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Qual è il tuo genere di librogame preferito, pensando a un ipotetico titolo inedito di prossima uscita?

Corti 2024 - Settimana 5

Re: Corti 2024 - Settimana 5

mizraim ha scritto:

Non ho capito neanche di che parli il presunto processo (mi pare di capire che abbia a che vedere con l’olocausto ma non ne sono certo).

Dalla descrizione data in uno dei paragrafi, direi senza dubbio che sia quello il riferimento. Il nome (Herkenhoff) è inventato.

In effetti, già che ci siamo, aggiungo una domanda per l'autore, per quando potrà rispondere: non ho colto il nesso con I Versetti Satanici di Rushdie.

mambo ha scritto:

Un buon sistema, forse non troppo comune nei librogame, forse non per ogni palato, ma la sperimentazione secondo me è una delle anime di questo concorso, è il modo in cui questa letteratura va avanti.

Colgo l'occasione per sottolineare come io possa non avere apprezzato il sistema usato nel corto, ma è indiscutibile che ci sia un razionale elaborato dietro che non vedo l'ora che mi venga spiegato. E, sì, questo concorso è anche una vetrina per la sperimentazione.

HarlockHrk
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Re: Corti 2024 - Settimana 5

Settimana complicata...

1) La Trattativa (3 punti)
2) Sombra (2 punti)
3) Il Giorno in cui Piovve Sangue (1 punto)


La Trattativa

Libro-
Come da titolo la narrazione è interamente incentrata sullo sviluppo di una trattativa politica nel contesto storico della Guerra Fredda. A questa se ne intreccia una seconda di carattere “famigliare” che aumenta il coinvolgimento emotivo del protagonista-lettore. Ho molto apprezzato il livello di realismo e la cura dei dettagli, fondamentali per rendere credibile la vicenda. Lo stile di scrittura, essenziale e ficcante, rende vividi non solo i dialoghi tra i due personaggi principali ma anche i diversi contesti in cui si tengono. Insomma, la narrazione è sicuramente il fiore all’occhiello di questo lavoro. Unica perplessità: temo che la complessità del contesto storico in cui la vicenda è ambientata possa complicare non poco la lettura da parte di coloro che non conoscono o non ricordano le dinamiche della Guerra Fredda. Capisco la mancanza di spazio ma una piccola premessa storica e\o un glossario avrebbero contribuito a limitare questo problema.

-Game
Apprezzo sempre il tentativo di proporre qualcosa di innovativo ma in questo caso il risultato non mi ha del tutto convinto, per una serie di ragioni. La prima è che ho trovato il game design un po’ macchinoso e di difficile comprensione. Soprattutto nelle prime run ho proceduto un po’ a casaccio facendomi guidare dalle istruzioni ma senza capire bene cosa convenisse fare e per quale motivo. Tuttora, dopo aver mappato l’intero corto e averlo rigiocato più volte, alcuni aspetti non mi sono del tutto chiari.
Il gameplay è interamente basato sulla gestione di due contatori (Escalation e Stress) mediante tre scelte che si ripetono dall’inizio alla fine e la cui convenienza dipende principalmente dal valore dei dadi sul tavolo (cioè tirati in precedenza). L’incidenza della casualità è quindi comunque presente, anche se in parte mitigata da questa meccanica.
I valori di Escalation e Stress hanno poi una reale incidenza solo sulla fase conclusiva della trattativa mentre l’impatto sulla storia in divenire è di fatto limitato.
Il risultato finale è che il giocatore si sente trascinato dalla trattativa senza determinarne realmente le svolte e l’esito finale. Sono convinto che delle scelte di design più tradizionali e congeniali al contesto avrebbero reso l’esperienza complessiva molto più interessante e soddisfacente.


Sombra

Libro-
Già dalla parola “Regolamentazione” ci troviamo di fronte all’immancabile corto settimanale dalla scrittura problematica. “Divertente” osservare come il traduttore automatico o chi per lui sia riuscito a etichettare Nicolas de Martinez con tutta una serie improbabile di termini (ricordo “signor oste”, “padrone”, “patrono”) per poi cadere in un errore di ortografia proprio su quello più adeguato (“spadrone di casa”). Scherzi a parte l’autore è molto probabilmente il secondo nome straniero della lista e per coerenza con quanto scritto per “La spia di smeraldo” ho deciso di chiudere non un occhio ma entrambi sui molteplici errori ortografici e grammaticali. Anche in questo caso la narrazione è ridotta all’osso, naif, senza troppe pretese, interamente pensata in funzione del gioco. Il poco che c’è è davvero troppo scarno per creare quel minimo di immersività e coinvolgimento che avrebbe comunque permesso, come nel caso de “La spia di smeraldo”, di raggiungere la soglia del minimo sindacale.

-Game
E’ la componente preponderante. La meccanica esplorativa lascia al giocatore grande libertà di movimento ed è possibile raggiungere l’obiettivo, ben chiaro sin dall’inizio, usando diversi approcci. Siamo di fronte a una versione semplificata di una missione di infiltrazione da stealth game. Le ottime premesse sono in parte tradite da diverse sbavature.
Ho trovato il gioco troppo permissivo: ci stiamo infiltrando nella casa di un pericoloso criminale, difeso da guardie del corpo, penso che qualche fallimento in più ci sarebbe stato bene. Avrebbe contribuito ad innalzare il livello di tensione generale e a dare maggiore rilevanza alle conseguenze di alcune scelte. Un esempio: se all’inizio non mi camuffo con gli abiti eleganti e mi presento comunque in giardino me la devi far “pagare” in qualche modo, non puoi darmi semplicemente la possibilità di tornare alla macchina e rimediare all’errore come se niente fosse. Questa problematica è sublimata al paragrafo 31: qualsiasi cosa io decida verrò comunque indirizzato alla scelta corretta e siamo pure verso la fine del gioco! Che senso può avere un bivio del genere?
Ho trovato il ricorso al dado eccessivo anche se può essere evitato facendo le scelte giuste nelle fasi precedenti. C’è anche qualche problema di loop e coerenza narrativa che spesso derivano dal voler gestire la meccanica esplorativa coi classici bivi: non sarebbe stato meglio facilitare l’esplorazione mediante una mappa e magari introdurre un limite di tempo per evitare al giocatore la possibilità di tornare troppo spesso sui suoi passi?


Il Giorno in cui Piovve Sangue

Libro-
La premessa è di quelle che personalmente apprezzo molto: un uomo ordinario viene coinvolto in una vicenda straordinaria in cui sarà chiamato a recitare un ruolo, suo malgrado, da protagonista. Il mistero della valigetta, degli inseguitori che la cercano e dell’uomo che è morto prima di consegnarcela rendono il tutto ancora più intrigante. L’incipit è insomma di quelli che colpiscono nel segno e invogliano a scoprire come si svilupperà la vicenda. Qui iniziano, almeno per i miei gusti, i problemi. L’idea sulla quale è interamente costruito questo lavoro è quella di creare una trama estremamente ramificata, tipica delle storie a bivi, che si traduce, anche per mancanza di spazio, in tante micro storie molto diverse tra loro per lunghezza e contenuti. E’ normale che nessuna delle piccole vicende che ci vengono raccontate sia in grado di sviluppare adeguatamente il mistero iniziale, pur facendolo ciascuna in maniera diversa. Insomma, viste le premesse, avrei preferito una storia più lunga e lineare che preservasse almeno fino alla fine quella profonda curiosità che il prologo era riuscito a suscitare.

-Game
L’autore mette subito in chiaro che cosa ci attenda: una storia a bivi. Nell’accezione più pura del termine (mi permetto di citare il manuale di Mauro Longo) questa tipologia di narrativa interattiva è contraddistinta da un’estrema ramificazione della trama che conduce a molteplici finali, senza che ve ne siano di buoni o cattivi. In poche parole manca un obiettivo ludico vero e proprio, se non quello, che faccio molta fatica a considerare tale, di esplorare tutti i finali per vedere come la vicenda possa svilupparsi in molteplici percorsi a partire da un unico incipit.
Il corto in esame fa un ulteriore balzo in avanti in questa direzione: la storia non viene modificata dalle azioni del protagonista decise dal giocatore ma direttamente dal giocatore, senza intermediari. Per tutti questi motivi ritengo “Il Giorno in cui Piovve Sangue” un interessante esperimento di narrativa interattiva ma faccio molta fatica a considerarlo un gioco. La terza posizione è quindi frutto di questa considerazione (più o meno condivisibile) e non della qualità complessiva dell’opera.

m0ch
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Re: Corti 2024 - Settimana 5

m0ch ha scritto:

La Trattativa

Libro-
Come da titolo la narrazione è interamente incentrata sullo sviluppo di una trattativa politica nel contesto storico della Guerra Fredda.

Guerra fredda?   Avevo pensato ci fossero riferimenti all'olocausto!

mizraim
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Re: Corti 2024 - Settimana 5

m0ch ha scritto:

Nell’accezione più pura del termine (mi permetto di citare il manuale di Mauro Longo) [...] ritengo “Il Giorno in cui Piovve Sangue” un interessante esperimento di narrativa interattiva ma faccio molta fatica a considerarlo un gioco.

Fermo restando la liceità di ogni opinione, poiché penso tu stia citando "Scrivi la tua avventura! Dalle storie a bivi ai librigame", non mi torna la tua conclusione. È dovuta al fatto che i bivi non siano "vai a destra, vai a sinistra" ma "...c'era una spia, ... c'erano piani segreti"?

HarlockHrk
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Re: Corti 2024 - Settimana 5

mizraim ha scritto:

Guerra fredda?   Avevo pensato ci fossero riferimenti all'olocausto!

mizraim non aggravare ulteriormente la tua posizione, poggia i lupo solitario e prendi un libro di storia! lol

HarlockHrk
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Re: Corti 2024 - Settimana 5

HarlockHrk ha scritto:

Fermo restando la liceità di ogni opinione, poiché penso tu stia citando "Scrivi la tua avventura! Dalle storie a bivi ai librigame", non mi torna la tua conclusione. È dovuta al fatto che i bivi non siano "vai a destra, vai a sinistra" ma "...c'era una spia, ... c'erano piani segreti"?

Come dicevo faccio fatica a considerare le storie a bivi nella loro accezione più pura (nessuna regola e tutti i finali equivalenti dal punto di vista ludico) un gioco. Il motivo è che per quanto mi riguarda non può esistere un gioco senza che ci sia un obiettivo di vittoria da raggiungere superando ostacoli, di qualsiasi natura essi siano. Non a caso nel manuale di Mauro si parla di versioni più ludiche delle storie a bivi in cui gli autori hanno introdotto elementi che indirizzano il giocatore verso un obiettivo (finale migliore, punteggio di qualche tipo, ecc…). Collezionare tutti i finali è già qualcosina (anche se non mi fa impazzire) che in questo caso comunque non c’è, mentre è ad esempio è presente in Spy x Witch che è un gioco a tutti gli effetti anche per altri motivi. Ripeto, esplorare tutti i bivi per vedere come potrebbe evolvere la storia per me non è giocare, è leggere qualcosa in maniera non lineare e interattiva.
Quello che dici tu sulla natura dei bivi è un altro aspetto fondamentale e non mi sembra un dettaglio, è un ribaltamento completo di quanto accade normalmente. Per la prima volta (credo) il giocatore non riveste il ruolo del protagonista ma è una sorta di deus-ex machina, un co-narratore a tutti gli effetti che determina con le sue scelte come è fatto il mondo di gioco e non semplicemente cosa fa il personaggio. Non sto dicendo che sia una cosa sbagliata dico semplicemente che, per me, non è un racconto game come invece lo sono tutti gli altri letti finora. E’ come presentarsi a un concorso di racconti con una poesia, è un’altra cosa.

m0ch
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Re: Corti 2024 - Settimana 5

m0ch ha scritto:

Non sto dicendo che sia una cosa sbagliata dico semplicemente che, per me, non è un racconto game come invece lo sono tutti gli altri letti finora. E’ come presentarsi a un concorso di racconti con una poesia, è un’altra cosa.

Questo è un ottimo spunto. Siccome secondo il mio punto di vista gli SLTA sono librogame (o quantomeno, lo erano, l’ultima volta che ho controllato), suppongo che ci sia un problema di base, da chiarire.
Bisognerebbe capire con gli organizzatori se questa linea di SLTA è ammessa come genere.
In quel caso, non sarebbe come presentarsi a un concorso di racconti con una poesia, ma come presentarsi con un racconto epistolare, che rientra nel genere dei racconti.
Poi può piacere o no (l’ho detto anche io nella mia recensione, non mi piace ma non può essere discriminante nella critica dell’opera), ma se vale, vale.
Magari ci facciano sapere gli organizzatori…?

“Doubt not your purpose nor your strength.”

mambo
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Re: Corti 2024 - Settimana 5

mizraim ha scritto:

Guerra fredda?   Avevo pensato ci fossero riferimenti all'olocausto!

Beh, c’è da dire che dopo l’Olocausto, alcuni criminali di guerra circolassero quasi impuniti, o comunque dopo essere usciti quasi illesi da processi farsa (come in questo caso). Criminali di guerra che successivamente hanno visto la Guerra Fredda, che è cominciata nel 1947. E questo Herkenhoff è un criminale di guerra fittizio che è stato evidentemente giudicato all’acqua di rose da qualche giuria compiacente. Questo è il motivo per il quale i terroristi dirottano l’aereo, per ottenere cioè giustizia e riaprire il processo ingiusto.
I due episodi (WWII e inerente Olocausto, e Guerra Fredda) sono perciò attigui nel tempo, appena cioè le superpotenze hanno finito di spartirsi l’Europa.

“Doubt not your purpose nor your strength.”

mambo
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Re: Corti 2024 - Settimana 5

mizraim ha scritto:

Guerra fredda?   Avevo pensato ci fossero riferimenti all'olocausto!

confermo c'è un riferimento ai campi di sterminio ma il contesto storico in cui ci troviamo è chiaramente quello della Guerra Fredda. D'altra parte siamo negli anni '70 non '40.

m0ch
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Re: Corti 2024 - Settimana 5

mambo ha scritto:

Questo è un ottimo spunto. Siccome secondo il mio punto di vista gli SLTA sono librogame (o quantomeno, lo erano, l’ultima volta che ho controllato), suppongo che ci sia un problema di base, da chiarire.
Bisognerebbe capire con gli organizzatori se questa linea di SLTA è ammessa come genere.
In quel caso, non sarebbe come presentarsi a un concorso di racconti con una poesia, ma come presentarsi con un racconto epistolare, che rientra nel genere dei racconti.
Poi può piacere o no (l’ho detto anche io nella mia recensione, non mi piace ma non può essere discriminante nella critica dell’opera), ma se vale, vale.
Magari ci facciano sapere gli organizzatori…?

beh se si considera come riferimento il manuale di Mauro Longo che è l'unico che abbia finora provato una sorta di classificazione, i SLTA (o storie a bivi) non sono librogame e lo si può capire già dal titolo: Scrivi la tua avventura, dalle storie a bivi ai librogame. Quindi son due cose diverse e da quello che avevo capito questo è un concorso di racconti game, che considero una versione ridotta dei librogame. Tra l'altro i SLTA non sono tutti uguali e la cosa introduce un'ulteriore complicazione.
Detto ciò, trovare un accordo unanime sulle definizioni di gioco, SLTA, strorie a bivi, librogame è complicato e non credo che questa sia la sede adatta in cui farlo. Per quanto mi riguarda non mi sognerei mai di chiedere l'esclusione di "Un Giorno che Piovve Sangue" dal concorso, dico solo che faccio molta fatica a confrontarlo con gli altri corti perchè mi sembra qualcosa di profondamente diverso e non ho trovato altra soluzione che metterlo al terzo posto.

m0ch
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