Va detto che pur essendo di Garrone, non è un film "alla Garrone" come Gomorra o l'Imbalsamatore.
Son due ore piene di evasione in mezzo a immagini molto belle, più sei a digiuno di film fantasy più te lo godi secondo me, ma ripeto, da una scala da uno a dieci siamo sul sette.

Non è UNA fiaba popolare: è tratto da Lo cunto de li cunti, che è una vasta opera letteraria del '600 napoletano, appunto una raccolta di fiabe popolari scritta dal grande letterato Giambattista Basile. E fin qui è la parte che m'interessa, poiché sono un grande appassionato delle fiabe, in particolare nelle loro versioni non solo pre-Disney ma anche pre-romantiche; però è il manierismo compiaciuto unito all'irriducibile sciatteria del cinema italiano degli ultimi decenni che mi fa temere.

Hai toccato un punto importante, il film si scosta dal fantasy odierno che definire fantasy di azione: nel senso ha preso il ritmo del film d'azione hollywoodiano. Cosa che a volte è davvero fuori luogo e ridicola, vedasi la "porcata" che hanno fatto con lo Hobbit: trasformare una fiaba in una saga epica (cosa che LOTR è, mentre lo Hobbit no!). Insomma si torna all'origine vera del fantasy: le fiabe.
In poche parole sono tre fiabe che vanno in parallelo per tutto il film, la struttura fiabesca non è "manomessa" per motivi di spettacolo. Il tocco di Garrone si nota solo per la composizione delle inquadrature molto ispirate alla storia dell'arte e dei quadri celebri.
Comunque è un film che si può vedere tranquillamente in DVD tra pochi mesi o in Internet non è certo un capolavoro imperdibile.

Per le femmine (quindi per te): il ruolo del figaccione del film lo fà Vincent Cassel e deo gratia finalmente un figaccione che non è il solito mascellone americano!

PS: l'opera di Basile è una raccolta di fiabe popolari non sono fiabe d'autore, quindi si tratta di una fiaba popolare (in realtà le fiabe nel film sono 3).

Charles Petrie-Smith ha scritto:

Non è UNA fiaba popolare: è tratto da Lo cunto de li cunti, che è una vasta opera letteraria del '600 napoletano, appunto una raccolta di fiabe popolari scritta dal grande letterato Giambattista Basile. E fin qui è la parte che m'interessa, poiché sono un grande appassionato delle fiabe, in particolare nelle loro versioni non solo pre-Disney ma anche pre-romantiche; però è il manierismo compiaciuto unito all'irriducibile sciatteria del cinema italiano degli ultimi decenni che mi fa temere.

Interessante, perché anch'io sono appassionata di fiabe, ma quest'opera non la conoscevo. E me la procurerò quanto prima.
D'accordo con te sui tremori e per gli stessi motivi (anche se mi hai votato contro ).