GGigassi ha scritto:

Più che altro credo che il problema sia che le figure creative possano sparire del tutto: perché un editore dovrebbe assoldare uno scrittore o un illustratore se lui stesso, o suo figlio di 8 anni, possono chiedere un prodotto a una IA che poi aggiusteranno in maniera consona

Esatto.
Nei commenti precedenti però non sono daccordo sugli esempi di innovazioni che facevano paura: un conto è un'aiuto per risparmiarci fatica o tempo (anche se ci sarebbe da discutere sull'impatto ambientale), qui si sta parlando di un'aiuto per pensare. E questo, insieme alla sempre crescente difficoltà di distinguere il vero dal falso che mi preoccupa.

@Kenfalco, rispetto e ammiro la tua scelta con i social. Io uso solo WhatsApp e Facebook, dall'oceano di melma di quest'ultimo mi difendo bene frequentando solo pochi gruppi di mio interesse come Librogame Italia. Li ho nei preferiti e vado direttamente lì.

kenfalco ha scritto:

Sono anni che nell'industria del cinema e dell'animazione si usa l'AI per assistere il lavoro dei creativi. Adesso è il turno della letteratura, che è sempre rimasta intoccabile.

Anche questo è un punto di vista interessante, sebbene rimanga ancora estremamente circospetto...

I Librinostri e i Corti sono a disposizione di tutti, le scoperte condivise dagli utenti, quando erano ancora solo fan e giocatori di librogame sono ora utilizzate nei libri commerciali. E' evidente la differenza  di qualità tra la prima generazione anni 90 e quella attuale. Grazie anche a software che contengono AI, che impaginano paragrafi e creano grafi. Quindi possimo dire che il rinascimento dei librogame si è creato solo in base alla creatività di ogni singolo autore che si è svegliato una mattina e si è messo a scrivere? Direi di no. Le basi arrivano da un lavoro condiviso all'origine qui nel forum (o altri).

Quelle informazioni sono aggiornate fino a un certo anno, forse il 2015, poi il vuoto. I giocatori e fan di librogame sono diventati autori o editori e non è bene condividere le nuove scoperte con il pubblico.   

Come ho scritto nel post precedente, non frequento i social e non posso sapere se queste mie uscite nel mondo della AI vengono analizzate tra gli utenti di questo forum all'interno di gruppi privati.

Se fosse così, sarebbe meglio che il loro lavoro fosse pubblico come il mio e a disposizione di tutti.

Se non fosse così, sarebbe meglio se lo facessero, e il loro lavoro fosse pubblico come il mio e a disposizione di tutti.

Ma che bellezza!

LE AI NON SANNO SCEGLIERE E HANNO BISOGNO DI NOI PER FARLO

Non direi. Ho fatto scrivere un racconto a un'AI dando solo il nome della protagonista. Il racconto (mediocre) parlava di una ragazza che girava per l'Europa, andando prima a Parigi poi a Siviglia. Perchè Siviglia? Lo ha scelto l'AI. Forse completamente a caso, forse copiando un racconto/libro che conosce, forse facendo un mini-ragionamento (se da Parigi fosse andata a Castellammare o a San Pietroburgo sarebbe stato più strano). Ma ha fatto una scelta. E la sua capacità di scegliere migliorerà anno dopo anno, versione dopo versione. E' questo che fanno le AI: imparano.