Riassumo le mie brevi impressioni sui 6 "numeri" di Gamebooks Adventures usciti finora su iOS:

#1: An assassin in Orlandes, di S.P. Osborne: bellissimo, il miglior "libro" interattivo che io abbia letto da parecchio tempo, ampiamente superiore a gran parte dei Fighting Fantasy. Scritto molto bene, stile coinvolgente, grandi atmosfere, situazioni sempre interessanti, complesso al punto giusto, difficoltà ben calibrata e disegni PAZZESCHI. Quello che lo rende davvero vincente, e per me il migliore di tutta la serie, è che ogni situazione è sviluppata quanto basta, ma non prende mai il sopravvento sulle altre in termini di lunghezza o importanza, rendendole così tutte memorabili. Ci sono alcune chicche da brividi, le sfide non sono mai banali, il caso è ridotto al minimo. L'unico neo è la parte finale, troppo sbrigativa, meno creativa e completabile solo seguendo il percorso giusto. Ma l'avventura è talmente ricca di posibilità e risvolti nascosti che è un vero piacere rigiocarla più volte per esplorare tutto. La serie inizia davvero col botto!

#2: The siege of the Necromancer, di Neil Rennison. Molto buono! Come scrissi qualche tempo fa, ha dei problemi di bilanciamento, visto che la difficoltà è molto elevata: ci sono molte prove di Fitness, e i combattimenti, specie quelli finali, vanno dall'impegnativo al difficilissimo. Inoltre è impossibile finirlo la prima volta senza trovare il best path; una volta sbloccato il Cheat Mode, si può percorrere la strada alternativa. Non è molto originale, ma ha delle ottime idee ed è l'episodio della serie che maggiormente ricorda lo stile di gioco di Steve Jackson. Anche qui, buon livello di scrittura e disegni MOSTRUOSI. Se fosse leggermente più facile nelle parti finali sarebbe perfetto, ma probabilmente, se lo fosse, sarebbe anche una delusione!

#3: Slaves of Rema, di Gaetano Abbondanza: bello! È sorprendentemente breve e la parte finale non ha il sapore di una vera conclusione, ma compensa con situazioni di grande impatto (come il Cimitero Capitolino, splendido) e uno stile molto maturo ed evocativo. Ampie possibilità di scelta, difficoltà stranamente elevata all'inizio ma più moderata in seguito; disegni BUONI, ma non come nei primi due volumi. Molto emozionante e avvincente, devo ancora esplorarlo tutto per bene.

#4: Revenant Rising, di Kieran Coghlan: ben fatto. Eccellente varietà, un po' vanificata dai check "livingstoniani" nel finale e da una difficoltà non tremenda come nell'episodio 2, ma comunque alta. Come creatività e coinvolgimento, specialmente nella parte iniziale, non è all'altezza dei suoi predecessori, ma è interessante lo stesso per la quantità di alternative che offre in ogni scena. Sarebbe forse più coinvolgente se i disegni non fossero RIDICOLI! Intendiamoci, io non so disegnare nemmeno così, ma questo stile cartoonesco e sbozzato è indegno del livello di qualità visto nei primi 3 numeri!

#5: Catacombs of the Undercity, di Andrew Wright: è l'unico che finora non ho completato. È più lungo degli altri, ma è soprattutto l'estensione delle varie situazioni ad essere eccessiva (siamo oltre gli 800 paragrafi), rendendo l'avventura dispersiva e pesante. Se i dadi non ti sorridono è facilissimo morire dopo pochi paragrafi, e ci sono troppe strade ed oggetti per tenerne ben conto mentalmente. Credo che questa mole non sia adatta al medium; in cartaceo avrebbe reso di più. Data poi l'ambientazione, lo stile di scrittura, pur buono, non riesce a coinvolgere e interessare, e la storia non è granché accattivante. I disegni comunque sono STREPITOSI.

#6: The Wizard from Tarnath Tor, di Al Sander: ben fatto. Un po' breve, e mi lascia assai perplesso la gestione del denaro nella parte iniziale, dandomi l'idea che l'autore abbia voluto espressamente riservare alcune opzioni ad una partita con Cheat Mode: diventa infatti presto chiaro che alcuni acquisti rendono pressoché impossibile completare l'avventura, precludendone altri di enorme importanza. Altra pecca è lo stile, assai più zoppicante degli altri sia grammaticalmente che narrativamente, e mi pare che ci sia una certa mancanza di editing. La storia è un po' ingenua e non del tutto coerente, ma sono le varie situazioni a rendere speciale e interessante l'avventura. La difficoltà non è bassa ma neanche proibitiva, i disegni sono OTTIMI. Buona avventura, ma le manca qualcosa di speciale.

Ma si riesce a farli girare anche su pc in qualche modo, con qualche applicazione ad hoc?

kingfede ha scritto:

Ma si riesce a farli girare anche su pc in qualche modo, con qualche applicazione ad hoc?

In effetti mi sembra assurdo limitare le potenzialità di vendita di questi libri ai soli possessori di un Iphone.
Non c'è proprio modo?

kingfede ha scritto:

Ma si riesce a farli girare anche su pc in qualche modo, con qualche applicazione ad hoc?

A occhio e croce direi proprio di no ed è un peccato.

EGO ha scritto:

o sono dei fanatici che sovvenzionano il progetto in perdita pur di far uscire i librogame che avevano nel cassetto da una vita

Chissà perché questa prima ipotesi mi convince di più della seconda...

kingfede ha scritto:

È uscito Temple of the Spider God, il nuovo librogame di Jonathan Green

E purtroppo, essendo il primo episodio a presentare una nuova grafica e nuove impostazioni, è strapieno di bug. Tanto che, due o tre giorni dopo l'uscita, c'era già un update da scaricare, che però non ha risolto tutti i problemi.

La grafica dell'app è stata rivista in gran parte, a cominciare dall'icona, che non presenta il numero 7 nell'angolino, come se alla Tin Man volessero creare una "nuova serie". Parte dell'interfaccia e tutte le finestre di gioco sono state ridisegnate, con risultati non sempre migliori di quelli vecchi. Su iPod Touch mi dispiace in particolar modo la galleria dei disegni e degli achievement, nettamente peggiorata. A livello di gioco, per qualche motivo hanno eliminato l'uso della Fitness durante le fasi di difesa, lasciandolo solo nelle fasi di attacco: questo è gravissimo, visto che contro avversari difficili è molto meglio sfruttare la Fitness per difendersi piuttosto che per colpire. Doppiamente grave vista la quantità di combattimenti dell'avventura, tipica di Green.

Non è molto piacevole leggere continuamente "and once again you have to FIGHT!" o "and once more you have to FIGHT for your life" ogni manciata di paragrafi. Le battaglie in genere sono contro nemici sconfiggibili in un colpo o due, ma io con i dadi ho avuto quasi sempre una sfiga pazzesca. Senza contare che subito all'inizio della storia ci sono DUE combattimenti, e se ti va male un tiro hai buone chance di morire subito, o di ricevere danni pesantissimi. Non manca naturalmente il check finale, che richiede di aver seguito se non un vero true path, una serie di almeno 4 passaggi obbligati.

Green stranamente è stato molto meno prolisso degli autori dei libri precedenti: mancano i lunghi paragrafi introduttivi dei primi 6 "libri". Peccato che poi la cosa si rifletta anche nel finale, che è brevissimo e sa parecchio di presa per i ciap.

Il difetto imperdonabile sono comunque alcuni bug tuttora da risolvere. Ho dovuto giocare l'avventura su iPad perché su iPod, ogni tiro di dadi veniva ripetuto due volte. Se facevo un tiro di Fitness e poi nel paragrafo dopo avevo un combattimento, quando cliccavo su FIGHT mi riapriva la finestra del tiro di Fitness precedente, e dovevo ripeterlo per accedere al combattimento. Dopodiché, al tiro successivo, mi riapriva la finestra di combattimento e dovevo ricombattere prima di proseguire... un delirio.
Su iPad sono riuscito a finire senza che si presentasse questo bug, ma ne ho incontrati altri. Tutti i segnalibri, pur rimandando al paragrafo giusto, vengono salvati col numero di paragrafo sbagliato. In un determinato bivio, molto vicino alla fine, ti viene chiesto se hai raccolto tutte le parti di un messaggio; se non le hai trovate tutte, non puoi selezionare la risposta negativa, e rimani bloccato. Puoi proseguire solo se le hai trovate tutte, oppure nessuna.
Ad un altro paragrafo, faccio un tiro di Fitness e poi l'app si blocca. Se la riavvio, posso rifare il tiro e proseguire, ma se in seguito ricarico un segnalibro precedente e torno a quel paragrafo, si blocca di nuovo.
Infine, un paragrafo mi ha rimandato erroneamente ad uno che si trova più indietro nella storia.

In definitiva l'avventura non è affatto male, anche se non è la migliore della serie. Ma bug del genere, finora, non li avevo mai incontrati, tanto da farmi pensare che forse sarebbe stato meglio non cambiare interfaccia e grafica. E togliere l'uso della Fitness per difendersi dagli attacchi è una mossa pessima, mi piacerebbe pensare che sia stata una svista, ma temo che sia voluta.