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Considerazioni di fine concorso

Considerazioni di fine concorso

Credo che il concorso di quest’anno sia stato memorabile, uno dei più interessanti degli ultimi anni, con lavori che rimarranno a lungo nella memoria del forum. E non mi riferisco tanto alla qualità, che comunque c’è stata (ma mi sembra che forse l’anno scorso il livello medio fosse un po’ più alto), quanto alla presenza di opere presentate da autori stranieri (credo), da bambini (immagino) e ovviamente a quelle dal piglio metaforumistico (e almeno di queste sono sicuro). Molto vivaci anche i singoli thread, che non hanno beneficiato solo dei molti utenti nuovi ma anche dell’inedita vis polemica di FinalFabbiX. Come al solito, altri commenti sparsi:

IL TEMA: buono. Non così libero e stimolante come “il venti” o “la terra” ma comunque originale. Come ogni anno l’interpretazione è stata molto soggettiva e ha generato anche pareri opposti sulla centratura o meno del tema, ma anche questo è il bello del concorso e io personalmente apprezzo che dopo anni di decisioni “dall’alto” sia ormai un criterio fisso dato ai votanti per giudicare i Corti. Per me era peggio quando a essere ammessi in concorso (e magari a vincerlo!) erano dei Corti la cui attinenza era contestata dai leggiocatori.

IL SISTEMA DELLA VOTAZIONE: io resto dell’idea che se si deve votare facendo una classifica dei Corti tanto vale rilasciarli tutti insieme per evitare, come hanno evidenziato in molti, eventuali casi di tre opere ottime che finiscono nello stesso girone con l’inevitabile conseguenza di privilegiare un Corto meno buono di un girone debole. E poi quest’anno c’è stato anche il problema dei fuori concorso che ha sballato un po’ la votazione. Ma ogni sistema di votazione ha i suoi pro e contro, e l’anno in cui ci fu effettivamente il rilascio di tutti i Corti in contemporanea praticamente io fui l’unico contento della cosa! sad

RILASCIO: come ho già detto sopra, per me i Corti andrebbero pubblicati tutti in un’unica soluzione e via. Non ho dubbi sul fatto che ci sia stato un sistema casuale che ha determinato i Corti per i gironi, e il fato ha voluto che ne abbia messi alcuni tra i più infiammatori (The Curfew e il mio) proprio alla fine, per mantenere vivo il traffico sul forum. Bravo sistema casuale!

LA COPERTINA: purtroppo ho vissuto con un po’ di frustrazione questo aspetto… dato l’argomento del mio Corto avrei trovato perfetta una fotografia del cruscotto della mia auto da modificare un po’. Ne avevo anche chiesto lumi agli organizzatori che mi hanno risposto sia pubblicamente sul forum che in PM, ma ho frainteso le risposte pensando che potessero essere ammesse solo opere realizzate in maniera analogica senza alcun intervento digitale – mentre il divieto era solo per l’uso dell’intelligenza artificiale. Così ho perso tempo per presentare il Corto (pronto dopo due o tre giorni dal bando) perché non mi veniva un acquerello come volevo e alla fine ho ripiegato sui pastelli a olio.

“IAN FLEMING… COS’HAI FATTO, IAN FLEMING!” (da pronunciarsi come Totò redarguiva Garibaldi): questo concorso mi ha aperto gli occhi su una cosa su cui non avevo mai riflettuto, ovvero che l’immagine di “spia” incarnata da James Bond è totalmente artefatta ma profondamente innestata nell’immaginario collettivo. Non che io sia mai stato un grande fan del personaggio, e da quel poco che lo conosco mi rendo conto che abbia un lato volutamente esagerato e a volte grottesco (lo smoking sotto la tuta da sub… l’auto con tutti i gadget…), ma è incredibile come sia riuscito ad attecchire a livello popolare definendo lo standard dominante della “spia”. Una trattazione più realistica dell’argomento, per quanto drammatizzata a fini narrativi, la si può trovare in film come Le Vite degli Altri, Il Ponte delle Spie, Münich, Syriana
Come probabilmente già saprete, si narra che Fleming facesse parte della task force esoterica che contava tra gli altri Winston Churchill e Aleister Crowley e che elesse il simbolo del V for Victory da contrapporre al simbolo-sigillo della svastica. Dà da pensare, questa cosa.

SANGUE NUOVO: mai come in questa edizione ho riscontrato tanti votanti nuovi che non hanno mollato il colpo subito dopo un girone ma ci hanno accompagnato fino alla fine o quasi. Credo sia l’anno in cui i singoli thread hanno avuto più commenti, anche se occasionalmente inquinati da off-topic che comunque ci sono sempre.
[seguirà come al solito dimostrazione che mi sbaglio e che per le leggi della statistica avere 10 pagine di thread significa averne meno di 5]
Sicuramente c’entra il fatto che molti votanti erano anche autori, e probabilmente come al solito l’anno prossimo non li vedremo più, ma è stato piacevole vedere un’edizione così vivace e movimentata.
Non solo: come abbiamo visto, quest’anno c’è stato il primo scontro generazionale tra utenti. Da una parte i “vecchi” del “è solo un gioco tra amici”, dall’altra i “giovani” del “il concorso deve essere una cosa seria”. Anche se propendo nettamente di più per la prima tendenza non credo che le due visioni siano necessariamente in antitesi e possono benissimo convivere. Frizzi, lazzi e metaforumismo non inficiano il buon esito del concorso. E la cosa dovrebbe essere ancora più evidente in un anno in cui i Lennon-McCartney del librogame ci hanno offerto un Corto in cui c’era un gioco nel gioco.

FUORI CONCORSO DICHIARATI: come ho già detto altrove, per me non è stata una buona idea, meglio mantenere il mistero ed eventualmente lasciare ai leggiocatori scoprire che un Corto non è in concorso: ci si approccia in maniera diversa alla leggiocata e ci può essere il colpo di scena quando viene rivelato che un Corto non era in concorso.

LE CRITICHE PER CRESCERE E MIGLIORARE: un concetto che è emerso con una certa frequenza è questo. Posso capire il concetto in sé, ma non capisco a cosa sia finalizzato. Da quello che ho letto nei commenti mi sembra che una buona percentuale dei partecipanti al concorso lavori già a vario titolo nell’editoria, quindi la pubblicazione di eventuali opere non dovrebbe essere difficoltosa, o almeno meno ardua che per un aspirante al di fuori dell’ambiente. L’ambìto perfezionamento sarebbe quindi finalizzato al successo commerciale? Non so se nel settore dei librogame ci siano poi tutti questi soldi da fare (oltre al fatto che il successo di qualsiasi prodotto creativo non è necessariamente legato alla sua qualità). Potrei capire il desiderio di appagare un circolo ristretto di cui ci si sente parte, ma far combaciare le priorità di chi privilegia l’aspetto letterario su quello ludico e viceversa è pressoché impossibile. Se poi si cerca solo la pacca sulla spalla dell’amico al bar già il fatto di aver concretamente realizzato qualcosa dovrebbe bastare a riceverla, no?
Insomma, per me il concorso dei Corti è più che altro una piazza in cui sperimentare senza limiti e senza patemi.

FACEBOOK: hic sunt leones. Mai coperto. Se da una parte c’è stata la sorpresa di vedere certi risultati prevedibili ma non scontati (quindi un bel po’ di suspense) l’idea che gente esterna al forum voti i Corti mi ha fatto sentire il concorso meno “mio” o “nostro”. Ma tutto fa brodo.

GGigassi
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Re: Considerazioni di fine concorso

Tutte ottime osservazioni, ma...

GGigassi ha scritto:

RILASCIO: come ho già detto sopra, per me i Corti andrebbero pubblicati tutti in un’unica soluzione e via. Non ho dubbi sul fatto che ci sia stato un sistema casuale che ha determinato i Corti per i gironi, e il fato ha voluto che ne abbia messi alcuni tra i più infiammatori (The Curfew e il mio) proprio alla fine, per mantenere vivo il traffico sul forum. Bravo sistema casuale!

Qui non sono d'accordo. Un calendario iterativo settimanale ha l'effetto di tenere l'attenzione desta per tante settimane di seguito. Rilasciare tutto assieme provocherebbe da una parte l'abbandono di tanti a fronte di un impegno che può sembrare soverchiante se preso integralmente, e dall'altra l'effetto da serie tv bingwatched di netflix al day 1: dopo una settimana di commenti non ne parla più nessuno.

Le formule iterative e i gironi sono molto più triggeranti, e più a lungo.

"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
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Mornon
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Re: Considerazioni di fine concorso

Ecco, appunto, ero l'unico a cui quel sistema era piaciuto. sad

GGigassi
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Re: Considerazioni di fine concorso

Da neofita mi permetto di fare anch’io qualche considerazione finale sul concorso e di rispondere a GGigassi.

Mi soffermerò in particolare su quello che non mi ha convinto e che secondo me andrebbe migliorato. Per non sembrare solo un criticone disfattista ci tengo anche a dire che penso abbiano funzionato tantissime cose, dal rilascio settimanale di tre corti al sistema di votazione, dal sorteggio casuale dei gironi mitigato dal ripescaggio alle copertine ecc…

Passiamo a cosa non mi è piaciuto:

FUORI BANDO: come ho già detto nella settimana 7 per me non dovrebbero partecipare perché alterano i gironi in cui vengono inseriti. Darei comunque agli autori la possibilità di correggere piccole sviste involontarie prima dell’inizio del concorso (vedi Sombra e The Curfew).

DURATA: penso che duri leggermente troppo e che questo finisca per penalizzare i corti delle ultime settimane che vengono letti da meno persone. Lo ridurrei a 5 o 6 settimane (in base al numero di corti candidati) e lascerei ai giudici l’onere di una preselezione. I corti scartati potrebbero comunque essere letti e ricevere dei feedback nella prima settimana del concorso. In alternativa potrebbero ricevere dei feedback solo dai giudici.

ATTINENZA AL TEMA: per me ha poco senso che venga usato come criterio di valutazione in quanto il concorso ha dimostrato che è interpretabile in maniera molto soggettiva. Non mi sembra giusto che alcuni corti siano stati penalizzati perché il votante aveva una sua idea di spia che non combaciava con quella dell’autore, comunque legittima. D’altra parte imporre una definizione rigida del tema genererebbe il rischio di corti troppo simili tra loro. La soluzione per me potrebbe essere escludere i corti palesemente fuori tema durante la preselezione (ma l’autore deve poter esporre le proprie ragioni prima che venga presa una decisione). I corti ammessi dai giudici NON dovrebbero invece in alcun modo essere valutati in base all’attinenza al tema.


GGigassi ha scritto:

Anche se propendo nettamente di più per la prima tendenza non credo che le due visioni siano necessariamente in antitesi e possono benissimo convivere. Frizzi, lazzi e metaforumismo non inficiano il buon esito del concorso.

Sono d’accordo ma, come già detto, a patto che si rispetti il bando.

GGigassi ha scritto:

un concetto che è emerso con una certa frequenza è questo. Posso capire il concetto in sé, ma non capisco a cosa sia finalizzato. Da quello che ho letto nei commenti mi sembra che una buona percentuale dei partecipanti al concorso lavori già a vario titolo nell’editoria, quindi la pubblicazione di eventuali opere non dovrebbe essere difficoltosa, o almeno meno ardua che per un aspirante al di fuori dell’ambiente. L’ambìto perfezionamento sarebbe quindi finalizzato al successo commerciale? Non so se nel settore dei librogame ci siano poi tutti questi soldi da fare

Se ho capito bene stai dicendo che un autore di librogame non dovrebbe ambire a migliorarsi perché nel settore non girano soldi e fondamentalmente non è un professionista. Se è così non sono d’accordo, anzi, penso che l’ambizione a migliorarsi in una qualsiasi attività che si svolge per passione e non per altri fini sia assolutamente legittima e nobile.
Per quanto riguarda la pubblicazione: non so se tu sia mai stato pubblicato ma per quella che è la mia esperienza posso dirti che regala tantissime soddisfazioni, a prescindere dall’aspetto economico. Per me, che non sono nessuno e non sono abituato a certe cose, anche solo leggere il mio nome sulla copertina di un libro è stata una grande soddisfazione. Poi per carità i soldi sono pochi, non ti cambiano la vita, ma parliamo comunque di cifre a tre zeri che proprio schifo non fanno.

m0ch
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Re: Considerazioni di fine concorso

m0ch ha scritto:


DURATA: penso che duri leggermente troppo e che questo finisca per penalizzare i corti delle ultime settimane che vengono letti da meno persone.

Questo è sempre stato un problema, eccetto le primissime edizioni dove i racconti dovevano essere ultracorti ed erano una manciata. All’epoca il concorso era riservato al forum, che non era esponenzialmente più frequentato di oggi. Ironicamente, qualche anno dopo, proprio questo aspetto cominciò a danneggiare i racconti pubblicati nelle ultime settimane: i Corti si erano fatti più numerosi e più lunghi, gli utenti erano sempre quelli, il concorso iniziava tardi e si protraeva a primavera inoltrata, perdendo molto seguito. Lo ricordo bene, perché uno dei miei Corti fu nettamente penalizzato dall’essere pubblicato per ultimo.

EGO
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Re: Considerazioni di fine concorso

io suggerirei di fare come Sanremo, nella stessa sessione dividere i corti in gara tra "big" e "esordienti/prime armi", con due classifiche distinte.
In questo modo avremmo due "gironi" a settimana, dimezzando i tempi, e potremmo mettere in competizione autori più o meno dello stesso livello.
ovviamente è una proposta come tante

Piango perché una volta ero un fratello, ed ora non lo sono più (K.Von Erich)

djmayhem
Re dei refusi
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Re: Considerazioni di fine concorso

Il primo anno in cui partecipai organizzammo un “Salon des Refusés”, o meglio un controfestival visto che si era in concomitanza con Sanremo, ma non ci filò nessuno. Oggi forse le cose potrebbero essere diverse. Mi pare che l’anno scorso i fuori concorso iniziali ebbero un minimo di seguito.

È da tempo che rispunta sul forum l’idea di un concorso a partecipazione limitata con una decina di Corti selezionati dagli organizzatori. Forse il concorso 2025 potrebbe essere l’occasione per sperimentare questo sistema.

Non capisco dove sia lo svantaggio per i partecipanti nel fisiologico calo di votanti nel corso delle settimane: meno gente che vota significa anche meno possibilità di ricevere un voto negativo, no? O di finire in una posizione bassa come nel caso di quest’anno.
Potrebbe al massimo verificarsi il fenomeno di voti dati a caso o per amicizia (o inimicizia) verso l’autore che uno crede di avere individuato, ma nel corso degli anni sono state introdotte e perfezionate “reti di sicurezza” per evitare questi problemi, come quest’anno l’obbligo di votare in almeno tre gironi su sette.
Poi, certo, capisco che possa non essere piacevole che il proprio lavoro venga letto di meno rispetto a quello degli altri nelle prime settimane più partecipate. Basterebbe rilasciare tutti i Corti in un’unica soluzione… rolleyes

GGigassi
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Re: Considerazioni di fine concorso

GGigassi ha scritto:

Non capisco dove sia lo svantaggio per i partecipanti nel fisiologico calo di votanti nel corso delle settimane: meno gente che vota significa anche meno possibilità di ricevere un voto negativo, no? O di finire in una posizione bassa come nel caso di quest’anno.
Potrebbe al massimo verificarsi il fenomeno di voti dati a caso o per amicizia (o inimicizia) verso l’autore che uno crede di avere individuato, ma nel corso degli anni sono state introdotte e perfezionate “reti di sicurezza” per evitare questi problemi, come quest’anno l’obbligo di votare in almeno tre gironi su sette.
Poi, certo, capisco che possa non essere piacevole che il proprio lavoro venga letto di meno rispetto a quello degli altri nelle prime settimane più partecipate. Basterebbe rilasciare tutti i Corti in un’unica soluzione… rolleyes

Esatto, sono state introdotte reti di sicurezza proprio per questo.
Anni fa, arrivare come ultimo partecipante in gara, alla NONA settimana di concorso, con un racconto solo a settimana, voleva dire ritrovarsi a essere giudicati dai quattro gatti che non si stavano preparando alle ferie come gli altri. Quattro gatti che, in gran parte, erano già rimasti folgorati da un buon Corto nelle settimane precedenti e non avevano più molta voglia di riaprire i giochi riconsiderando la propria classifica personale, già ampiamente decisa.

Pochi anni fa, il concorso ha tenuto botta nonostante i racconti in gara sfiorassero la trentina, con alcuni di lunghezza e complessità spropositate (e magari fuori concorso). Un bel miglioramento, rispetto ai vecchi tempi. Avere più racconti in lizza nella stessa settimana favorisce la competizione e la continua ridiscussione della propria classifica personale.

EGO
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Re: Considerazioni di fine concorso

Mi sono preso qualche giorno per ragionare su queste questioni e dire anche io la mia.

Premetto che lo faccio stringendo la mano agli organizzatori per l'anima che ci hanno messo, e alla community che il forum ha saputo costruire attorno a sè negli anni per aver dato vita all'ennesima edizione di un concorso ormai storico e, secondo me, di gran valore. Anche perchè in verità non ho particolari reprimende da offrire. Piuttosto ho qualche impressione che vorrei condividere, specialmente riguardo al tema.

GGigassi ha scritto:

IL TEMA: buono. Non così libero e stimolante come “il venti” o “la terra” ma comunque originale. Come ogni anno l’interpretazione è stata molto soggettiva e ha generato anche pareri opposti sulla centratura o meno del tema, ma anche questo è il bello del concorso e io personalmente apprezzo che dopo anni di decisioni “dall’alto” sia ormai un criterio fisso dato ai votanti per giudicare i Corti. Per me era peggio quando a essere ammessi in concorso (e magari a vincerlo!) erano dei Corti la cui attinenza era contestata dai leggiocatori.

Il tema a me è piaciuto. Ho dato un'occhiata a quelli degli anni scorsi e mi è parso di gran lunga tra i più interessanti. Personalmente sono fermamente dell'idea che "restrictions foster creativity" e quindi preferisco temi un po' più stringenti, per quanto comunque interpretabili, come quello di quest'edizione, rispetto a cose davvero ampie come "il viaggio" che davvero sono attaccabili a qualsiasi storia.

M0ch ha scritto:

ATTINENZA AL TEMA: per me ha poco senso che venga usato come criterio di valutazione in quanto il concorso ha dimostrato che è interpretabile in maniera molto soggettiva. Non mi sembra giusto che alcuni corti siano stati penalizzati perché il votante aveva una sua idea di spia che non combaciava con quella dell’autore, comunque legittima. D’altra parte imporre una definizione rigida del tema genererebbe il rischio di corti troppo simili tra loro. La soluzione per me potrebbe essere escludere i corti palesemente fuori tema durante la preselezione (ma l’autore deve poter esporre le proprie ragioni prima che venga presa una decisione). I corti ammessi dai giudici NON dovrebbero invece in alcun modo essere valutati in base all’attinenza al tema.

Il principale problema che ho percepito riguardo al tema, nelle discussioni, non è stato tanto deciderne la definizione, ma il significato. Ci si è scannati sul fatto che il tal personaggio o il tal oggetto fossero o meno una spia, e di fatto non si è arrivati a nulla: corti che buona parte dell'utenza ha definito fuori tema sono stati difesi da altri che li ritenevano pienamente centrati, e ciò nel concreto non ha portato a niente, se non a domandarsi che farsene del tema in sede di valutazione. La vera domanda che nessuno si è posto, secondo me, è "cos'è il tema"? Ed è una domanda che secondo me dovrebbe trovare una risposta l'anno prossimo, che secondo me emerge anche dal post di M0ch, parafrasando un po' il discorso.

Si vuole che sia un tema obbligatorio in senso drammaturgico? Si vuole che sia un personaggio chiaramente identificabile come tale? Si vuole che sia un qualcosa che deve comparire, anche senza essere cruciale? Si vuole che sia un tono? Un genere? È sufficiente ammiccare in quella direzione o deve essere centrale? È qualcosa che esiste solo per dare una direzione di massima al design degli autori? Oppure deve tassativamente entrare nelle meccaniche di gioco? E che succede se qualcuno ha da obiettare riguardo alla pertinenza del corto? È la giuria che decide se quel corto è a tema? Se no, che se ne fanno i votanti? Devono usarlo come metro di valutazione o possono farlo?

A me piace che il concorso sia a tema. Quel che non mi piace è che non si sappia, in parole povere, in che consista il tema. Il suo ruolo nel regolamento del concorso è piuttosto nebuloso, e credo che questa cosa abbia causato molti dei confronti in sede di valutazione. Confronti di per sè interessantissimi, ma che nel concreto non hanno portato a niente, se non a degli agree to disagree che su un argomento così centrale (perchè il tema, in un concorso a tema, necessariamente deve essere centrale, ragionando per via lessicale) penso dovrebbero essere eccezioni, non la norma. Non ce ne facciamo nulla di un tema se non sappiamo cosa significhi.

GGigassi ha scritto:

IL SISTEMA DELLA VOTAZIONE: io resto dell’idea che se si deve votare facendo una classifica dei Corti tanto vale rilasciarli tutti insieme per evitare, come hanno evidenziato in molti, eventuali casi di tre opere ottime che finiscono nello stesso girone con l’inevitabile conseguenza di privilegiare un Corto meno buono di un girone debole. E poi quest’anno c’è stato anche il problema dei fuori concorso che ha sballato un po’ la votazione. Ma ogni sistema di votazione ha i suoi pro e contro, e l’anno in cui ci fu effettivamente il rilascio di tutti i Corti in contemporanea praticamente io fui l’unico contento della cosa! sad

Il sistema di votazione a me piace. Personalmente credo che sia un po' troppo generoso, perchè a conti fatti metà dei corti sono arrivati in finale. Con numeri così bassi di partecipanti personalmente sarei per adottare misure draconiane tipo abolire i ripescaggi, oppure ridurre il numero di gironi così da avere un solo finalista tra quattro o cinque corti, non tra tre.

Mornon ha scritto:

Tutte ottime osservazioni, ma...

GGigassi ha scritto:

RILASCIO: come ho già detto sopra, per me i Corti andrebbero pubblicati tutti in un’unica soluzione e via. Non ho dubbi sul fatto che ci sia stato un sistema casuale che ha determinato i Corti per i gironi, e il fato ha voluto che ne abbia messi alcuni tra i più infiammatori (The Curfew e il mio) proprio alla fine, per mantenere vivo il traffico sul forum. Bravo sistema casuale!

Qui non sono d'accordo. Un calendario iterativo settimanale ha l'effetto di tenere l'attenzione desta per tante settimane di seguito. Rilasciare tutto assieme provocherebbe da una parte l'abbandono di tanti a fronte di un impegno che può sembrare soverchiante se preso integralmente, e dall'altra l'effetto da serie tv bingwatched di netflix al day 1: dopo una settimana di commenti non ne parla più nessuno.

Le formule iterative e i gironi sono molto più triggeranti, e più a lungo.

Sono d'accordo con Mornon: con questi numeri rischiamo seriamente che pubblicandoli tutti in massa la gente non segua il concorso dalla seconda settimana in avanti. L'hype ci serve per mantenere alta la soglia dell'attenzione.

GGigassi ha scritto:

FUORI CONCORSO DICHIARATI: come ho già detto altrove, per me non è stata una buona idea, meglio mantenere il mistero ed eventualmente lasciare ai leggiocatori scoprire che un Corto non è in concorso: ci si approccia in maniera diversa alla leggiocata e ci può essere il colpo di scena quando viene rivelato che un Corto non era in concorso.

Mah, non vedo perchè far perdere tempo alla gente. Se un concorso è fuori dai giochi perchè non ha rispettato le regole, consapevolmente o meno, lo si fa fuori e pace. Dispiace se questa cosa toglie interesse da qualche corto simpatico, ma insomma, è un concorso, c'è un regolamento, se uno non lo rispetta è poi anche giusto che venga fatto fuori senza troppi complimenti. Ci sono state settimane in cui si è parlato più dei corti eliminati che di quelli in gara, e questa cosa non ha senso. Secondo me dei corti fuori concorso bisognerebbe parlarne in una sezione a parte, affinchè non tolgano visibilità a chi invece è in concorso.

GGigassi ha scritto:

LE CRITICHE PER CRESCERE E MIGLIORARE: un concetto che è emerso con una certa frequenza è questo. Posso capire il concetto in sé, ma non capisco a cosa sia finalizzato. Da quello che ho letto nei commenti mi sembra che una buona percentuale dei partecipanti al concorso lavori già a vario titolo nell’editoria, quindi la pubblicazione di eventuali opere non dovrebbe essere difficoltosa, o almeno meno ardua che per un aspirante al di fuori dell’ambiente. L’ambìto perfezionamento sarebbe quindi finalizzato al successo commerciale? Non so se nel settore dei librogame ci siano poi tutti questi soldi da fare (oltre al fatto che il successo di qualsiasi prodotto creativo non è necessariamente legato alla sua qualità). Potrei capire il desiderio di appagare un circolo ristretto di cui ci si sente parte, ma far combaciare le priorità di chi privilegia l’aspetto letterario su quello ludico e viceversa è pressoché impossibile. Se poi si cerca solo la pacca sulla spalla dell’amico al bar già il fatto di aver concretamente realizzato qualcosa dovrebbe bastare a riceverla, no?
Insomma, per me il concorso dei Corti è più che altro una piazza in cui sperimentare senza limiti e senza patemi.

L'ambito perfezionamento è, secondo me, evidentemente rivolto a produrre giochi migliori in futuro, o una versione migliore del gioco in questione qualora si decida di farlo, per una ragione o per l'altra. E se anche uno non lo farà penso che sia giusto dire "fossi in te farei questo per raddrizzare il tiro". È un concorso di design, e allora parliamo di come migliorare questo design. Poco importa se poi gran parte di questi lavori non vedranno la luce. È anche un buon modo per confrontarsi, tra utenti, sulle cose che funzionano meno bene in un lavoro.

Ho letto tempo fa che le case editrici tendono a non pubblicare lavori già usciti sui LibriNostri. Per me è follia. Sta di fatto che almeno La Trattativa prevedo di metterlo a posto e farlo uscire in una versione migliorata (La Trattativa - REDUX, come Apocaylpse Now e Postal), autopubblicandolo a partire da settembre, e forse anche da inizio giugno. Spero che altri faranno lo stesso, e confido che se dovessero farlo i suggerimenti che avranno ricevuto li aiuteranno a farlo.

GGigassi ha scritto:

FACEBOOK: hic sunt leones. Mai coperto. Se da una parte c’è stata la sorpresa di vedere certi risultati prevedibili ma non scontati (quindi un bel po’ di suspense) l’idea che gente esterna al forum voti i Corti mi ha fatto sentire il concorso meno “mio” o “nostro”. Ma tutto fa brodo.

Facebook è stato un caso interessante: ho notato che le tendenze di voto là erano drammaticamente diverse, talvolta, rispetto a quelle che si vedevano sul forum. Me ne sono accorto ovviamente nel caso de La trattativa, che su Facebook è stato affossato mentre qui ha preso abbastanza primi posti da salvarsi per il rotto della cuffia, ma anche con Le chat noir che in sede di ripescaggio qui non si è filato quasi nessuno mentre su FB ha avuto una standing ovation che l'ha fatto finire dritto dritto in finale.

Sarà interessante, nel tempo, tenere monitorata la cosa.

In generale, comunque, credo che questa doppia modalità di voto sia l'ideale per mantenere il concorso vivo e vegeto. Dispiace se è difficile costruire un dialogo tra i due blocchi di votanti, ma è la cosa migliore per mantenere ampio il giro attorno al concorso.

M0ch ha scritto:

DURATA: penso che duri leggermente troppo e che questo finisca per penalizzare i corti delle ultime settimane che vengono letti da meno persone. Lo ridurrei a 5 o 6 settimane (in base al numero di corti candidati) e lascerei ai giudici l’onere di una preselezione. I corti scartati potrebbero comunque essere letti e ricevere dei feedback nella prima settimana del concorso. In alternativa potrebbero ricevere dei feedback solo dai giudici.

Ridurrei anche io a 5 o 6 gironi, a cui si aggiunge ovviamente il girone finale, ma non metterei una preselezione. Come dicevo sopra, concentrerei i corti così da creare molto più macello. Cosa che tra l'altro renderebbe il concorso anche più "dinamico", rendendolo attraente per il pubblico.

djmayhem ha scritto:

io suggerirei di fare come Sanremo, nella stessa sessione dividere i corti in gara tra "big" e "esordienti/prime armi", con due classifiche distinte.
In questo modo avremmo due "gironi" a settimana, dimezzando i tempi, e potremmo mettere in competizione autori più o meno dello stesso livello.
ovviamente è una proposta come tante

Fossimo almeno in sessanta sì, ma con 21 partecipanti, corti eliminati inclusi, è impensabile optare per un'ulteriore divisione in due dei lavori. Avresti una serie A e una serie B con neanche dieci corti ognuna, entro cui determinare un podio sul quale finirebbero un terzo dei contendenti. Va bene che non siamo qua per farci neri, ma lasciamolo un minimo di competizione (e, sopratutto, non obblighiamo gli organizzatori a decidere chi è abbastanza meritevole da passare alla "classe avanzata")!

il mietitore
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Re: Considerazioni di fine concorso

Prima di esporvi le mie opinioni personali sull’anno, ci tengo a correggere qualche inesattezza e qualche opinione che rispunta ciclicamente, ma che, dati alla mano, è oggettivamente sbagliata.

GGigassi ha scritto:

IL SISTEMA DELLA VOTAZIONE: io resto dell’idea che se si deve votare facendo una classifica dei Corti tanto vale rilasciarli tutti insieme

Questa cosa è già stata provata nel 2021 e non funziona. In quell’anno c'è stato un crollo delle votazioni e il concorso è quasi morto. Per piacere, quando riproponi questa idea, dì in modo chiaro che non stai parlando di un’ipotesi, ma di un test concreto che è già stato fatto e ha già fallito.

GGigassi ha scritto:

Non solo: come abbiamo visto, quest’anno c’è stato il primo scontro generazionale tra utenti. Da una parte i “vecchi” del “è solo un gioco tra amici”,

Non è corretto. Le prime edizioni erano molto serie. Anzi, l’idea di concorso “per divertirsi” è, paradossalmente, molto moderna.

m0ch ha scritto:

La soluzione per me potrebbe essere escludere i corti palesemente fuori tema durante la preselezione (ma l’autore deve poter esporre le proprie ragioni prima che venga presa una decisione).

Questa era la modalità che è stata usata per anni, e per anni il tema è stato alla base dei litigi più feroci del concorso. Io stesso una volta sono stato messo fuori concorso per una conclamata ignoranza dei giudici, e il medesimo anno ha vinto un corto completamente fuori tema, fra le polemiche generali. Non sto dicendo che il sistema attuale funziona, ma che oggettivamente abbiamo i dati per bocciare la tua proposta. Il sistema attuale è molto meglio di uno calato dall'alto.

djmayhem ha scritto:

io suggerirei di fare come Sanremo, nella stessa sessione dividere i corti in gara tra "big" e "esordienti/prime armi", con due classifiche distinte.
In questo modo avremmo due "gironi" a settimana, dimezzando i tempi, e potremmo mettere in competizione autori più o meno dello stesso livello.
ovviamente è una proposta come tante

Questa proposta non tiene conto di due dati oggettivi. Il primo è che avere 4 o 5 corti a settimana è troppo per la maggior parte degli utenti. Fare due concorsi paralleli è troppo.

Il secondo è che, come è già stato detto i neofiti NON sono in svantaggio. Avevo fatto la statistica l’anno scorso ed era chiarissima. Negli anni i neofiti hanno ottenuto ottimi piazzamenti, hanno vinto e hanno surclassato autori con multiple pubblicazioni alle spalle.

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