Re: Corto numero 5: 20 punti in 20 minuti
Come ogni settimana, gioco il corto almeno un paio di volte, e continuo finché non raggiungo il finale, poi leggo gli altri paragrafi e mi faccio un'idea delle diramazioni. Come per il resto dei corti, prima di esprimere il mio giudizio, ho dato un'occhiata ai commenti sul thread.
¿„ãßꪧ¬ ha scritto:Il successo nella partita si ottiene, come mostrato dal grafo sotto, facendo TUTTE le scelte giuste E riuscendo in tutti o quasi tutti i check, il che mi sembra eccessivo.
Vi giuro che sono rimasto veramente sorpreso, e ho passato un bel po' di tempo a controllare il grafico, per poi convincermi che in effetti il corto presenta oggettivamente una difficoltà non banale e sono io a non essermene reso conto. Anche qui, infatti, ho vinto al primo tentativo, il che è veramente assurdo perché questa settimana sono letteralmente 3 su 3 che vinco first try e senza troppo sforzo. Fra l'altro, noto che le scelte sbagliate/i check che ho fallito sono letteralmente i meno penalizzanti del corto, quindi probabilmente è per questo che mi sono costruito l'immagine distorta che gli errori non pregiudicassero la vittoria. Non penalizzerò per questo, anzi, mi fa genuinamente piacere che il tutto non fosse "teleguidato" per farci vivere un sogno a tutti i costi.
Riassunto della mia partita:
- considerando la situazione disperata, decido di essere un glass cannon e puntare tutti e 3 i punti ottenuti sulla motivazione, mi sembrava la scelta più promettente
- dopo un discorso motivazionale, sempre perché mi servono punti a tutti i costi, decido di mandare il giocatore "poco sportivo" in campo
- decido sempre di rischiarmela protestando con l'arbitro, sperando che mi venga chiesto un check di motivazione (ovviamente non mi rimangio niente, non ho mai visto un corto in cui convenisse rimangiarsi le proprie scelte)
- qualche altra scelta, fallisco un check, poi cerco di alzare il ritmo di gioco e siccome sono in svantaggio mi porto quasi alla pari
- faccio entrare Tramontana (per quanto sia metapensiero, è ovvio che nel finale serva, quindi prima o poi lo devo far entrare), ma allo stesso tempo mi sembra un suicidio usarlo come pilastro della squadra
- siamo 46 pari. Ultimo tiro, 3 punti, vinco.
È stato emozionante, mi ha tenuto col fiato sospeso fino alla fine, mi ha veramente trasmesso qualcosa.
Non posso che esserne entusiasta.
La scrittura suscita molta empatia e ci fa immergere bene nell'atmosfera, lo sport ha sempre il suo fascino magnetico, anche per chi, come me, non è un appassionato.
Ottimo lavoro, autore!
Sapere che lo stare sul filo del rasoio non è una difficoltà artificiale come invece mi ero convinto (anche dato perché ho sfruttato entrambi i check "se sei in svantaggio", che pensavo fossero delle scialuppe per far vincere chi sbaglia), per me non può che essere un fattore positivo, perché significa che la partita può andare in modi diversi e che quindi questo corto riesce a far vivere alla perfezione tutto il ventaglio delle emozioni che si possono provare in situazioni come questa, dalla rabbia, alla frustrazione, alla sensazione che non sia colpa nostra o sia solo sfortuna.
In questo senso, è anche abbastanza giustificato l'affidamento ai dadi.
Ma!
Ci sono un paio di problemi che fanno sì che "La rosa dei venti" mantenga il primo posto nella mia classifica personale.
Il primo è proprio l'alea, che è veramente troppo predominante. Se posso capirla per i tiri o per alcune situazioni, non posso assolutamente giustificarla nella scelta dei parametri iniziali: sono anni che questa meccanica è morta, e per una buona ragione, cioè che in più di metà dei casi il giocatore che rispetta le regole si ritrova al paragrafo 1 con un punteggio che non lo soddisfa e giocherà con una smorfia tutto il corto, pensando "tanto con queste caratteristiche non posso vincere a prescindere". Il divertimento viene meno immediatamente.
Il secondo (ed ovvio) problema è l'enigma, cervellotico, ingiustificato e senza sbocco. Poco comprensibile anche per chi, come me, di enigmi e matematica ne sa qualcosa. Non si capisce secondo quale criterio dovremmo risolverlo. Oltretutto, l'associazione numeri italiani- francesi suggerisce che ci sia una associazione fra le coppie, che, invece, sono interscambiabili ai fini dell'enigma. Dopo averci provato, sono andato a leggere le soluzioni convinto di non esserne venuto fuori per via della mia ignoranza sulle regole del basket, e sono rimasto molto deluso nel leggere la risposta.
Il terzo è una scelta assolutamente antisportiva, che francamente ero convinto fosse un azzardo che avrebbe premiato solo vincendo un check, e che portasse a un malus successivamente. Invece, è fra le più remunerative del gioco (anche perché va considerato che le alternative ci portano tutte in negativo, quindi è doppiamente conveniente).
Il quarto e ultimo è la centralità del tema, su cui ho molti dubbi, ma non mi sento di penalizzarlo eccessivamente per questo.
Non ho colto il riferimento anime di cui si è parlato.
PS: sono in forte disaccordo con Prodo sulla questione oro/bronzo. È chiaro che ognuno ha le sue sacrosante preferenze personali, ma secondo me il cambio semifinale -> finale non sarebbe stato così indolore. Si sarebbe dovuta trasmettere un'atmosfera diversa e molti passaggi sarebbero dovuti essere adattati, in generale penso che avrebbe stravolto il corto fino a trasformarlo in un'altra storia, forse migliore, ma comunque un'altra storia. La partita avrebbe avuto molti più riflettori, sarebbe passato un messaggio diverso e la scalata "da sogno" fino al podio sarebbe risultata esagerata se non giustificata adeguatamente. Invece, ritengo che l'autore sia stato molto coerente e questo gli fa sicuramente onore.
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Re: Corto numero 5: 20 punti in 20 minuti
Dan Peterson ha scritto:
TIME OUT PER NOI
Dragan ha scritto:
Un librogame sul basket è una carenza colmata e una bella ventata di aria fresca. Il contesto è ufficiale e realistico: partita delle prossime Olimpiadi di Tokyo 2020, con squadre vere, il Dream Team Usa proiettato al classico oro, e l’Italia che si gioca una medaglia del metallo meno pregiato contro la Francia. Ma il parziale del primo tempo è da incubo: 40-60 per i transalpini. Ecco, allora, la missione impossibile, recuperare e vincere il bronzo. Il gioco si articola su tre statistiche, Motivazione, Tattica e Analisi, che ogni buon allenatore deve possedere e sulle quali vanno lanciati i dadi nel più classico dei modi. E poi è tutta una questione di scelte: come attaccare, chi marcare, a chi lasciare il tiro decisivo... Terzo e quarto quarto scorrono via che è un piacere, un canestro dopo l’altro a caccia dell’insperato miracolo.
Pro:
> divertente nella lettura e dinamico nel gioco come richiede la narrazione della pallacanestro
> ben bilanciato, la partita si può recuperare ma anche perdere con giusto grado di sfida
> semplice come architettura, ma articolato nelle sue varianti
Contro:
> legame con il tema del 20 un po’ stiracchiato, rientra dalla finestra
> prosa un po’ troppo minimal, manca qualche pennellata di caratterizzazione in più
> Tattica e Analisi caratteristiche a volte un po’ omologhe e sovrapponibili
Kenfalco ha scritto:
Anche gli incontri di basket raccontano una storia. La squadra italiana deve rimontare una partita contro la Francia, rivale storica, l'ultima battaglia sotto un tifone che sta per abbattersi fuori e dentro lo stadio. Un soldato è a terra ferito, si chiama Tramontana, soprannominato vento divino, perché si batterà in campo per aiutare i propri compagni a realizzare gli ultimi venti punti prima della vittoria.
Si mi è piaciuto questo Cortissimo sportivo ambientato durante le olimpiadi di Tokio 2020. Ho pareggiato una volta dopo alcune sconfitte ed era come se avessi vinto. E' davvero difficile finirlo da vincitori quando si ha una giornata sfortunata, il lato debole del gioco è la troppa casualità che trasforma la partita in una sequenza di lanci di dadi. Mi sono divertito con il tabellone segnapunti, vedere le due squadre che si superano e si rincorrono aggiunge ritmo e realismo al gioco.
L'enigma finale ha due punti deboli: il primo è che il numero da indovinare è proprio quello! Il secondo è che se sbaglio il paragrafo di uscita ritorno tranquillamente in partita. Forse è voluto.
Pro:
- E' la simulazione di una partita di basket con pressing, contropiede, time out, canestri e arbitro indispettito.
Contro:
- Manca una vera tattica.
- L'enigma finale basato su un gioco di parole è poco intuitivo e allo stesso tempo troppo semplice visto il tema Venti.
Consiglio:
- Potresti affiancare al lancio dei dadi un bonus legato alle mosse apprese durante la partita. Per esempio se l'arbitro ti dà ragione, hai Motivazione +1.
Tema Venti:
- Il Venti compare come numero e come condizione atmosferica.
Test rompi-tema:
- Siamo ai giochi olimpici di Tokyo 2020, Abbiamo 20 punti da recuperare in 20 minuti. Il protagonista si chiama Tramontana, soprannominato kamikaze (vento divino), ha la maglia numero 20 che serve al calcolo dell'enigma finale, fuori ci sono violente raffiche di vento. Se sostituiamo Venti con un altro numero, tutto l'insieme si indebolisce.
gabrieleud ha scritto:
Era dai tempi del Campionato di quell’infamone di Thraves che non provavo l’emozione di decidere le sorti della mia squadra mossa dopo mossa. 20 punti in 20 minuti è un racconto-game vivace, ben tarato e divertente da giocare. In barba al cubertiano “l’importante è partecipare” noi no - noi siamo quelli di Librogame’s Land e noi giochiamo per vincere! (e non è così truepattiana come alcuni hanno scritto, sono sicuro di aver vinto almeno una partita fallendo qualche tiro).
Mi indispettisce giocare per il terzo posto? Perché non osare l’oro? Tanto, autore, è un concorso di fiction, nessuno sarebbe venuto a lamentarsi che l’hai sparata troppo grossa. Combattere per il bronzo è come entrare in gelateria ed è finita la cioccolata.
Poi non mi è andato giù il fatto che non abbiamo un tabellino per scriverci le Caratteristiche del Coach, un po’ di spazietto attorno al tabellone c'era... e la "falsa scelta" riguardo a Tramontana. Dopo avermi fatto il pippone per tutta l'introduzione di quanto è forte Tramontana, davvero posso anche solo immaginare che tenerlo in panca sia la scelta giusta?
E infine, ultimo difetto, il paragrafo 40 che non ha alcuno sbocco se uno “non ci arriva”. Bastava un paragrafo, magari non di morte istantanea (o di Golden Goal, se mai è esistito un equivalente nel basket…), ma con una discreta penalizzazione. Questo indovinello non è proprio chiarissimo, l'indicazione che "le squadre in campo si equivalgono" è particolarmente sibillina, e forse questa chiamata poteva essere gestita diversamente.
Per il resto, mi è piaciuto tutto, ho avuto la sensazione di essere al centro delle decisioni, e il tocco aleatorio è qualcosa che dà alla storia la wild card in più. Un’altra cosa che forse è passata inosservata è la felice intuizione dell’autore: dato il limitato spazio concesso quest’anno, i paragrafi brevi sono una manna per questa storia! La storia avviene in tempo reale, succede X e io devo reagire con Y decidendo in un battito di ciglia. Ciò che per altri Corti è stato penalizzante, in “20 punti in 20 minuti” è il punto di forza.
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Re: Corto numero 5: 20 punti in 20 minuti
FinalFabbiX ha scritto:
Non ho colto il riferimento anime di cui si è parlato.
Saitama è il protagonista del manga/anime One punch man, un supereroe che stende tutti con un solo pugno.
Essendo la partita giocata a Tokyo nella SuperArena il nome sembra appropriato
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Re: Corto numero 5: 20 punti in 20 minuti
Kenfalco ha scritto:
Test rompi-tema:
- Siamo ai giochi olimpici di Tokyo 2020, Abbiamo 20 punti da recuperare in 20 minuti. Il protagonista si chiama Tramontana, soprannominato kamikaze (vento divino), ha la maglia numero 20 che serve al calcolo dell'enigma finale, fuori ci sono violente raffiche di vento. Se sostituiamo Venti con un altro numero, tutto l'insieme si indebolisce.
Sono lieto di vedere (e lo dico in piena sincerità e senza intenti polemici o canzonatori di sorta) che le maniche del buon Kenfalco si sono ampiamente allargate da quando ha cominciato il suo lavoro di Organizzatore dell'attuale edizione del concorso. Se andiamo a rileggere il suo famoso lungo elenco di esempi di corti che a suo giudizio non rientravano in concorso, postato dopo la pubblicazione del bando, si trattava praticamente di un bagno di sangue, in cui erano pochissime le accezione del tema "venti" accettate.
Ora leggo che questo corto è da lui accettato, con una serie di motivazioni. Lungi da me voler spingere a considerare il corto come fuori concorso, il giudizio della Terna è Sacro, ma il Kenfalco di un tempo avrebbe ragionato che:
- "fuori ci sono violente raffiche di vento": togli le raffiche e non cambia un bel nulla nel corto, non sono nemmeno menzionate da nessun'altra parte oltre all'introduzione;
- "Il protagonista si chiama Tramontana, soprannominato kamikaze (vento divino)": si fosse chiamato Giovanni, detto O' Pallonaro, non sarebbe cambiato nulla nel corto;
- "ha la maglia numero 20 che serve al calcolo dell'enigma finale": un qualsiasi altro numero avrebbe funzionato, bastava cambiare il paragrafo di destinazione o i numeri delle altre maglie usati nell'enigma;
- "Abbiamo 20 punti da recuperare in 20 minuti": un qualsiasi altro numero di punti avrebbe funzionato (i 20 punti sono totalmente arbitrari). E' invece vero che arrivati al break di metà partita di basket, mancano due periodi da 10 minuti l'uno.
- "Siamo ai giochi olimpici di Tokyo 2020": sono indubbiamente le prossime olimpiadi, ma fosse stata una partita degli Europei o dei Mondiali non sarebbe cambiato nulla.
Ovviamente sono assolutamente favorevole a considerare il corto in tema, e non posso che complimentarmi per la "maturità" maturata da Ken nell'arco di pochi mesi di organizzazione. Col vecchio sistema sarebbe stato un bagno di sangue
A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0
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Re: Corto numero 5: 20 punti in 20 minuti
Questo è stato uno dei primi Corti che abbiamo ricevuto, e sull'inclusione al concorso mi schiero con abeas. Sebbene TUTTI i riferimenti richiamino il 20/Venti, non ci siamo certo fatti infinocchiare dagli specchietti per allodole. Il tornado fuori dal palazzatto è irrilevante, le Olimpiadi del 2020 sono irrilevanti (sarebbe stato diverso se il corto fosse ambientato nel 1920 e fosse veramente accaduto che bisognava recuperare 20 punti). Il cognome del giocatore (che fino agli ultimi istanti non gioca...) è irrilevante, il suo soprannome è irrilevante (oltre che linguisticamente fuori posto...). I 20 punti da recuperare sono arbitrari, ma non lo sono i 20 minuti da giocare. Anche l'enigma poteva essere tranquillamente realizzato con qualsiasi altro numero e non ci è sembrato vincolante.
Tuttavia abbiamo discusso a lungo di questa cosa e siamo giunti alla conclusione che per NON rientrare in concorso, l'autore - che ormai avete capito tutti che è -
avrebbe dovuto scrivere un Corto completamente diverso, e avremmo dovuto ignorare la faccenda dei 20 minuti che a tutti gli effetti rientra nel diktat.
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Re: Corto numero 5: 20 punti in 20 minuti
djmayhem ha scritto:FinalFabbiX ha scritto:
Non ho colto il riferimento anime di cui si è parlato.
Saitama è il protagonista del manga/anime One punch man, un supereroe che stende tutti con un solo pugno.
Essendo la partita giocata a Tokyo nella SuperArena il nome sembra appropriato
Il bello è che le Olimpiadi di Basket di Tokyo si terranno veramente alla Saitama Super Arena, non se l'è inventato l'autore.
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