Re: Corto 16 - Il varco oscuro
Recensione di Prodo (già pubblicata sulla pagina Fb di LGL, ma la riporto anche qui):
16 Il Varco Oscuro: Racconto dal taglio smaccatamente decadente, ambientato in un’epoca imprecisata, ma probabilmente futuristica (lo si può dedurre dal tema della prova letale, che ci porta a entrare nel labirinto, e da certa tecnologia impiegata durante l’esplorazione). L’autore ci avverte fin dall’inizio che non esistono epiloghi positivi e questo rende l’opera immediatamente interessante.
PRO
1) L’idea di fondo è geniale, forse la migliore dell’intero concorso. Il passaggio da un mondo all’altro sblocca evoluzioni altrimenti irraggiungibili, ma non è sufficiente lo switch per progredire, come accade in altri corti in concorso in questa edizione. Dobbiamo anche muovere i cubi sulle bilance in ordine preciso, e procedere tenendo conto di quali possibilità ci sblocca ogni mossa, perché a catena le nostre risoluzioni ci condurranno verso un epilogo piuttosto che un altro. Esplorare ogni paragrafo del corto ci obbligherà a scelte logiche ben precise, trasformando di fatto l’opera in un racconto-rompicapo che non mancherà di entusiasmare gli appassionati.
2) L’atmosfera che si respira, decadente come già detto ed estremamente angosciante, è resa alla perfezione. I frammenti che ci mettono in contatto con la nostra famiglia, la morte che aleggia in molte delle evoluzioni possibili, anche gli stralci di vita positivi che ci arrivano, di fatto non fanno che aumentare il rimpianto e la disperazione. L’autore è stato bravissimo a trasmettere con abilità ognuna di queste sensazioni, che finiamo per vivere in prima persona, anche da lettori, come accade solo nelle opere migliori. Considerando che l’anima del racconto è principalmente ludica, tanta capacità letteraria costituisce un vero valore aggiunto, perché consente anche a chi preferisce la parte narrativa di trovare elementi toccanti nell’opera.
3) Anche gli elementi accessori sono ben impiegati. Le linee di fuoco aumentano la difficoltà, impedendoci di muoverci liberamente per la stanza in certe occasioni e obbligandoci anche a un game over prematuro talvolta. La resistenza incide fino a un certo punto, ma se perdiamo tempo in mosse inutili può anche esaurirsi. Un regolamento non particolarmente ampio, ma dove ogni elemento è impiegato con sagacia.
CONTRO
1) Inutile negarlo, Il Varco Oscuro non è opera per tutti. L’approccio rompicapo lo renderà immediatamente inviso a una buona fetta di lettori, e procedere in maniera tale da guadagnarsi il percorso più articolato (visto che non è facile individuare un vero e proprio percorso migliore) sarà decisamente complesso. Inutile girarci intorno: chi non ama questo genere di sfide intellettuali difficilmente riuscirà ad appassionarsi a questo lavoro.
2) Il regolamento talvolta è un po’ oscuro, e alcuni passaggi fanno sorgere domande. Per esempio, quando si attivano le linee di fuoco non è spiegato chiaramente da nessuna parte se, spostando un cubo da una delle bilance, tali linee permangano o ritornino spente. Un altro passaggio che mi ha lasciato perplesso: “Per trovare lo Spostamento consentito, dividi la Resistenza residua per il peso dell’oggetto (arrotonda sempre per eccesso). Il piedistallo con pulsante (•) rappresenta una zona invalicabile. Il limite per i cubi da 20 e 30 Kg sono di 5 caselle consecutive”. Presumo che l’autore intenda che a seconda della resistenza rimasta non si possano muovere i cubi di un numero di caselle superiore alla divisione suggerita, ma vi confesso che ho dovuto riflettere abbastanza a lungo prima di arrivare a questa conclusione e non sono certissimo nemmeno ora che sia corretta. Sicuramente si poteva essere più chiari.
3) Gli epiloghi. Sono due, uno ci da alcune informazioni in più, ma sono entrambi veramente lapidari. Accetto il fatto che non si possa uscire vivi dal labirinto, è una scelta che contribuisce a costruire l’atmosfera del corto, ma secondo me era necessario, per migliorare complessivamente la godibilità dell’opera, inserire almeno una conclusione decisamente più chiarificatrice e ampia dell’altra. Così come sono i finali lasciano un po’ perplessi.
GLOBALE: Grandissima mano dietro a questo corto, un autore che ci ha già abituato in passato a opere di questo taglio, e molti di voi, ne sono certo, lo avranno già riconosciuto. Come spesso accade le sue idee di fondo sono geniali, e, rispetto ad altre volte, anche la parte narrativa in questa occasione è stata adeguatamente curata. Rimane però un fatto: la difficoltà estrema dell’opera, e la sua oscurità eccessiva, limitano un po’ le potenzialità de Il Varco Oscuro, rendendolo titolo che a molti non piacerà. Questo fatto purtroppo gli impedisce di raggiungere l’eccellenza e, a mio parere, di competere per la vittoria. Resta comunque un lavoro encomiabile che merita una adeguata valutazione.
"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".
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Adriano
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Re: Corto 16 - Il varco oscuro
Non posso che proseguire il discorso già affrontato con Guerre e Distruzione, qui portato all'ennesima potenza.
Questo è un librogame? O un compito in classe da liceo scientifico? O un puzzle print and play? O magari un videogioco con il codice visibile - MOLTO visibile, e altrettanto invasivo?
A prescindere dalle definizioni, se lo stesso codice fosse su un'app per cellulare potrei tentare di sbrogliare il tutto muovendo cubi a caso, imparando man mano e in modo empirico qualche "trucco" per cavarmela; il fatto che sia tutto sulle spalle del giocatore (azioni e reazioni) aumenta a dismisura il carico mentale e lascia con una domanda: perché?
E la risposta è una sola: perché c'è chi apprezza questo tipo di attività. E allora bravo autore, perché davvero, non c'è nessuno migliore di te in questo campo e lo sai. Ma mi perdonerai di certo per il fatto che io non abbia i mezzi per divertirmi con il tuo corto, esattamente come io ti perdonerei se scrivessi un librogame il cui unico scopo è sussumere fattispecie giuridiche particolari sotto a norme generali raccolte in appendice, ossia il mio lavoro, e tu trovassi il tutto una noia mortale.
In definitiva, questo corto tanto affascinante quanto per me inaccessibile rafforza la mia convinzione che i partecipanti al concorso non dovrebbero poter votare, con il rischio di penalizzare opere come questa solo perché non sono in grado di affrontarle.
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Zakimos
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Re: Corto 16 - Il varco oscuro
Il Varco Oscuro si legge bene, la prosa è buona e gli "interventi pensati" scritti in corsivo rendono l'atmosfera ancora più ipnotica e, se vogliamo, lugubre. Il protagonista è solo, in questa stanza che mi ha ricordato una enorme trappola di Saw, in una situazione assurda dove un display con un contatore scandisce un timer che si avvicina pericolosamente allo zero. Come siamo finiti qui e perché rimane un mistero (ma è certo fin da subito che non sarà possibile concludere la nostra avventura, ritenuta infatti "impossibile" dall'autore stesso). Ci sono però tre cubi di metallo ed altri elementi strani intorno a noi, e ci si rende subito conto che questi sono i pezzi di un puzzle che spetta a noi risolvere.
Subito è chiaro che lo sforzo richiesto va ben oltre un semplice dice rolling con check di prove e chars, o una scelta di paragrafi per arrivare in fondo alla questione. Qui vanno effettuate azioni come spostare 'fisicamente' i cubi, azionare calamite e linee infuocate e modificare la mappa a caselle in modo da accedere a determinati eventi che ci porteranno via via verso un epilogo strano e nero, nerissimo, un po' alla HyperCube (visto giusto un paio di giorni fa), se vogliamo. Ho trovato il regolamento un po' ostico e a tratti confusionario, anche se leggendo il file della soluzione mi si sono chiarite meglio le idee. Purtroppo anche qui la scelta, a mio parere poco felice, di 'rappresentare' il mondo oscuro attraverso sfondo nero delle pagine. Ma sorvolando su questo, rimane un lavoro tutto sommato godibile a patto di sottostare al ritmo di gioco che risulta lento per via della sua struttura.
Però, un grande però: i lavori rompicapo come questo non sono proprio il mio genere e non so ancora se valutarlo o meno, perché il mio voto sarebbe davvero personale. Ad ogni modo l'impegno generale messo per il Corto non è assolutamente discutibile e ci tenevo comunque a commentarlo.
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Re: Corto 16 - Il varco oscuro
Zakimos ha scritto:Questo è un librogame?
Non credo. Per me è un giochino e basta, un rompicapo. Bello? Brutto? Non saprei. Secondo me potrebbe risultare anche entusiasmante per chi è ben predisposto a queste tematiche ma per me è bocciato su tutta la linea e mi dispiace perché l'autore, che credo di aver riconosciuto, mi sta simpaticissimo ed è un vero genio. Da un certo punto di vista, lo ha dimostrato anche stavolta creando questo gioco ma nessuno mi convincerà mai che c'è una storia dietro e che esiste un comparto narrativo.
Se perdo gran parte del tempo a cercare la soluzione matematica/strutturale nei vari passaggi, significa che devo trovare divertimento in ciò e quindi posso soprassedere sulla trama.
Come spesso accade di fronte a opere di questo genere, mi domando quanto io sia inferiore intellettualmente a certi cervelli! Non lo dico per retorica, io ci credo davvero, non sarei mai riuscito a creare un gioco del genere, complicatissimo ma con regole precise e coerenti. Non riesco nemmeno a capirlo, figuriamoci a crearlo!
Però, è inutile dirlo, giocarci mi annoia e mi risulta quasi impossibile.
Posso permettermi un super voto negativo anche perché, se l'autore è chi penso io, l'ho incensato per anni per aver creato una delle mie serie di LibriNostri preferite. Se l'autore non è chi penso io, allora continuerò ad aumentare la mia stima nei confronti delle geniali presenze che girano attorno a Librogame's Land, un'oasi di intelligenza e buon senso.
Voto inviato da Adriano.
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Re: Corto 16 - Il varco oscuro
RECENSIONE
Questo corto ha sicuramente un suo perché, d'altro canto ha però anche molte caratteristiche tra quelle che meno digerisco. Mi riferisco a calcoli da fare per verificare la fattibilità di azioni ricorrenti, una struttura e fredda logica da escape room senza storia o quasi e luoghi a scacchiera con ciò con cui si può interagire su cui spostarsi, ricordando più un gioco da tavolo che un librogame.
Ho provato più volte, anche a distanza di tempo a rimboccarmi le maniche e cercare di giocarlo, non certo di risolverlo, dato che l'autore ha avuto anche la disgraziata idea di spiattellare al primo rigo di testo che "questo corto è impossibile da concludere", ma niente. Tra le altre cose non ho capito perché al paragrafo 3, dopo un paragrafo dall'inizio, non sia contemplata la combinazione con due ics , che guarda caso è stato il mio caso. Non fa per me e ritengo non sia tutta colpa del corto ma anche mia, perciò non sentendomi di poter essere molto obiettivo probabilmente non lo voterò.
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sancio
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Re: Corto 16 - Il varco oscuro
sancio ha scritto:Ma al paragrafo 3 non è contemplato arrivarci con due ics?
..ovviamente al mio primo tentativo è andata proprio così
Da quel che ho capito, in tutte le situazioni non contemplate non succede niente.
(mi piacerebbe avere conferma dall'autore misterioso in proposito).
Tuttavia, mi viene il dubbio che in questo caso l'autore non ci abbia pensato perché dava per scontato che tutti i cubi fossero sulle bilance: in questa situazione non è possibile che due siano giusti e uno sbagliato.
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FinalFabbiX
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Re: Corto 16 - Il varco oscuro
Lo confesso: non l’ho leggiocato ma l’ho solo leggiucchiato insieme alle soluzioni. Colpa dei miei gusti in fatto di librogame e delle mie scarse capacità intellettive, ma anche colpa dell’autore che secondo me non è stato affatto chiaro nel formulare le regole.
È stato già detto da altri ben più competenti di me: questo Corto avrebbe dovuto essere un videogioco, non un librogame. Non mi dilungo sull’argomento perché altri utenti (Zakimos in particolare) hanno spiegato la cosa meglio di me. E a quanto leggo dai commenti di Sancio potrebbe esserci pure un bug, o perlomeno un ulteriore punto oscuro nelle regole come ipotizzato da FinalFabbiX.
Come ho già detto per In/Out e La Deviazione, le dichiarazioni d’intenti non mi piacciono e Il Varco Oscuro comincia proprio con un’avvertenza sul fatto che moriremo e che il Corto è impossibile da completare… ovviamente quando mi si dice una cosa del genere io la interpreto come una sfida a trovare l’unico percorso che ci porterà a salvare il protagonista, invece l’autore ha giocato sull’altro fronte, cioè si muore sempre e il Corto si può “vincere” come scritto nelle soluzioni dove si dice chiaramente che il 13 bianco è il finale negativo e il 13 nero il “vero finale”.
Al di là di alcune formulazioni non molto eleganti (non solo nelle regole) il prologo ha risvegliato il GabrieleUD che c’è in me: le descrizioni/non descrizioni delle visioni e delle allucinazioni sono talmente vaghe da suscitare più uno sbadiglio o una risata che reale coinvolgimento nella vicenda. E la vicenda stessa, per quanto non rientri nella categoria, ricorda molto lo stereotipo del protagonista tra la vita e la morte.
Queste considerazioni (insieme al finale beffardo anche se “si vince”) mi hanno fatto pensare al Corto sotto un’altra ottica: e se fosse tutta un’enorme presa per il culo? Una sorta di True Path aggiornato alla pandemia, e quindi alla reclusione. Anche il testo nascosto in bianco mi fa propendere per questa ipotesi, o almeno a una deriva metanarrativa, una strizzatina d’occhio al leggiocatore che deve essere consapevole di essere un leggiocatore e guardare il Corto come un esperimento da non prendersi troppo sul serio.
Qualcuno ha verificato la correttezza delle soluzioni? In quest’ottica non mi stupirebbe che fosse tutto campato in aria! E magari l’autore ha voluto parodiare con le 16-pagine-16 delle soluzioni il Corto dell’anno scorso sull’Ulisse di Joyce (ma l’autore de L’Eroe dei Due Mondi lo ha surclassato). Anche il commento finale dell’alieno (o angelo, o diavolo, o quello che è) sul fatto che è tutto un test per vedere quanto noi sopravvissuti siamo stupidi potrebbe essere un’imbeccata in tal senso.
Al di là di queste considerazioni, il Corto ha una sua originalità e non si può certo dire che sia scritto male. Il tema dei due mondi, poi, mi pare centrato. Ma True Path era tutta un’altra cosa. È ovvio che anche lo spazio ridotto avrà influito, ma qui c’è fondamentalmente un gioco matematico e mancano quelle scelte e quell’esplorazione che invogliavano a incaponirsi a cercare la soluzione di True Path anche se non ce n’era una. Anche se la mia teoria della presa per il culo fosse corretta, il Corto non è comunque nelle mie corde. VIA! (Voto Inviato ad Adriano)
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