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[quote=GGigassi]Mi accodo a quanti hanno tessuto lodi alla parte grafica: è veramente ottima. Non solo i disegni sono nella maggior parte dei casi molto buoni (tranne quelli sullo sfondo nelle prime pagine) ma sono perfettamente funzionali alla creazione dell’atmosfera adatta, con gli accorgimenti che altri prima di me hanno evidenziato. Non solo: l’autore è riuscito a creare un vero fumetto, e non un semplice racconto illustrato. Le immagini/vignette, insomma, costituiscono una vera narrazione sequenziale, e non solo all’inizio dove la cosa è più evidente ma anche saltando da un paragrafo all’altro. Questa cosa è ovviamente più evidente in alcuni paragrafi piuttosto che in altri, ma è inevitabile e lo sforzo dell’autore (o la sua abilità naturale) è impressionante. Un esempio di quello che ho detto si può trovare al paragrafo 18: io ho percepito istintivamente come “sbagliata” la disposizione delle varie didascalie proprio perché l’impressione di leggere un fumetto era forte, e quindi quella in rosso posta in calce io l’avrei messa in cima, per essere letta per prima senza le interruzioni “tecniche” scritte in bianco. Ciò detto, la storia in sé non sarà originalissima ma è stata condotta senz’altro con intelligenza e professionalità. Il sistema di determinazione delle caratteristiche, per quanto pregiudizievole (un ventenne avrà qualche problema a finire il Corto! :D) è molto simpatico e immediato e offre il vantaggio di permettere di ricordarsi facilmente i punteggi senza la necessità di annotarli su una scheda. Inizialmente ho molto gradito il rimando casuale ai paragrafi, che mi ha ricordato molto le avventure “a solo” di Tunnel & Troll, in particolare Oltre la Porta d’Argento (ma anche l’Arena di Kazan aveva una struttura simile, mi pare), però alla lunga si è rivelato un handicap, almeno finché [spoiler]non si riesce finalmente a entrare in possesso dell’oggetto che ci permette di navigare a piacere tra i paragrafi[/spoiler]. Posso però essere stato semplicemente molto sfortunato io, e magari ad altri giocatori questo aspetto non sarà pesato perché avranno trovato prima di me coi dadi la combinazione giusta dei paragrafi. Il Corto ha comunque un nettissimo carattere aleatorio, non solo nella determinazione delle destinazioni ma anche nelle prove: francamente io ho trovato il 33% di probabilità di riuscita piuttosto penalizzante e ho dovuto tentare e ritentare varie volte prima di sbloccare alcune sequenze. L’alternativa sarebbe stata imbrogliare, ovviamente, ma sinceramente non me la sono sentita. E la mia onestà mi ha premiato perché a forza di tentativi [spoiler]sono finalmente entrato in possesso della Bussola d’Oro![/spoiler] Il meccanismo quindi alla fine è funzionale, ma può essere molto frustrante. All’inizio mi ha ricordato l’odissea casuale di Chronium, il Corto dell’anno scorso, ma in questo caso la situazione è molto più controllata anche se può richiedere un bel po’ di tempo. Tra i vari dettagli, ho apprezzato in particolar modo il fatto che [spoiler]nell’Arena si vinca comunque, con la perdita di Vitae come unico svantaggio se non si riesce il tiro[/spoiler]. L’ho visto come un piccolo aiuto da parte dell’autore. Come ammesso dallo stesso autore, l’esposizione non è stata al top e ad esempio io inizialmente avevo capito male il meccanismo di movimento del paragrafo 11, dando per sottinteso che bisognava comunque barrare le caselle già visitate (mentre leggendo il Corto si capisce che bisogna farlo solo quando viene detto espressamente). La leggibilità delle prime pagine (ma la 4 ha lo stesso carattere delle altre? A me sembra più grande) ha risentito un po’ delle illustrazioni che sono state poste sullo sfondo. Alla fine è stato quasi meglio così, perché mi rifiutavo di credere che l’autore avesse compiuto un errore così elementare come quello che mi sembrava di avere intravisto. E invece non era un qualche elemento dello sfondo che riaffiorava: l’autore ha veramente messo la virgola tra soggetto e verbo. In realtà di errori grammaticali ce ne sono altri (par. 26: “un’altro”…), c’è qualche refuso minore (Paragrafo 23: “disputation” invece di “disputatio”) e anche la punteggiatura è un po’ esuberante, ma questo è proprio da bacchettate sulle dita o ginocchia sui ceci. Tanto più che nella finzione del Corto quelle parti che descrivono le caratteristiche farebbero parte di un manuale che, per sua natura, dovrebbe essere scevro da errori. Non sono dei dialoghi, in cui quell’uso della virgola sarebbe stato comunque sbagliato. A meno che mi sia perso qualcosa, credo che ci sia un errore piuttosto pesante nella struttura del Corto (forse voluto?). Se [spoiler]rifiutiamo l’offerta dell’Ombra al paragrafo 20 non potremo mai entrare in possesso della Spada dei Ricordi e al 22 si citano 3 oggetti che dobbiamo avere, tra cui credo rientri anche quella.[/spoiler] In pratica l’unica scelta interpretativa [spoiler](oltretutto applicata a un frangente in cui non sembra affatto la cosa più ragionevole da fare) può compromettere l’esito di tutto il Corto. A meno che l’autore non si riferisse alla Bussola d’Oro, che però ha una sua funzione prettamente metanarrativa: anche la Spada ha un uso legato alle meccaniche di gioco, ma vediamo l’immagine che la rappresenta come nel caso degli altri due oggetti e ci viene detto che la useremo anche in altri modi (cosa che comunque avviene anche senza usarla come parte della chiave finale).[/spoiler] Oniryca mi è sembrato un Corto bifronte: da una parte il livello elevatissimo della parte grafica (come ho detto, ottimo non solo dal punto di vista estetico ma anche e soprattutto da quello narrativo) e dall’altra qualche “buco” nel tessuto narrativo e un sacco di virgole di troppo. Fosse il parto di due autori diversi, al primo appunterei una medaglia al valore sul petto mentre il secondo lo lascerei sui ceci fino a fargli sanguinare le ginocchia.[/quote]
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