Re: Magic the Gathering
Adriano ha scritto:Ma forse il mio giudizio dipende anche dal fatto che è un gioco di carte, quindi dipende solo in parte dalla bravura.
Questa è una variabile non da poco in effetti. Se pensiamo che uno dei tornei scolastici da me organizzati l'ho perso con una semifinale finita 3 a 2 dove in 2 delle 3 sconfitte è girata proprio da cani, e me lo ricordo ancora benissimo, già si capisce tanto.
A me sarebbe piaciuto da matti costruire un bel pentacolore con le terre doppie, oppure un reanimator, che giocati a livello amatoriale sono delle mezze fighette e funzionano solo strapompati. Discorso diverso per il mazzo artefatti, che gira benissimo anche senza Glimmervoid, Saccheggiatore Elettrofuso ecc.
Altra questione: non mi sono mai curato di Magic dal cambio totale di regolamento di un paio d'anni fa, ma ho sentito che ci sono state lamentele ferocissime...
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Re: Magic the Gathering
Certo se cerchi un gioco poco impegnativo magic è meglio evitarlo, è un gioco per giocatori esperti di regole, è un gioco che ti apre la mente, ma che ti obbliga a stare attento, l'esperienza in questo aiuta molto a padroneggiare il gioco ma la concentrazione se non sei un esperto è fondamentale.
Una partita dura anche relativamente poco rispetto a risiko o altri giochi, ma le carte pescate giocate in momenti differenti possono farti vincere o perdere una partita, è un gioco che favorisce gli empatici, che riescono a capire anche il proprio avversario da cosa gioca o come lo gioca ... almeno un periodo di gioco assiduo serve per capire le meccaniche del gioco e per capire come montare un mazzo decente, per decente intendo ben bilanciato di magie e mana ... non i bimbo deck che mettono in lista solo tante copie di creature grosse ingiocabili perchè sembrano forti ma che non riusciranno mai a giocare perchè avranno perso la partita prima di poterlo mettere in gioco.
I giocatori esperti come negli scacchi ragionano di vantaggio carte (vantaggio valore dei pezzi nel medio e lungo gioco), ci sono varie forme di vantaggio carte, ottenibili pescando, o riuscendo con una sola carta tua a distruggerne due o più avversarie, facendo scartare il tuo avversario, per ragionare in questi termini non serve comprare le carte belle e costose di magic, ma serve passione per il gioco ed esperienza. Molti che conosco hanno abbandonato perchè non si sentivano tagliati per il gioco, all'inizio incolpi il mazzo ma giocando e giocando ti rendi conto quanto conti comunque l'abilità del giocatore esperto ... ho visto gente perdere partite vinte perchè hanno fatto una sola cappella.
Anche ai tornei spesso ho vinto partite solo d'esperienza, con piccoli bluf o leggendo bene le giocate del mio avversario inesperto, se cercate la semplicità state lontani da Magic è un consiglio spassionato, meglio gli scacchi almeno li puoi incolpare solo te stesso e non prendertela con la sfiga perchè il mazzo non girava :-P
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Re: Magic the Gathering
Poi un'altra cosa (che almeno vale per me): quando mi butto su un gioco o su una disciplina, tendo ad impegnarmi per quel che mi è possibile.
Ovviamente parlo di giochi/discipline che siano un tantino complessi.
Studio anche, se necessario, e lo faccio con passione.
Però lo studio mi fa arrivare ad un livello tale per cui, ad un certo punto, sento la necessità di confrontarmi con altre realtà: sento la necessità di mettermi in gioco.
Insomma: il gioco semplice (es: Risiko) lo vedo come passatempo, i giochi complessi (come Magic) mi fanno scattare il meccanismo del "miglioramento", il quale mi fa scattare il meccanismo della "competizione".
Successe così con il pianoforte: dopo essere diventato bravo, ho deciso di partecipare e concorsi per giovani pianisti.
Successe così con gli scacchi: dopo anni di gioco, ho deciso di partecipare a dei tornei.
In parte è voglia di sfidare se stessi per capire quanto si è bravi, in parte è un'occasione per crescere e migliorare: un concorso di pianoforte ti insegna cose che il semplice studio a casa non può fare, e un torneo di scacchi ti fa affrontare ritmi e livelli che normalmente non affronti.
Con Magic è lo stesso: mi sarebbe sicuramente scattato il meccanismo che mi avrebbe fatto partecipare ai tornei.
Il problema è che partecipare ad un torneo di Magic ha un costo proibitivo in termini di "costruzione del grimorio".
E' per questo che ho smesso: capendo che il mio voler essere competitivo mi avrebbe portato a giocare dei tornei (e, di conseguenza, a spendere un botto di soldi), sono stato costretto a smettere...
"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".
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Adriano
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Re: Magic the Gathering
Messa in questi termini hai fatto bene a mollare prima di cominciare, è un gioco costoso da praticare in modo competitivo, ho un'amico che come te si trasforma in dottor jackyl diventa iper competitivo quando ha un mazo in mano, ottimo ed abilissimo player, ma è poco divertente per lui giocare, lo vedo quando andavamo ai tornei se non faceva risultati degni non era mai soddisfatto... Io adoro più giocare che fare i tornei, gioco anche con mazzi vergognosi, ma è proprio il gioco che mi piace, i miei amici apprezzano i miei mazzi perchè sono divertenti e non sono una accozzaglia di carte messe alla rinfusa, ma sono frutto di notti insonni e di mesi di playtest e messa a punto ... fare il mazzo è 50% del divertimento, ma per andare ai tornei seriamente ci devi andare quasi ogni domenica se vuoi diventare seriamente competitivo, e devi resatare aggiornato e spendere, alcuni che conosco comprano i mazzi già assemblati spendono 200-400 euro e quando sono stufi lo rivendono allo stesso prezzo e ne prendono uno nuovo ...
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warkyen
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Re: Magic the Gathering
E allora dirò la mia: premetto che mi piacciono i giochi da tavolo, quelli moderni, per intendersi, non il classico Risiko o Monopoly. Parlo di Agricola ad esempio, ma anche, Puerto Rico, Libertalia, Pirate's cove...e altri. Tra i giochi (da tavolo) di carte, il mio preferito è bang!, che ha anche le sue espansioni ma è bello e definito: non esce una nuova versione ogni anno. Gioco a questi giochi saltuariamente con un gruppo di amici, fino all'anno scorso quasi settimanalmente.
E Magic? Magic è il pallino di un paio dei miei amici: uno di questi va regolarmente alle gare in giro per l'Italia e cerca di coinvolgere l'altro ( sapete, "esistono leggende di persone che vincono questo e quel torneo Magic e si portano a casa un sacco di quattrini", che secondo me assomigliano agli stessi che fanno le scommesse sportive e beccano 1900 euro con 7 risultati sportivi azzeccati con 5 euro di puntata, ma poi ne hanno spesi 2500 in giocate nel tempo...) . L'altro amico gioca (anche) online (a pagamento) e per quanto sia molto bravo, credo che comunque non riceva dalla Magic The Gathering "Enterprise" un assegno mensile. Di rado segue l'amico num. 1 ai tornei.
L'amico numero 1 oltre a spendere per le trasferte e (pochissimo, a quanto dice lui) per le carte, convive e qualche storia con la fidanzata per queste carte se l'è già fatta. Ora, io sono il primo che non accetterebbe mai diktat della fidanzata su una mia passione, tuttavia se lui fa il weekend estivo a Rimini ai Campionati Italiani se lo fa con l'amico e non con la fidanzata.
Ovviamente tempo addietro hanno cercato di insegnare anche a me, ho fatto un paio di sere con loro che mi facevano da tutorial. Non l'ho trovato interessante. Anche con mazzi bilanciati e un set di "n" carte stabilite, notavo che per i miei amici (ce n'erano altri, abili e arruolati, che però giocano davvero solo per cambiare gioco settimanale e non collezionano carte) la partita era allenamento per affinare l'abilità in vista del prossimo torneo, dove talvolta l'iscrizione in euro ti compra anche le buste per giocare. in altri casi funziona in modo più dispendioso.
In conclusione, dal mio punto di vista personale Magic, quando vissuto intensamente, diventa un vero e proprio hobby al quale però si sacrificano altre cose, perchè è una cosa in continuo mutamento, per cui ti prende tempo OLTRE al tempo materiale di gioco. Diventa un po' pesante poi sentire discutere gli amici in termini "astrusi" a proposito di esiti di partite, novità, anticipazioni sulle nuove uscite o le nuove regole, in un continuo desiderio di competizione e auto-miglioramento della performance. E' davvero un tunnel, in cui ci vedo più negatività che soddisfazioni.
Quando è così non è più "gioco" nella per me "giusta" accezione di divertimento e svago che intendo e prediligo io.
In questo libro il protagonista sei TU!
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Re: Magic the Gathering
Lo provo e vi farò sapere.
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Adriano
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