Torniamo in tema con le recensioni!

Il Giusto Equilibrio

Questo Corto demenziale mi rammenta uno scritto da Adriano qualche anno fa: il lettore doveva fare "zapping" fra i paragrafi.

Non saprei cosa dire su questo testo: è una vera opera o una simpatica presa in giro del Bando (con la "spia") o del forum e dei suoi temi caldi degli ultimi mesi? In ogni caso, "Il Giusto Equilibrio" è un testo interessante, divertente e che esplora nuovi sentieri ludici. Spero solo che l'autore misterioso non lo abbia scritto solo per fare polemica.

Spiacente, ma è Fuori Concorso: il Bando parla chiaro a proposito del limite dei caratteri e questo lo sfonda.

Amico autore, perché mai la macchina è una "Goldorak" e non una "Goldrake"? Non è che hai utilizzato il nome del famoso robottone nella sua versione francese per "rifilarmi" la paternità del testo, pensando che avrei partecipato come autore anch'io? LOL

Questo non è un gioco

Questo Corto propone il tema del bambino che gioca a fare il duro, impersonando un "agente" in missione.

Lo stile letterario è buono, mi sono rivisto da piccolo quando giocavo a "GI Joe" e il piccolo universo è utilizzato in un modo pertinente e originale. Bene per le descrizioni e l'aspetto narrativo in generale.

Dal punto di vista ludico, ci siamo: ottimo per l'uso degli oggetti, il sistema dei punti e le varie possibilità di gioco. Tutto semplice ed efficace, come piace a me.

Ahimè, non vedo molto il tema del Bando: il protagonista dice di essere un "agente" in missione, ma non si menziona mai un'eventuale agenzia di spionaggio (CIA, MI-6, DST, KGB...). Forse amico autore, pensavi che fosse inutile precisarlo perché la stessa parola “agente” basta a sé stessa. Però, è falso: ci sono ”agenti” immobiliari, per esempio. In ogni caso, questa è solo la mia opinione.

Amico autore, hai fatto un buon lavoro.

Nezumi- la Spia

Oh, il Giappone feudale! Amico autore, con me hai già un lettore!

Molto bene il contesto storico e l'uso dei termini giapponesi per consolidare l'ambientazione.

Dal punto di vista letterario, ci siamo: tutto è descritto bene, i personaggi hanno il loro perché e tutto è molto realistico, niente da dire.

L'aspetto ludico è curato: bene per la scelta degli oggetti e del loro utilizzo e i modi per smascherare quella dannata spia sono abilmente nascosti e trasformano il testo in una piccola partita di Cluedo, il che non mi dispiace affatto.

Il tema della Spai è rispettato al 100%.

Amico autore, spero di continuare a tirare di katana in un tuo lavoro “lungo ”in futuro! Quando pensavo che il termine “Nezumi” fosse solo per le pantegane-ninja di alcuni giochi di ruolo…

La mia classifica, tipo Eurovision Song Contest

I miei tre punti vanno a

 Spoiler  

 Nezumi- la Spia

 Spoiler  

 Questo non è un gioco

mambo ha scritto:

Su questo invece non sono d’accordo, non tanto nei contenuti, quanto nei modi e nella forma. Se hai delle proposte, puoi farlo civilmente, e direttamente con chi gestisce il tutto, senza dover sbandierare cosa è giusto e cosa è sbagliato; anche se il succo potrebbe essere costruttivo, i modi non lo sono. Credo che bisognerebbe avere più rispetto.

Se ho mancato di rispetto chiedo scusa, non era mia intenzione. Volevo semplicemente evidenziare un aspetto che non è un difetto di per sè ma diventa un limite se si vuole cercare di attirare nuovi utenti, soprattutto più giovani. Non era una critica a qualcuno quanto più uno spunto di riflessione per cercare di migliorare una community di cui mi sento parte. Per il resto ti scrivo in pvt perché non voglio più rubare spazio alle recensioni.

E con questa settimana terminano ufficialmente i corti nuovi da leggere. Mi stavo abituando ormai XD
Devo dire comunque che questa edizione si chiude col botto, grazie a due corti che fino alla fine mi hanno fatto impazzire per stabilire chi dei due meritasse i 3 punti, avendomi entrambi colpito molto. La qualità è molto alta, al punto che mi dispiace un sacco dover dare "solo" due punti a uno di loro... Ma posso garantire che chi non raggiungerà la finale meriterà il mio voto durante il ripescaggio!
Detto ciò...

1) Nezumi - la spia
Atmosfere molto coinvolgenti, il Giappone feudale ha conquistato il mio cuore sin da quando giocai al videogioco Sekiro (dove morii più volte di Scheibspion, il che è tutto un dire). Si denota una grande cura nella ricerca dei termini storici, il che vale un grosso punto a favore per l'autore siccome non ha scelto di parlare di un argomento limitandosi a conoscerlo sommariamente, come già capitato nel concorso. La storia è ben scritta (anche se lo stile di scrittura talvolta inciampa) e i bivi sono interessanti, lasciando intendere vari percorsi a disposizione che ho approfondito con enorme interesse. Gli haiku finali poi sono una chicca bellissima e ben contestualizzata. Quindi il corto si becca il primo posto.

2) Questo non è un gioco
Un corto che definirei poetico e commovente, che permette di vivere un'esperienza all'apparenza "banale" tramite gli occhi di una bambina. Ogni volta che leggevo la descrizione reale di un ambiente, cercavo anche io di partire con la mente a immaginarmi come potesse venire trasformato. Anche in questo caso, mi ha ricordato un altro videogioco: Lost in Play.
Le scelte non sono mai semplici, e la scelta dell'oggetto iniziale, unitamente ai punteggi di fine libro, stimolano la rilettura per approfondire le varie strade a disposizione. Unico neo, l'enigma finale che richiede di aver appuntato alcuni numeri nel corso della storia, senza che il libro indicasse al lettore di fare attenzione a eventuali indizi nascosti. In questo modo, di fatto la prima run si trasforma in un "bad ending". Resta tuttavia un corto splendido, nonché uno dei miei preferiti di questa edizione.

19 - Nezumi - La Spia

Un corto collocato nel Giappone feudale, nel quale dovremo difendere il figlio del nostro daimyo da un assedio nemico.

Mi è piaciuta l’ambientazione, ben resa, grazie ai termini ricercati e agli strumenti/armi appropriati.

Mi è piaciuta la prima parte, nella quale abbiamo due strade diverse per sopravvivere all’attacco e passare alla fase successiva.

Non mi è piaciuta molto la seconda parte, al contrario, dove emerge la necessità di individuare la spia, senza però aver ricevuto indizi sulla sua identità (a parte uno che non mi ha convinto molto): avrei preferito una cura maggiore a questa parte della storia che, in teoria, è la più importante del corto. Avrebbe dato anche maggior centralità al tema, pur presente.

Ho apprezzato le illustrazioni, che aumentano l’immersione, e gli haiku finali: non sono convinto che sia sempre stata rispettata la metrica, però in generale sono composti con cognizione di causa.

In definitiva, un corto caratterizzato da una grandissima cura su quasi tutto tranne su un aspetto, che però assume un’importanza capitale nella lettura.

20 - Questo non è un gioco

Un corto che ci farà vivere l’esilarante avventura spionistica immaginata da una bambina e suo padre.

Mi è piaciuta la possibilità di scegliere degli oggetti da portare con sé, con però una capienza limitata.

Mi è piaciuta in generale la narrazione del corto, caratterizzato da un ritmo serrato incentrato sull’azione, ma con personaggi tutti credibili e ben pensati. Ottimo il doppio stile di carattere usato.

Buona anche la meccanica del TIC-TAC. Difficile, quasi impossibile l’enigma finale senza andarsi a riguardare indietro le cose.

Bellissimo il finale con il rapporto di fine missione, che pone l’accento sull’estrema rigiocabilità dell’opera.

In definitiva, uno dei migliori corti dell’intero concorso, e ovviamente il migliore di questa settimana.

21 - Il giusto equilibrio (fuori concorso)

Un corto che non è un corto, ma forse solo una risposta alla sfida/proposta lanciata qui:

ffdesign ha scritto:

Ci sono due modi per dimostrare davanti a Dio e al forum chi di voi due ha ragione.
1) Battersi a duello. Un'ordalia d'altri tempi... credo che all'ultimo sangue possa soddisfare la nostra insana voglia di sangue.
2) Battervi a suon di prosa. Partecipare al concorso con un vostro corto avrebbe potuto soddisfare la nostra insana... ecc. ecc.
In ogni caso, avremmo scoperto e sancito l'annosa questione del  "ne ammazza più la spada o la penna?".

C’è quindi poco da commentare oltre a quanto è già stato detto. Confermo l’idea che chi ha scritto il corto non ha ben centrato alcune caratteristiche dello Show: per esempio, non si può certo parlare di 29cm di distanza, perché il protagonista non ne potrebbe avere la minima idea (e il punto di vista dello Show è il suo).

Simpatica invece l’idea di declinare questa idea attraverso la schizofrenia del protagonista.

Al contrario di quanto scritto da molti, ho apprezzato l’idea di usare più caratteri del dovuto. Sono convinto che sia stato un modo per tirare fuori dalla competizione un corto che non era stato pensato per gareggiare: nel caso in cui ci fosse stata una preselezione come l’anno scorso, con un numero prefissato di corti ammessi al concorso, questo corto sarebbe stato il primo ad essere escluso e non avrebbe tolto spazio a un altro corto. Un’accortezza della quale non ho conferma, ma della quale sono abbastanza convinto.

Classifica:

1. 20 - Questo non è un gioco
2. 19 - Nezumi - La Spia

La mia classifica:

1 – Questo non è un gioco
2 – Il giusto equilibrio
3 – Nezumi

Come ho già detto, il primo è delizioso. È incredibile come l’autore sia riuscito a creare qualcosa di così coinvolgente con delle trovate, un soggetto e dei meccanismi tutto sommato già visti. Grandiosa la doppia soluzione dell’enigma e buono anche l’accenno al “provarci il prossimo anno” come invito a rileggiocare qualora non lo si finisse al primo colpo.
Unica noticina un pochino (ma poco poco) stonata è la rivelazione che il padre si aspettava la “spiata” e che anzi ne è stato compiaciuto e forse ne è stato proprio l’ideatore. Avrei preferito una protagonista un po’ picchiatella e basta.

Il secondo è un Corto-pamphlet e questo fa passare in secondo piano il resto, anche se ci sono snodi narrativi e un minimo di “gioco”. Parte blu spesso pesante, ma la scena del cartello è esilarante!

Nezumi è quello che definisco “un buon compitino”, che non è un difetto e anzi avercene, ma che manca di quel guizzo che lo elevi. C’è una storia interessante, c’è un sistema di gioco efficace, c’è una buona documentazione, c’è un buon ritmo. Tutto è un meccanismo che deve funzionare da manuale senza che sia mai introdotto quel qualcosina che mi faccia pensare a un colpo di genio.
Il concetto di “spia” emerge solo dal metagioco: cioè, visto che quest’anno il tema del concorso è quello, il leggiocatore si aspetta che ce ne sia una ad aver architettato il tutto, e non è che dichiararlo nel finale lo renda più in tema. Le lame che si “protrudono” mi suonano poi assai male e alla lunga l’ostentato ricorso a termini giapponesi è un po’ stucchevole.
Nota di merito per l’idea simpatica degli haiku nei finali.