.
Nel paragrafo 6 non è chiaro cosa si intenda con "preparata". Quella corda può essere raccolta da Alfa, può essere raccolta da noi, o può essere posizionata nel corridio pronta all'uso. Se a un giocatore sfugge quest'ultima opzione potrebbe essere che lui pensi di averla preparata semplicemente avendola raccolta, cosa che mi è effettivamente capitato di fare.
Come se non bastasse: ho fatto diversi esperimenti, ma mi è parso di capire che il finale del paragrafo 34 non sia ottenibile: per posizionare la corda nel punto corretto bisogna scegliere di ispezionare la palazzina, ma se si sceglie di fare ciò non si assiste alla telefonata di Alfa, e dunque non lo si può affrontare, cosa che impedisce di raccogliere la stella di smeraldo. È quindi impossibile risolvere contemporaneamente i requisiti che si richiedono nei paragrafi 6 e 12.
L'utilizzo non brillante del tema, la gran quantità di errori grammaticali, i problemi strutturali delle meccaniche mi obbligano a posizionare questo lavoro in terza posizione, anche al di sotto di Lo strano caso del vaso che non ho rotto io che, pur avendo un tema ancora meno azzeccato, per lo meno presentava una struttura funzionante.

il mietitore
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Re: Corti 2024 - Settimana 3

il mietitore ha scritto:

1° posto: Per Speculum, Obscure
Tema: ottimo. È chiaro che l'atto di spiare è stato inserito al 100% nello sviluppo della trama.

Consideri veramente il tema centrato al 100% a causa di una camera ottica (oggetto inanimato per quanto diabolico) che osserva costantemente una piazza (e a tratti noi). Una sorta di videocamera che proietta sul muro (mi è parso di capire) le immagini che si trova di fronte. Tanto per capire, eh.... te lo chiedo perchè in tutte queste settimane mi sono trovato d'accordo praticamente con tutto quello che hai scritto.  E' vero che il protagonista si sente spiato... però boh... proprio 100% ? bigsmile

mizraim
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Re: Corti 2024 - Settimana 3

mizraim ha scritto:

il mietitore ha scritto:

1° posto: Per Speculum, Obscure
Tema: ottimo. È chiaro che l'atto di spiare è stato inserito al 100% nello sviluppo della trama.

Consideri veramente il tema centrato al 100% a causa di una camera ottica (oggetto inanimato per quanto diabolico) che osserva costantemente una piazza (e a tratti noi). Una sorta di videocamera che proietta sul muro (mi è parso di capire) le immagini che si trova di fronte. Tanto per capire, eh.... te lo chiedo perchè in tutte queste settimane mi sono trovato d'accordo praticamente con tutto quello che hai scritto.  E' vero che il protagonista si sente spiato... però boh... proprio 100% ? bigsmile

Mah, allora: la mia teoria è che quando ci sono in ballo dei criteri così soggettivi bisogna trattare tali criteri in modo inclusivo, e non esclusivo. Ci è stato chiesto di considerare la coerenza dei corti con un tema. Tema che, in quanto tale, secondo me deve essere centrale. Perciò: sono dell'idea che la più raffazzonata delle declinazioni sia accettabile, anche se non mi piace, fintanto che è quel qualcosa che caratterizza realmente il corto.

In questo caso, la spia, è da considerarsi secondo tutte le possibili accezioni offerte dal vocabolario. Quindi anche semplicemente come persona o cosa che spia gli altri. Ciò per me significa che l'atto di spiare, purchè sia rilevante all'interno del gioco, basti a rendere il corto coerente con il tema.

In questo caso c'è questa camera ottica che viene appunto usata per spiare. È l'oggetto fondamentale all'interno della trama. È l'elemento strano di questo racconto weird, quindi è un pezzo importante della sua struttura. Il personaggio si sente costantemente spiato; questo atto di spiare è una minaccia che va risolta.

Personalmente mi sembra che il libro, pur con tutti i suoi difetti, orbiti attorno al tema con una grande coerenza, e quindi mi sento di promuoverlo.

Il racconto del vaso invece ha, sì, qualcuno che fa la spia in qualcuno dei finali, ma anche se lì si ha una spia nel senso più letterale del termine è un qualcosa che non è neanche lontanamente centrale nel libro. Dato il compito che ci è stato assegnato come votanti, di conseguenza, avrei sparato questo racconto anche più in basso in classifica se non avessi trovato La spia di smeraldo fatto così male.

A riguardo di ciò:

m0ch ha scritto:

-Game
A parte qualche piccola imperfezione ho trovato davvero di buon livello il game design di questo lavoro. La semplicità della trama e la brevità dei paragrafi consentono all’autore di creare una struttura adeguatamente ramificata e una varietà di sviluppi per niente scontata in un racconto di questa lunghezza. Si possono raggiungere undici finali, ben differenziati tra loro. Le scelte hanno conseguenze tangibili, anche a lungo termine, ed è importante prestare attenzione ai dettagli in modo che alcuni bivi apparentemente casuali non lo siano. Se ci ricordiamo che l’agenzia ha imposto il silenzio radio per 48 ore capiamo che l’agente Alfa ci sta mentendo quando lo interroghiamo sulla telefonata e agiamo di conseguenza. Se ci ricordiamo che il colore preferito del misterioso trafficante è il verde, sappiamo quale filo della bomba tagliare (ok, la cosa lascia un po’ a desiderare sul piano del realismo ma dà una certa soddisfazione bigsmile). C’è anche una minuscola sezione esplorativa con una piccola meccanica da avventura grafica!

In effetti è vero che, per quanto conservativo, a livello di ramificazioni La spia di smeraldo abbia una certa dignità. Probabilmente se fosse stato scritto bene (bastava far rileggere il corto a qualche persona, eliminare tutti gli errori ortografici, e dare un po' più anima alle descrizioni, magari rendendolo comico, come altri hanno suggerito) e se fosse stato sottoposto a un bel po' di playtest per controllare a dovere tutte le piste l'avrei messo al primo posto, anche perchè appunto il tema, per quanto affrontato in modo che non apprezzo, è comunque centrale nella narrazione.

Così è stato un po' buttato via, secondo me, ed è un peccato. Ma che ne so, magari l'autore ha avuto mille casini a cui pensare anzichè occuparsi del corto; ci saranno tempi e modi per raddrizzare questo lavoro e dargli una sua piena dignità, secondo me.

il mietitore
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