mizraim ha scritto:

Ho voluto aspettare a mettere la mia classifica perchè volevo vedere che ne pensavano gli altri dei corti... ma in pratica hai validato ogni singolo pensiero che avevo fatto!

Lieto di esserti stato utile!

Scherzi a parte, mi appunto qui una domanda per l'autore di LA TRATTATIVA per quando sarà finito il concorso.

 Spoiler  

 Forse sto immaginando che i 7 finali siano dati dalla combinazione tra quel che succede all'aereo e chi ti telefona alla fine. Quindi forse una conseguenza del limite dei 23.000 caratteri, anche se avrei allora snellito la parte ludica come detto nella recensione. La domanda però è: quale è il significato del finale in cui ti telefona l'Usignolo? Cosa significa?

SOMBRA
Non ci siamo. A partire dalla scrittura, singhiozzante, confusa e piena di refusi (si comincia subito con “Regolamentazione” al posto di “Regolamento”), molti dei quali sarebbero stati segnalati da qualunque word processor.
Ma anche se fosse scritto bene, il Corto non funziona proprio, pieno com’è di loop insensati, di descrizioni confuse, di scelte che non hanno senso. Perché se mi presento in giardino senza vestito elegante mi beccano subito, ma posso entrare in casa e nessuno dice niente? Perché dovrei tentare la fuga dalle cucine, se posso cavarmela dicendo di essermi persa e tornando indietro? Come mai posso prendere le chiavi, poi accarezzare Fuffy e notare che le chiavi sono ancora lì? Non c’è nessun vero ostacolo, non c’è mai bisogno di tirare il dado perché, se provo tutte le possibilità, trovo sempre il modo di cavarmela senza l’intervento del caso. Così è ancora più ironico che il numero di lanci di dado consentiti dal regolamento sia stato superato.
E poi… ma questa storia cosa racconta? Non so perché qualcuno avrebbe dovuto avvelenare il mio fratellino, e poi: come sarebbe fratellino? Ma quando è morto, e quanti anni ho io? E poi cos’ho scoperto, alla fine, da questi dati? Sono una spia o soltanto una donna offesa, in cerca di vendetta privata? Si sarebbe potuto raccontare qualcosina in più.

--------------------------------------------

IL GIORNO IN CUI PIOVVE SANGUE
Avrebbe potuto essere “il giorno che piovve tanto” o “il giorno che faceva trenta sottozero”, e sarebbe stato uguale. Tutto poteva accadere in un giorno qualsiasi. Il dettaglio evocativo del titolo fa promesse che non mantiene.
Questo Corto è uno SLATA in piena regola: decido io cosa succede dopo, e assisto agli sviluppi, che per lo meno hanno attinenza con la scelta compiuta e non mi tirano fuori gli alieni che mi fanno invecchiare o cose del genere. Sorprendenti un paio di finali; il resto, mah. Non siamo un eroe, e nemmeno una spia. No, ritrovarsi in mano la valigetta di una presunta spia non equivale a esserlo. E non basta una spia intermittente nella valigetta - scelta peraltro non obbligatoria - a far rientrare in tema questo Corto.
Una lettura discreta, ma che lascia poco.
Segnalo anche che i numeri di pagina confondono le idee (arrivato in fondo a pagina 4, ero convinto che il paragrafo 3 finisse lì; e non è l’unico caso), e che le tre note al testo, peraltro abbastanza random e buttate a caso in mezzo al resto dei paragrafi, hanno i rimandi non funzionanti (funziona il link che riporta indietro, ma non quello che conduce alla nota).

--------------------------------------------

LA TRATTATIVA
Non ho mai capito molto di vicende diplomatiche a colpi di bluff e sotterfugi. Questo Corto mi lascia dunque piuttosto spaesato nella narrazione, che comunque è curatissima, senza scivoloni e con dialoghi impeccabili. La componente ludica è strabiliante: qui c’è dietro un esperto di giochi, che ha saputo imbastire un sistema che sembra basarsi sul caso, ma in realtà lo controlla con grande sapienza. Giustamente i finali-finali sono soltanto 3, anche se i pre-finali variano leggermente in conseguenza dei vari livelli di Escalation e Stress conseguiti a causa della semi-casualità determinata dai dadi. La narrazione è troppo asciutta, e la variabilità troppo poca, per invogliare veramente a scoprire tutte le possibilità; ma non si può per questo sminuire la grande qualità dell’opera.
L’attinenza al tema è un po’ incerta.


Classifica:
1° La trattativa
2° Il giorno in cui piovve sangue
3° Sombra

un dubbio su La Trattativa: i paragrafi 2, 50, 51 e 62 (e forse qualcun altro che mi è sfuggito) sono corretti? Cioè uno stesso risultato può portare a scelte diverse determinate dal leggiocatore? Mi riferisco ai risultati 2 e 5 del dado che vengono riproposti in due punti diversi.

mambo ha scritto:

mizraim ha scritto:

Il sistema di gioco con i dadi lanciati prima e non dopo non capisco se serva realmente a qualcosa… c’era davvero bisogno di questa meccanica del dado sul tavolo? Il gameplay ne esce arricchito?

In realtà credo che serva a ottenere una certa dose di tatticismo in un gameplay che senza questa meccanica sarebbe eccessivamente pieno di alea. Praticamente, dall'inizio hai due dadi che puoi giocare o no per toglierti da situazioni difficili, e che più avanti puoi riguadagnare se vuoi prenderti il rischio di fare delle concessioni (che fanno salire i due fattori "negativi").
Un buon sistema, forse non troppo comune nei librogame, forse non per ogni palato, ma la sperimentazione secondo me è una delle anime di questo concorso, è il modo in cui questa letteratura va avanti.

Era quello che avevo pensato anche io, però capendo come funzionano Stress ed Escalation solo leggiocando, questa meccanica non permette un gioco molto consapevole alla prima lettura.

GGigassi ha scritto:

Era quello che avevo pensato anche io, però capendo come funzionano Stress ed Escalation solo leggiocando, questa meccanica non permette un gioco molto consapevole alla prima lettura.

uno dei pochissimi appunti che ho fatto a questo corto (che però si sta rivelando piano piano più buggato emntre lo rileggo) è proprio che le meccaniche di escalation e SOPRATTUTTO quella di CONCESSIONE andrebbero introdotte con meno facilità a un pubblico che non gioca così hardcore. Come al solito, si potrebbe addurre che ci sono problemi di spazio. Però, la risposta è che vale per tutti gli autori, e che se vuoi inserire una meccanica, nuova E sconosciuta all'anello più debole di questa categoria, devi farlo esaustivamente (quando dico anello più debole, non mi riferisco a qualcuno in particolare, ma a quello che rende debole la catena, e cioè qualsiasi casual reader che si stia appassionando - non parlo dei lettori più smaliziati, naturalmente).